Scheda sulla preziosa cinquecentina del De lingua Latina libri XXV di Marco Terenzio Varrone, opera composta verosimilmente tra il 47 e il 45-44 a.C., nella quale l'Autore espone le proprie riflessioni erudite sulle teorie linguistiche e grammaticali. Il frontespizio del libro è molto bello, ed è ornato da un fregio e dall'emblema dell'olivo, immagine che figura per la prima volta nella Bibbia curata da Robert Estienne (Pariis, ex officina Roberti Stephani typographi regii, 1540), con il motto «Noli Altum Sapere». Molto belle sono anche le lettere capitali di ogni capoverso. L'opera completa era formata da 25 libri, di cui ce ne sono pervenuti solo 6 (libri V-X), ed era divisa in sezioni: al libro I, che fungeva da introduzione, facevano seguito quattro esadi, cioè gruppi di sei libri: i libri II-VII, prima esade, erano dedicati all'etimologia; i libri VIII-XIII, seconda esade, alla declinazione, con particolare attenzione alla flessione; mentre gli ultimi 12 libri, libri XIV-XXV, alla composizione delle parole, ossia alla sintassi. Le esadi erano a loro volta suddivise in triadi: i libri II-IV, dedicati al console Publio Settimio, contenevano il De disciplina verborum originis, ossia una trattazione generale sull'etimologia, cui seguiva una parte speciale, giunta sino a noi, che approfondisce il discorso sull'etimo; i libri V-VII, dedicati insieme a tutti gli altri a Cicerone, distinta ulteriormente in Origines verborum locorum et earum rerum quae in locis esse solent, libro V; Quibus vocabulis tempora sint notata et eae res quae in temporibus fiunt, libro VI; De poeticis verborum originibus, libro VII.
Marco Terenzio Varrone, M. Terentii Varronis opera quae supersunt. In Lib. De ling. Lat. Coniectanea Iosephi Scaligeri.In Lib. De Re Rust. Notae eiusdem. Alia in eundem scriptorem, triumaliorum, Turn. Vict. Avovst. Editio Tertia, recognita et aucta, s.l., s.e., 1581.
Alessia Scognamiglio
2019
Abstract
Scheda sulla preziosa cinquecentina del De lingua Latina libri XXV di Marco Terenzio Varrone, opera composta verosimilmente tra il 47 e il 45-44 a.C., nella quale l'Autore espone le proprie riflessioni erudite sulle teorie linguistiche e grammaticali. Il frontespizio del libro è molto bello, ed è ornato da un fregio e dall'emblema dell'olivo, immagine che figura per la prima volta nella Bibbia curata da Robert Estienne (Pariis, ex officina Roberti Stephani typographi regii, 1540), con il motto «Noli Altum Sapere». Molto belle sono anche le lettere capitali di ogni capoverso. L'opera completa era formata da 25 libri, di cui ce ne sono pervenuti solo 6 (libri V-X), ed era divisa in sezioni: al libro I, che fungeva da introduzione, facevano seguito quattro esadi, cioè gruppi di sei libri: i libri II-VII, prima esade, erano dedicati all'etimologia; i libri VIII-XIII, seconda esade, alla declinazione, con particolare attenzione alla flessione; mentre gli ultimi 12 libri, libri XIV-XXV, alla composizione delle parole, ossia alla sintassi. Le esadi erano a loro volta suddivise in triadi: i libri II-IV, dedicati al console Publio Settimio, contenevano il De disciplina verborum originis, ossia una trattazione generale sull'etimologia, cui seguiva una parte speciale, giunta sino a noi, che approfondisce il discorso sull'etimo; i libri V-VII, dedicati insieme a tutti gli altri a Cicerone, distinta ulteriormente in Origines verborum locorum et earum rerum quae in locis esse solent, libro V; Quibus vocabulis tempora sint notata et eae res quae in temporibus fiunt, libro VI; De poeticis verborum originibus, libro VII.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.