"Le Linee Guida per la redazione del Piano di Azione Triennale dei Cluster Tecnologici Nazionali e del loro sistema di monitoraggio e valutazione" (D.M. 214 del 13 marzo 2018) definiscono le attività da svolgere e le relative modalità operative. Nello specifico, l'azione di ogni Cluster Tecnologico Nazionale dovrà essere caratterizzata, da un lato, dalla definizione e dall'aggiornamento di roadmap tecnologiche e di sviluppo; d'altra parte, dalla descrizione delle attività di animazione della comunità di ricerca pubblica e privata necessarie allo sviluppo ed alla realizzazione delle priorità tecnologiche e di sviluppo. Una sezione specifica dovrà, infine, essere elaborata per le regioni italiane del Mezzogiorno (nella figura 1 una schematizzazione delle aree di approfondimento descritte nelle Linee Guida). In accordo con le Linee Guida, il Piano Triennale di Azione del Cluster Tecnologico Nazionale per il Patrimonio Culturale sviluppa un'analisi del contesto nazionale (pubblico e privato), indagando il posizionamento che l'Italia attualmente occupa nel contesto competitivo globale. L'approfondimento della letteratura scientifica nazionale e internazionale, così come dei principali report istituzionali sul Patrimonio Culturale e sui settori creativi, fanno emergere le maggiori opportunità e minacce che il settore presenta, come anche i punti di forza e di debolezza che le imprese e le organizzazioni culturali devono affrontare a livello europeo e nazionale (parte 1). L'approfondimento del macro-ambiente di afferenza del cluster TICHE inizia in questo primo report di azione con la definizione dei settori che formano il Patrimonio Culturale. Come si evidenzierà all'interno del testo, molte sono le aree industriali e di servizio che appartengono al settore; soprattutto, non esiste ancora a livello internazionale una definizione condivisa delle attività da considerare afferenti al Patrimonio Culturale, soprattutto da includere in via esclusiva. I principali report dell'Unione Europea, degli enti di ricerca statistica, così come delle società di consulenza globale approfondiscono le tendenze che influenzano più da vicino le dinamiche e lo sviluppo delle organizzazioni che partecipano alla conservazione, alla fruizione, alla valorizzazione, alla gestione del Patrimonio Culturale. Oltre alla rilevanza dirompente dell'"Information and Communication Technology" (ICT) nei processi di creazione del valore culturali e creativi, si evidenzieranno i maggiori mega-trend che caratterizzano le attività e la definizione delle politiche sul Patrimonio Culturale. Soprattutto, negli ultimi anni, è aumentata la percezione della rilevanza delle attività culturali e creative per il benessere economico e sociale della società, sia a livello europeo, che nazionale. Si allarga di conseguenza l'ottica di indagine sugli stakeholder (portatori di interesse). Il Patrimonio Culturale e le attività ad esso collegate contribuiscono a creare valore per le istituzioni pubbliche, per le aziende del settore, ma soprattutto svolgono un importante ruolo per il benessere sociale dei cittadini, per la partecipazione alla vita delle comunità, per lo sviluppo di una nuova aperta logica di pensiero; esse rappresentano la conoscenza, il know-how sul quale si basa la crescita e lo sviluppo di altri settori produttivi (turismo, artigianato, settore agro-alimentare, arredamento, abbigliamento tra gli altri). Si è voluto, prima di iniziare l'analisi dei dati statistici disponibili sul settore a livello internazionale e nazionale, descrivere i significati che sono stati attribuiti ed indagati al concetto di innovazione nel settore Patrimonio Culturale. L'innovazione tecnologica è infatti un fenomeno poco indagato nelle organizzazioni (pubbliche e private) culturali e creative. La difficoltà principale nasce dai processi di ricerca (e spesso di sviluppo) che avvengono in centri di ricerca (pubblici e privati) e aziende che afferiscono ad altri settori industriali (come attività core). Si indagheranno, dunque, le principali aree di interesse delle organizzazioni culturali: il settore privato, le istituzioni pubbliche, le attività di ricerca e sviluppo e il ruolo svolto nel nostro paese dalle aziende del terzo settore. Il sistema dei beni culturali italiano si caratterizza per i settori di azione, la dimensione media contenuta delle imprese, per un ridotto importo di risorse finanziarie investite a favore del patrimonio culturale e delle organizzazioni che lo gestiscono rispetto alla media europea dei paesi UE. Nonostante le divergenze a livello statistico che esistono tra le indagini svolte (Eurostat, Istat, di fondazioni, associazioni, società di consulenza) sul peso complessivo delle imprese culturali e creative, così come sul numero e le caratteristiche delle professioni culturali, le analisi nazionali concordano sui punti di forza/debolezza che caratterizzano il sistema e sulle principali azioni necessarie al rilancio degli investimenti in formazione, in R&S (Ricerca e Sviluppo) e delle attività di coordinamento tra partner pubblici e privati.
