Recenti analisi dei trend climatici in Italia, ed in particolar modo in Toscana, stanno evidenziando, negli ultimi anni, un aumento del numero, intensità e durata degli eventi estremi ed in particolare dei fenomeni siccitosi. Il periodo 2016-2017 è solo l'ultimo drammatico esempio di siccità prolungate ed estese, che ha procurato diversi milioni di euro di danni nel solo comparto agricolo. Nel secolo da poco iniziato, infatti, episodi simili si sono presentati ciclicamente, accompagnati a volte anche da persistenti periodi di temperature sopra la media (come ad esempio il 2003). Rispetto agli atri eventi climatici estremi la siccità è un fenomeno più complesso, il cui inizio, evoluzione spazio-temporale e fine sono di più difficile individuazione e i cui impatti sull'ambiente naturale e sulle attività antropiche possono sorgere anche dopo mesi e persistere oltre il termine dell'evento (Vincente-Serrano et al., 2012). Esiste inoltre un ulteriore gap fra occorrenza dell'evento, manifestarsi degli impatti e gestione delle emergenze, in particolare della water scarcity. Molte delle attuali sfide della ricerca applicata sono, quindi, sempre più legate al trasferimento dei risultati degli studi legati ai fenomeni climatici (siccità in questo particolare caso) in attività operative, prodotti e strumenti a supporto di azioni proattive per una più efficace gestione idrica da parte dei decisori e di tutti gli utenti coinvolti. Il Consorzio LaMMA della Regione Toscana, in collaborazione con l'IBIMET-CNR, dal 2012, si è dotato di un servizio sperimentale in grado di fornire informazioni circa l'instaurarsi e l'evolversi di condizioni siccitose (Magno et al., 2014). A partire dal 2017 il servizio è divenuto operativo, facendo parte, il Consorzio, della cabina di regia regionale sulle emergenze idriche e grazie anche alla collaborazione con l'Autorità Idrica Toscana (AIT) e l'istituto di Geoscienze e Georisorse (IGG) del CNR per la creazione di prodotti specifici utili nella gestione delle crisi idropotabili dovute a prolungato deficit di pioggia. Il servizio, organizzato in struttura aperta e modulabile, include un set di indici basati su misure a terra, da satellite e da modellistica in grado di fornire un monitoraggio, ma anche delle previsioni a medio-lungo termine per identificare l'occorrenza ed il trend di un episodio siccitoso. In questo framework la stima di un bilancio idrico semplificato, basato sul confronto fra precipitazioni ed evapotraspirazione reale (ETR) a varie scale temporali, rappresenta un elemento di monitoraggio cruciale per individuare le misure e gli interventi da attuare in caso di emergenza idropotabile. La stima dell'ETR si basa su un modello water balance in cui immagini MODIS di NDVI vengono combinate con dati meteorologici da stazioni a terra, modellizzando separatamente i due processi, evaporativo e traspirativo. La risoluzione temporale minima di 1 giorno permette non solo un monitoraggio in quasi-real time, ma anche aggregazioni on demand da parte del committente per analisi di più lungo periodo. La risoluzione spaziale di 250 m sul territorio toscano, invece, garantisce sia analisi di dettaglio che la restituzione sintetica su aree o bacini specifici di informazioni operative di facile comprensione ed utilizzo per la gestione del territorio.

Stima dell'evapotraspirazione reale come supporto operativo per la gestione della water scarcity

Fibbi L;Mari R;
2017

Abstract

Recenti analisi dei trend climatici in Italia, ed in particolar modo in Toscana, stanno evidenziando, negli ultimi anni, un aumento del numero, intensità e durata degli eventi estremi ed in particolare dei fenomeni siccitosi. Il periodo 2016-2017 è solo l'ultimo drammatico esempio di siccità prolungate ed estese, che ha procurato diversi milioni di euro di danni nel solo comparto agricolo. Nel secolo da poco iniziato, infatti, episodi simili si sono presentati ciclicamente, accompagnati a volte anche da persistenti periodi di temperature sopra la media (come ad esempio il 2003). Rispetto agli atri eventi climatici estremi la siccità è un fenomeno più complesso, il cui inizio, evoluzione spazio-temporale e fine sono di più difficile individuazione e i cui impatti sull'ambiente naturale e sulle attività antropiche possono sorgere anche dopo mesi e persistere oltre il termine dell'evento (Vincente-Serrano et al., 2012). Esiste inoltre un ulteriore gap fra occorrenza dell'evento, manifestarsi degli impatti e gestione delle emergenze, in particolare della water scarcity. Molte delle attuali sfide della ricerca applicata sono, quindi, sempre più legate al trasferimento dei risultati degli studi legati ai fenomeni climatici (siccità in questo particolare caso) in attività operative, prodotti e strumenti a supporto di azioni proattive per una più efficace gestione idrica da parte dei decisori e di tutti gli utenti coinvolti. Il Consorzio LaMMA della Regione Toscana, in collaborazione con l'IBIMET-CNR, dal 2012, si è dotato di un servizio sperimentale in grado di fornire informazioni circa l'instaurarsi e l'evolversi di condizioni siccitose (Magno et al., 2014). A partire dal 2017 il servizio è divenuto operativo, facendo parte, il Consorzio, della cabina di regia regionale sulle emergenze idriche e grazie anche alla collaborazione con l'Autorità Idrica Toscana (AIT) e l'istituto di Geoscienze e Georisorse (IGG) del CNR per la creazione di prodotti specifici utili nella gestione delle crisi idropotabili dovute a prolungato deficit di pioggia. Il servizio, organizzato in struttura aperta e modulabile, include un set di indici basati su misure a terra, da satellite e da modellistica in grado di fornire un monitoraggio, ma anche delle previsioni a medio-lungo termine per identificare l'occorrenza ed il trend di un episodio siccitoso. In questo framework la stima di un bilancio idrico semplificato, basato sul confronto fra precipitazioni ed evapotraspirazione reale (ETR) a varie scale temporali, rappresenta un elemento di monitoraggio cruciale per individuare le misure e gli interventi da attuare in caso di emergenza idropotabile. La stima dell'ETR si basa su un modello water balance in cui immagini MODIS di NDVI vengono combinate con dati meteorologici da stazioni a terra, modellizzando separatamente i due processi, evaporativo e traspirativo. La risoluzione temporale minima di 1 giorno permette non solo un monitoraggio in quasi-real time, ma anche aggregazioni on demand da parte del committente per analisi di più lungo periodo. La risoluzione spaziale di 250 m sul territorio toscano, invece, garantisce sia analisi di dettaglio che la restituzione sintetica su aree o bacini specifici di informazioni operative di facile comprensione ed utilizzo per la gestione del territorio.
2017
978-88-941232-8-9
evapotraspirazione
water scarcity
MODIS
NDVI
WebGIS
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/375127
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