Sito della Sardegna sud-occidentale in prossimità del moderno abitato di Santadi. Il complesso archeologico si dispone su un modesto rilievo che dista dalla costa circa venti chilometri in linea d'aria ed è in rapporto visivo con la colonia di Sulky, sull'isola di Sant'Antioco, fondata dai Fenici intorno alla metà dell'VIII sec. a.C. La collina venne utilizzata come luogo di sepoltura sin dal IV millennio a.C., essendo interessata da una necropoli a domus de janas. L'impianto originale delle domus si riferisce alle ultime fasi del Neolitico sardo (4000-3500 a.C.), quando si diffuse sull'isola la facies archeologica di Ozieri, che prende nome dalla grotta di S. Michele di Ozieri nel Sassarese. I reperti rinvenuti durante gli scavi indicano un impiego della necropoli che perdura per tutto il periodo prenuragico sino al Bronzo Antico (facies di Filigosa, Abealzu, Monte Claro, Campaniforme e Bonnanaro).
Pani Loriga
Botto M
2017
Abstract
Sito della Sardegna sud-occidentale in prossimità del moderno abitato di Santadi. Il complesso archeologico si dispone su un modesto rilievo che dista dalla costa circa venti chilometri in linea d'aria ed è in rapporto visivo con la colonia di Sulky, sull'isola di Sant'Antioco, fondata dai Fenici intorno alla metà dell'VIII sec. a.C. La collina venne utilizzata come luogo di sepoltura sin dal IV millennio a.C., essendo interessata da una necropoli a domus de janas. L'impianto originale delle domus si riferisce alle ultime fasi del Neolitico sardo (4000-3500 a.C.), quando si diffuse sull'isola la facies archeologica di Ozieri, che prende nome dalla grotta di S. Michele di Ozieri nel Sassarese. I reperti rinvenuti durante gli scavi indicano un impiego della necropoli che perdura per tutto il periodo prenuragico sino al Bronzo Antico (facies di Filigosa, Abealzu, Monte Claro, Campaniforme e Bonnanaro).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.