Il recente riesame dei materiali degli scavi condotti da G. Vallet e F. Villard, lavoro condotto in collaborazione con M. Bonifay, ha portato ad individuare un gruppo di cassette contenenti materiali databili tra l'età repubblicana e l'età medievale. Sebbene solo in pochi casi si possa ricostruire esattamente il contesto di provenienza, le ceramiche assegnabili tra l'età imperiale e tardoantica si sono rivelate particolarmente interessanti poiché hanno permesso di migliorare la conoscenza sulla loro circolazione e consumo nell'area megarese migliorando ulteriormente quanto già conosciuto, nonostante i problemi di natura contestuale. Il primo risultato è la presenza di una circolazione di ceramiche eterogenee già a partire dalla prima/media età imperiale e che prosegue fino al VII secolo. Questo è evidente nella presenza massiccia di sigillate africane della produzione A e di anfore africane e orientali. Particolarmente interessante è l'attestazione di contenitori da trasporto regionali che sottolineano il ruolo forte rivestito dalla produzione e commercializzazione del vino siciliano nel mercato interno. In età tardoantica si riscontra un evidente incremento delle presenze anforiche e un ventaglio più ampio di produzioni importate che abbraccia più regioni del Mediterraneo orientale e occidentale ma che vede comunque preponderati le produzioni africane. Una novità interessante riscontrata nel corso dell'analisi dei materiali di Megara è la presenza di contenitori da trasporto originari della Tripolitania, della Lusitania, di Creta e, probabilmente, dell'Egitto, regioni che solitamente in Sicilia risultano poco o nulla rappresentate. Anche la presenza di poca sigillata tripolitana, a fronte dell'arrivo massiccio di sigillata africana fino al VII secolo, sottolinea le forti relazioni tra le due regioni.
Le ceramiche romane, tardoantiche e medievali degli scavi Vallet-Villard: un primo report
Giuseppe Cacciaguerra
2018
Abstract
Il recente riesame dei materiali degli scavi condotti da G. Vallet e F. Villard, lavoro condotto in collaborazione con M. Bonifay, ha portato ad individuare un gruppo di cassette contenenti materiali databili tra l'età repubblicana e l'età medievale. Sebbene solo in pochi casi si possa ricostruire esattamente il contesto di provenienza, le ceramiche assegnabili tra l'età imperiale e tardoantica si sono rivelate particolarmente interessanti poiché hanno permesso di migliorare la conoscenza sulla loro circolazione e consumo nell'area megarese migliorando ulteriormente quanto già conosciuto, nonostante i problemi di natura contestuale. Il primo risultato è la presenza di una circolazione di ceramiche eterogenee già a partire dalla prima/media età imperiale e che prosegue fino al VII secolo. Questo è evidente nella presenza massiccia di sigillate africane della produzione A e di anfore africane e orientali. Particolarmente interessante è l'attestazione di contenitori da trasporto regionali che sottolineano il ruolo forte rivestito dalla produzione e commercializzazione del vino siciliano nel mercato interno. In età tardoantica si riscontra un evidente incremento delle presenze anforiche e un ventaglio più ampio di produzioni importate che abbraccia più regioni del Mediterraneo orientale e occidentale ma che vede comunque preponderati le produzioni africane. Una novità interessante riscontrata nel corso dell'analisi dei materiali di Megara è la presenza di contenitori da trasporto originari della Tripolitania, della Lusitania, di Creta e, probabilmente, dell'Egitto, regioni che solitamente in Sicilia risultano poco o nulla rappresentate. Anche la presenza di poca sigillata tripolitana, a fronte dell'arrivo massiccio di sigillata africana fino al VII secolo, sottolinea le forti relazioni tra le due regioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.