The survey, by using the methods of historical research, focuses on the transformation of mountains, which, from terrifying and uninhabited environments, gradually became among the most significant places of the soul and religious spaces. Resorting to historical, literary and archival sources, the study, of an interdisciplinary nature, aims to reconstruct a little-known aspect of Italian history, in particular of history of culture and ideas. Mountains, which constitute a significant portion of Italy, were considered by the Ancients antithetical to human civilization. With Christianity a new image of mountains made its way, where, according to the Scriptures, some decisive episodes of the history of salvation had taken place. The hermits who wanted to dedicate themselves only to God began to take refuge in the mountains, but the ideological prejudice transmitted by classical authors remained fixed in the collective imagination and upland areas continued for centuries to be misunderstood and rarely visited. An important turning point came with two religious orders, the Camaldolese and the Franciscans, who gave a fundamental contribution to the 'taming' of mountains. Thanks to Saint Romuald, in Camaldoli, on the Tuscan-Romagnolo Apennines, an experience was born that combined evangelization, forest management and interventions on the mountain territory. In their settlements the Camaldolese, while cultivating the fields, regulating the waters and taking care of the woods, at the same time promoted education, culture and work for the people who lived nearby. From Assisi and the mountains of Umbria began the revolution of Saint Francis, which involved men and women, animals, fields, fruits, flowers, forests, rocks: all like God's creatures. Thus the Apennine mountains, the true backbone of the Italian peninsula, became increasingly popular open spaces, places of meeting and of spiritual and material life, based on a balanced and exemplary relationship between man and nature.

L'indagine, utilizzando i metodi propri della ricerca storica, si focalizza sulla trasformazione della montagna, che, da ambiente terrificante e disabitato, divenne progressivamente luogo dell'anima e spazio religioso tra i più significativi. Facendo ricorso a fonti storiche, letterarie e archivistiche, lo studio, di carattere interdisciplinare, intende ricostruire un aspetto poco conosciuto della storia italiana, in particolare della storia culturale e delle idee. Le montagne, che costituiscono una porzione rilevante del Bel Paese, erano prive di interesse per gli antichi, perché considerate antitetiche rispetto alla civiltà umana. Con il cristianesimo si fece strada una nuova immagine dei monti, dove, secondo le Scritture, erano avvenuti alcuni episodi decisivi della storia della salvezza. Gli eremiti che volevano dedicarsi solo a Dio iniziarono allora a rifugiarsi sulle montagne, ma il pregiudizio ideologico trasmesso dagli autori classici restò fissato nell'immaginario collettivo e le 'terre alte' continuarono per secoli a essere misconosciute e poco frequentate. Una svolta importante si ebbe con due ordini religiosi, i Camaldolesi e i Francescani, i quali, seguendo gli insegnamenti dei rispettivi fondatori, diedero un contributo fondamentale all''addomesticamento' della montagna. Nell'XI secolo, grazie a san Romualdo, a Camaldoli, sull'Appennino Tosco-Emiliano, nacque un'esperienza che coniugava evangelizzazione, gestione della foresta e interventi sul territorio montano. Nei loro insediamenti i Camaldolesi, mentre coltivavano i campi, regolavano le acque e curavano i boschi, promuovevano nel contempo l'educazione, la cultura e il lavoro per le popolazioni che abitavano nei dintorni. Nel XIII secolo da Assisi e dalle montagne dell'Umbria cominciò la rivoluzione di san Francesco, che coinvolse uomini e donne, animali, campi, frutti, fiori, boschi, rocce: tutti a pari titolo creature di Dio. Così le montagne dell'Appennino, vera spina dorsale della penisola italiana, diventarono spazi aperti sempre più frequentati, luoghi di incontro e di vita spirituale e materiale, sulla base di un rapporto equilibrato ed esemplare tra l'uomo e la natura.

