In questi ultimi anni molti progetti, alcuni dei quali hanno visto la leadership o il più semplice coinvolgimento del CNR-ISMAR, si sono caratterizzati per la precisa volontà di avere una gestione condivisa dei dati raccolti in ambito delle scienze ambientali. Questa consapevolezza si è fatta largo anche attraverso l'attivazione di iniziative internazionali, quali il Group Earth Observations (GEO) o la direttiva INSPIRE (EC-20xx-xx), che hanno apertamente stimolato attività di data management. Il consenso passa anche dall'esperienza e, come molti ricercatori sanno, l'aumento del numero di dati raccolti - ad esempio grazie anche alla diminuzione dei costi della sensoristica - ha portato inevitabilmente ad una diminuita capacità di poterli condividere o di poterli semplicemente reperire. Altresì vero che spesso i dati raccolti in passato rischiano più di altri di essere dimenticati o più semplicemente abbandonati perché non chiaramente descritti, evitando di fatto ecaci analisi a lungo termine. Il seminario si propone prima di tutto di fornire un chiarimento sui termini utilizzati, spesso in modo erroneo, e poi di chiarire come la disciplina dell'ecoinformatica possa eettivamente favorire un miglioramento della ricerca ambientale. Miglioramento che passa necessariamente da una scelta oculata e attenta degli strumenti e delle soluzioni tecnologiche implementate. Verranno così presentate alcune tecnologie (web service e thesaurus) utili alla gestione, ma anche all'arricchimento dal punto di vista semantico delle informazioni che descrivono i dati (metadati). Inne verranno anche presentate soluzioni per l'analisi dei dati in che sfruttano questi servizi per dare risultati a loro volta condivisibili (laboratori virtuali).
Virtual Laboratory e Web Service: nuovi strumenti per la ricerca ambientale
Alessandro Oggioni
2015
Abstract
In questi ultimi anni molti progetti, alcuni dei quali hanno visto la leadership o il più semplice coinvolgimento del CNR-ISMAR, si sono caratterizzati per la precisa volontà di avere una gestione condivisa dei dati raccolti in ambito delle scienze ambientali. Questa consapevolezza si è fatta largo anche attraverso l'attivazione di iniziative internazionali, quali il Group Earth Observations (GEO) o la direttiva INSPIRE (EC-20xx-xx), che hanno apertamente stimolato attività di data management. Il consenso passa anche dall'esperienza e, come molti ricercatori sanno, l'aumento del numero di dati raccolti - ad esempio grazie anche alla diminuzione dei costi della sensoristica - ha portato inevitabilmente ad una diminuita capacità di poterli condividere o di poterli semplicemente reperire. Altresì vero che spesso i dati raccolti in passato rischiano più di altri di essere dimenticati o più semplicemente abbandonati perché non chiaramente descritti, evitando di fatto ecaci analisi a lungo termine. Il seminario si propone prima di tutto di fornire un chiarimento sui termini utilizzati, spesso in modo erroneo, e poi di chiarire come la disciplina dell'ecoinformatica possa eettivamente favorire un miglioramento della ricerca ambientale. Miglioramento che passa necessariamente da una scelta oculata e attenta degli strumenti e delle soluzioni tecnologiche implementate. Verranno così presentate alcune tecnologie (web service e thesaurus) utili alla gestione, ma anche all'arricchimento dal punto di vista semantico delle informazioni che descrivono i dati (metadati). Inne verranno anche presentate soluzioni per l'analisi dei dati in che sfruttano questi servizi per dare risultati a loro volta condivisibili (laboratori virtuali).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.