In the Imperial Age, in the II and the III century a. C., rich buyers asked to famous oriental workshops for some storied sarcophagus, marble sculptures and relieves that were precious. The most important centers were placed in Greece, in Attic, and in Asia Minor, in Afrodisia and Efeso, where expert artisans worked, under imperial official control, in fabrics that where near caves. Transport was made by naves lapidariae that took on columns, capitals, architectonic friezes, that were carved, semifinished or hardly scabbled, to be completed by local workers or stonecutters in destination places. Courses to Rome, with also every Mediterranean port, instead, are showed by wrecks that were driven to the seabed. These wrecks, that contained stone materials above all (naves lapidariae), are scattered along the seabed of Sicily coasts, in particular in Capo Granitola' sea where we find two wrecks, Camarina wreck along the south coast of Sicily, the wreck that is in Isola delle Correnti, the two wrecks of Marzamemi and then the wrecks of Giardini Naxos and Taormina on east coast of the island.

Nel periodo imperiale, tra il II e il III secolo d.C., ricchi committenti si rivolgono ad affermate botteghe orientali per commissionare sarcofagi istoriati, sculture e rilievi in marmo di grande pregio. I centri più affermati sono localizzati in Grecia, nell'Attica, e in Asia Minore, ad Afrodisia e ad Efeso, dove esperti artigiani operavano, sotto il controllo di funzionari imperiali, nelle officine ubicate in vicinanza delle cave. Il trasporto era affidato alle naves lapidariae che imbarcavano colonne, capitelli, fregi architettonici, rifiniti, semilavorati o appena sbozzati, da ultimare, nei luoghi dove erano diretti, da maestranze itineranti o da scalpellini locali. Le rotte, che conducono a Roma, ma anche in tutti i porti del Mediterraneo, sono invece documentate dai relitti delle imbarcazioni spinte sul fondo del mare delle tempeste. Relitti il cui carico era costituito in prevalenza da materiale lapideo (naves lapidariae) sono disseminati lungo i fondali marini del litorale siciliano, precisamente nelle acque di Capo Granitola dove troviamo due relitti, il relitto di Camarina lungo le coste a sud della Sicilia, il relitto presso l'Isola delle Correnti, due relitti a Marzamemi e per finire i relitti di Giardini Naxos e Taormina nella coste delle orientali dell'isola.

ARCHEOLOGIA SUBACQUEA LUNGO LA VIA DEL MARMO NEL MEDITERRANEO

Maurizio Delli Santi;
2012

Abstract

In the Imperial Age, in the II and the III century a. C., rich buyers asked to famous oriental workshops for some storied sarcophagus, marble sculptures and relieves that were precious. The most important centers were placed in Greece, in Attic, and in Asia Minor, in Afrodisia and Efeso, where expert artisans worked, under imperial official control, in fabrics that where near caves. Transport was made by naves lapidariae that took on columns, capitals, architectonic friezes, that were carved, semifinished or hardly scabbled, to be completed by local workers or stonecutters in destination places. Courses to Rome, with also every Mediterranean port, instead, are showed by wrecks that were driven to the seabed. These wrecks, that contained stone materials above all (naves lapidariae), are scattered along the seabed of Sicily coasts, in particular in Capo Granitola' sea where we find two wrecks, Camarina wreck along the south coast of Sicily, the wreck that is in Isola delle Correnti, the two wrecks of Marzamemi and then the wrecks of Giardini Naxos and Taormina on east coast of the island.
2012
978-88-95597-13-3
Nel periodo imperiale, tra il II e il III secolo d.C., ricchi committenti si rivolgono ad affermate botteghe orientali per commissionare sarcofagi istoriati, sculture e rilievi in marmo di grande pregio. I centri più affermati sono localizzati in Grecia, nell'Attica, e in Asia Minore, ad Afrodisia e ad Efeso, dove esperti artigiani operavano, sotto il controllo di funzionari imperiali, nelle officine ubicate in vicinanza delle cave. Il trasporto era affidato alle naves lapidariae che imbarcavano colonne, capitelli, fregi architettonici, rifiniti, semilavorati o appena sbozzati, da ultimare, nei luoghi dove erano diretti, da maestranze itineranti o da scalpellini locali. Le rotte, che conducono a Roma, ma anche in tutti i porti del Mediterraneo, sono invece documentate dai relitti delle imbarcazioni spinte sul fondo del mare delle tempeste. Relitti il cui carico era costituito in prevalenza da materiale lapideo (naves lapidariae) sono disseminati lungo i fondali marini del litorale siciliano, precisamente nelle acque di Capo Granitola dove troviamo due relitti, il relitto di Camarina lungo le coste a sud della Sicilia, il relitto presso l'Isola delle Correnti, due relitti a Marzamemi e per finire i relitti di Giardini Naxos e Taormina nella coste delle orientali dell'isola.
Archeologia subacquea
Marmi antichi
Mar Mediterraneo
Italia
GIS
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/375691
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact