Fenomenologia della scultura greca: un paradigma interpretativo per le società antiche del Mediterraneo

Among the best preserved works of the artistic repertoire of the ancient world, marble and stone sculptures are those well arrived to us in a greater number. Therefore, they are very useful for the historical understanding of ancient societies, since they are expression of the artistic culture and figurative language of a social group. At the same time, they become material evidence of social relationships within that same group. The paper investigates the phenomenon of the production and use of sculptures in the cities of Sicily and Southern Italy, between the late Archaic and early Classical ages, a time of significant political and social changes, offering, at least, five historiographical questions designed now systematically for the first time. The analysis allows to recompose apparent contrasts paving the way to decipher some methodological disagreements, underlining a rich and varied overall framework looking at the topic of exchange of clients, artists and models between the different contexts of the Mediterranean area. The five historiographic questions through which the analysis develops represent the backbone of an interpretative paradigm of general validity, i.e., a model capable to generate new knowledge when applied to the analysis of any artistic expression, not only ancient, within the broader framework of the relationships between it and the society that produced and enjoyed it.

Nel repertorio artistico del mondo antico, le sculture sono tra le opere che si sono meglio conservate e che più numerose sono giunte fino a noi. Esse sono molto utili alla comprensione storica delle società antiche, poiché sono non soltanto espressione della cultura artistica e del linguaggio figurativo di un gruppo sociale, ma anche indicatori materiali di relazioni sociali all'interno di quel gruppo. Il saggio analizza il fenomeno della produzione e fruizione di sculture nelle città della Sicilia e dell'Italia meridionale tra l'età tardo-arcaica e la prima età classica, periodo di grandi cambiamenti politici e sociali, rispondendo a cinque domande storiografiche formulate per la prima volta in maniera sistematica. L'analisi permette di ricomporre apparenti contrasti e di appianare dissidi metodologici, giungendo a delineare un panorama complessivo assai ricco e variegato che trova una significativa costante nella grande mobilità di committenti, artisti e modelli tra le diverse sponde del Mediterraneo. Le cinque domande storiografiche attraverso cui si sviluppa l'analisi rappresentano l'ossatura di un paradigma interpretativo di validità generale, un modello cioè capace di generare nuova conoscenza se applicato all'analisi di qualsiasi manifestazione artistica, non solo antica, nel quadro più ampio dei rapporti che intercorrono tra essa e la società che l'ha prodotta e fruita.