The 'tamed' mountains: from terrifying and uninhabited environments to places of the soul and religious spaces

2019

Abstract

The survey, by using the methods of historical research, focuses on the transformation of mountains, which, from terrifying and uninhabited environments, gradually became among the most significant places of the soul and religious spaces. Resorting to historical, literary and archival sources, the study, of an interdisciplinary nature, aims to reconstruct a little-known aspect of Italian history, in particular of history of culture and ideas. Mountains, which constitute a significant portion of Italy, were considered by the Ancients antithetical to human civilization. With Christianity a new image of mountains made its way, where, according to the Scriptures, some decisive episodes of the history of salvation had taken place. The hermits who wanted to dedicate themselves only to God began to take refuge in the mountains, but the ideological prejudice transmitted by classical authors remained fixed in the collective imagination and upland areas continued for centuries to be misunderstood and rarely visited. An important turning point came with two religious orders, the Camaldolese and the Franciscans, who gave a fundamental contribution to the 'taming' of mountains. Thanks to Saint Romuald, in Camaldoli, on the Tuscan-Romagnolo Apennines, an experience was born that combined evangelization, forest management and interventions on the mountain territory. In their settlements the Camaldolese, while cultivating the fields, regulating the waters and taking care of the woods, at the same time promoted education, culture and work for the people who lived nearby. From Assisi and the mountains of Umbria began the revolution of Saint Francis, which involved men and women, animals, fields, fruits, flowers, forests, rocks: all like God's creatures. Thus the Apennine mountains, the true backbone of the Italian peninsula, became increasingly popular open spaces, places of meeting and of spiritual and material life, based on a balanced and exemplary relationship between man and nature.
2019
Istituto di Studi sul Mediterraneo - ISMed
L'indagine, utilizzando i metodi propri della ricerca storica, si focalizza sulla trasformazione della montagna, che, da ambiente terrificante e disabitato, divenne progressivamente luogo dell'anima e spazio religioso tra i più significativi. Facendo ricorso a fonti storiche, letterarie e archivistiche, lo studio, di carattere interdisciplinare, intende ricostruire un aspetto poco conosciuto della storia italiana, in particolare della storia culturale e delle idee. Le montagne, che costituiscono una porzione rilevante del Bel Paese, erano prive di interesse per gli antichi, perché considerate antitetiche rispetto alla civiltà umana. Con il cristianesimo si fece strada una nuova immagine dei monti, dove, secondo le Scritture, erano avvenuti alcuni episodi decisivi della storia della salvezza. Gli eremiti che volevano dedicarsi solo a Dio iniziarono allora a rifugiarsi sulle montagne, ma il pregiudizio ideologico trasmesso dagli autori classici restò fissato nell'immaginario collettivo e le 'terre alte' continuarono per secoli a essere misconosciute e poco frequentate. Una svolta importante si ebbe con due ordini religiosi, i Camaldolesi e i Francescani, i quali, seguendo gli insegnamenti dei rispettivi fondatori, diedero un contributo fondamentale all''addomesticamento' della montagna. Nell'XI secolo, grazie a san Romualdo, a Camaldoli, sull'Appennino Tosco-Emiliano, nacque un'esperienza che coniugava evangelizzazione, gestione della foresta e interventi sul territorio montano. Nei loro insediamenti i Camaldolesi, mentre coltivavano i campi, regolavano le acque e curavano i boschi, promuovevano nel contempo l'educazione, la cultura e il lavoro per le popolazioni che abitavano nei dintorni. Nel XIII secolo da Assisi e dalle montagne dell'Umbria cominciò la rivoluzione di san Francesco, che coinvolse uomini e donne, animali, campi, frutti, fiori, boschi, rocce: tutti a pari titolo creature di Dio. Così le montagne dell'Appennino, vera spina dorsale della penisola italiana, diventarono spazi aperti sempre più frequentati, luoghi di incontro e di vita spirituale e materiale, sulla base di un rapporto equilibrato ed esemplare tra l'uomo e la natura.
mountains
religion
Camaldolese
Saint Francis of Assisi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/382397
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