Le censure di Antonio Baldigiani alla rivista «Nouvelles de la République des Lettres» di Pierre Bayle

The Archives secret of the Holy Office (ACDF), holds all the documents related to the condemnation sine alia of the three volumes of Nouvelles de la Republique de Lettres, the magazine published by Pierre Bayle. At the session of October 1, 1687, the Secretary said that he had received a complaint for which they were considered tamquam mala some pamphlets written in French entitled Nouvelles de la République des Lettres. He was chosen to make censorship, the Jesuit Antonio Baldigiani which condemns the volumes of the journal of Bayle, because they review, often with praise, heretical books that deal with " de materia religionis ex professo. The two censorships of a Jesuit, friend of Secretary of the Congregation of the Index, the Dominican Giulio Maria Bianchi, demonstrate a careful reading and a good theological training, and sensed the danger of the tool 'review': the author {Pierre Bayle}, anonymous, in many places shows gossip, things impious and heretical, not only made by others, but adding their own: "Pleraque tenebat ut ab alijs dicta, multa tamen asseret de suo".

Nell'Archivio segreto del Santo Uffizio (ora ACDF), si trovano tutti i documenti che riguardano la messa all'Indice sine alia dei tre volumi delle Nouvelles de la République de Lettres, la rivista pubblicata da Pierre Bayle. Nella seduta del primo ottobre 1687, il segretario afferma di aver ricevuto una denuncia in cui venivano considerati tamquam mala alcuni opuscoli scritti in francese dal titolo Nouvelles de la République des Lettres. Fu scelto per fare la censura il gesuita Antonio Baldigiani, il quale condanna, e questa sarà la decisione dei Cardinali, i volumi della rivista di Bayle, in quanto recensiscono, spesso con lodi, libri eretici che trattano "de materia religionis ex professo". Le due censure del gesuita, amico dell'allora segretario della Congregazione dell'Indice, il domenicano Giulio Maria Bianchi dimostrano una attenta lettura dell'opera incriminata e una buona preparazione teologica, e colgono la pericolosità dello strumento 'rivista': l'autore {Pierre Bayle}, dato anonimo, in molti luoghi riporta maldicenze, cose empie ed eretiche, non solo prese da altri, ma aggiungendone di proprie: "Pleraque tenebat ut ab alijs dicta, multa tamen asseret de suo".