Roadmap tecnologiche e di sviluppo per il Patrimonio Culturale
Gaia Raffaella Greco
2020
Abstract
"Le Linee Guida per la redazione del Piano di Azione Triennale dei Cluster Tecnologici Nazionali e del loro sistema di monitoraggio e valutazione" (D.M. 214 del 13 marzo 2018) definiscono le attività da svolgere e le relative modalità operative. Nello specifico, l'azione di ogni Cluster Tecnologico Nazionale dovrà essere caratterizzata, da un lato, dalla definizione e dall'aggiornamento di roadmap tecnologiche e di sviluppo; d'altra parte, dalla descrizione delle attività di animazione della comunità di ricerca pubblica e privata necessarie allo sviluppo ed alla realizzazione delle priorità tecnologiche e di sviluppo. Una sezione specifica dovrà, infine, essere elaborata per le regioni italiane del Mezzogiorno (nella figura 1 una schematizzazione delle aree di approfondimento descritte nelle Linee Guida). In accordo con le Linee Guida, il Piano Triennale di Azione del Cluster Tecnologico Nazionale per il Patrimonio Culturale sviluppa un'analisi del contesto nazionale (pubblico e privato), indagando il posizionamento che l'Italia attualmente occupa nel contesto competitivo globale. L'approfondimento della letteratura scientifica nazionale e internazionale, così come dei principali report istituzionali sul Patrimonio Culturale e sui settori creativi, fanno emergere le maggiori opportunità e minacce che il settore presenta, come anche i punti di forza e di debolezza che le imprese e le organizzazioni culturali devono affrontare a livello europeo e nazionale (parte 1). L'approfondimento del macro-ambiente di afferenza del cluster TICHE inizia in questo primo report di azione con la definizione dei settori che formano il Patrimonio Culturale. Come si evidenzierà all'interno del testo, molte sono le aree industriali e di servizio che appartengono al settore; soprattutto, non esiste ancora a livello internazionale una definizione condivisa delle attività da considerare afferenti al Patrimonio Culturale, soprattutto da includere in via esclusiva. I principali report dell'Unione Europea, degli enti di ricerca statistica, così come delle società di consulenza globale approfondiscono le tendenze che influenzano più da vicino le dinamiche e lo sviluppo delle organizzazioni che partecipano alla conservazione, alla fruizione, alla valorizzazione, alla gestione del Patrimonio Culturale. Oltre alla rilevanza dirompente dell'"Information and Communication Technology" (ICT) nei processi di creazione del valore culturali e creativi, si evidenzieranno i maggiori mega-trend che caratterizzano le attività e la definizione delle politiche sul Patrimonio Culturale. Soprattutto, negli ultimi anni, è aumentata la percezione della rilevanza delle attività culturali e creative per il benessere economico e sociale della società, sia a livello europeo, che nazionale. Si allarga di conseguenza l'ottica di indagine sugli stakeholder (portatori di interesse). Il Patrimonio Culturale e le attività ad esso collegate contribuiscono a creare valore per le istituzioni pubbliche, per le aziende del settore, ma soprattutto svolgono un importante ruolo per il benessere sociale dei cittadini, per la partecipazione alla vita delle comunità, per lo sviluppo di una nuova aperta logica di pensiero; esse rappresentano la conoscenza, il know-how sul quale si basa la crescita e lo sviluppo di altri settori produttivi (turismo, artigianato, settore agro-alimentare, arredamento, abbigliamento tra gli altri). Si è voluto, prima di iniziare l'analisi dei dati statistici disponibili sul settore a livello internazionale e nazionale, descrivere i significati che sono stati attribuiti ed indagati al concetto di innovazione nel settore Patrimonio Culturale. L'innovazione tecnologica è infatti un fenomeno poco indagato nelle organizzazioni (pubbliche e private) culturali e creative. La difficoltà principale nasce dai processi di ricerca (e spesso di sviluppo) che avvengono in centri di ricerca (pubblici e privati) e aziende che afferiscono ad altri settori industriali (come attività core). Si indagheranno, dunque, le principali aree di interesse delle organizzazioni culturali: il settore privato, le istituzioni pubbliche, le attività di ricerca e sviluppo e il ruolo svolto nel nostro paese dalle aziende del terzo settore. Il sistema dei beni culturali italiano si caratterizza per i settori di azione, la dimensione media contenuta delle imprese, per un ridotto importo di risorse finanziarie investite a favore del patrimonio culturale e delle organizzazioni che lo gestiscono rispetto alla media europea dei paesi UE. Nonostante le divergenze a livello statistico che esistono tra le indagini svolte (Eurostat, Istat, di fondazioni, associazioni, società di consulenza) sul peso complessivo delle imprese culturali e creative, così come sul numero e le caratteristiche delle professioni culturali, le analisi nazionali concordano sui punti di forza/debolezza che caratterizzano il sistema e sulle principali azioni necessarie al rilancio degli investimenti in formazione, in R&S (Ricerca e Sviluppo) e delle attività di coordinamento tra partner pubblici e privati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.