La salvaguardia del patrimonio costruito in terra cruda non può prescindere dallo studio delle diverse culture costruttive regionali, con un approccio basato sull'analisi e catalogazione delle tecniche costruttive e delle patologie di degrado. In Basilicata le prime testimonianze di architettura in terra cruda risalgono al IV sec. a.C.. In particolare è documentato l'impiego delle tecniche del pisè e dell'adobe. Ricerche finalizzate allo studio storico-costruttivo-tipologico dell'edili-zia storica in adobe del Sud-Sudest della Basilicata hanno evidenziato un'articolata cultura costruttiva ma anche una fragilità legata all'abbandono e alla mancanza di manutenzione. L'articolo focalizza l'attenzione sulle problematiche conservative con particolare riferimento ai dissesti strutturali. L'area indagata è la bassa valle del Sinni, dove l'argilla della Formazione del bacino di Sant'Arcangelo è estratta da almeno due secoli per costruire edifici, a uno o due piani, a uso rurale e residenziale. Il survey condotto su un campione di circa quaranta edifici ha messo in evidenza le principali cause di dissesto quali le azioni sismiche, i quadri umidi, i cedimenti fondali, la scarsa qualità del materiale e la poca cura nella formazione dell'impasto per la realizzazione dei mattoni. Lo studio è stato concepito per fornire la base informativa per eventuali proposte di intervento conservativo e restaurativo nell'ambito di progetti di recupero e riqualificazione urbana e paesaggistica

Architettura in terra cruda: problematiche di dissesto

Masini N;
2017

Abstract

La salvaguardia del patrimonio costruito in terra cruda non può prescindere dallo studio delle diverse culture costruttive regionali, con un approccio basato sull'analisi e catalogazione delle tecniche costruttive e delle patologie di degrado. In Basilicata le prime testimonianze di architettura in terra cruda risalgono al IV sec. a.C.. In particolare è documentato l'impiego delle tecniche del pisè e dell'adobe. Ricerche finalizzate allo studio storico-costruttivo-tipologico dell'edili-zia storica in adobe del Sud-Sudest della Basilicata hanno evidenziato un'articolata cultura costruttiva ma anche una fragilità legata all'abbandono e alla mancanza di manutenzione. L'articolo focalizza l'attenzione sulle problematiche conservative con particolare riferimento ai dissesti strutturali. L'area indagata è la bassa valle del Sinni, dove l'argilla della Formazione del bacino di Sant'Arcangelo è estratta da almeno due secoli per costruire edifici, a uno o due piani, a uso rurale e residenziale. Il survey condotto su un campione di circa quaranta edifici ha messo in evidenza le principali cause di dissesto quali le azioni sismiche, i quadri umidi, i cedimenti fondali, la scarsa qualità del materiale e la poca cura nella formazione dell'impasto per la realizzazione dei mattoni. Lo studio è stato concepito per fornire la base informativa per eventuali proposte di intervento conservativo e restaurativo nell'ambito di progetti di recupero e riqualificazione urbana e paesaggistica
2017
Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali - IBAM - Sede Catania
conservazione
architettura in terra cruda
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/374058
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