La domanda con la quale si apre questo saggio, "Magellano per tutti?" intende approfondire il tema della portata e ricezione dell'apertura, da parte delle monarchie iberiche, delle rotte transoceaniche, nei decenni che seguirono il compimento della prima circumnavigazione, al di fuori dall'ambito europeo. Affronteremo questa riflessione prendendo in considerazione, come caso di studio, il Giappone di fine Cinquecento. A circa mezzo secolo dall'arrivo dei primi mercanti portoghesi (intorno al 1543), e dei primi gesuiti (nel 1549), la presenza degli europei, soprattutto iberici e italiani, ai quali si aggiunsero nel finale del secolo gli olandesi e gli inglesi, si era consolidata sulla base di interazioni mercantili, religiose e culturali che, per quanto complesse e conflittuali, hanno lasciato testimonianze documentali (archivistiche, librarie, materiali, artistiche) di grande rilevanza. Prenderemo in considerazione alcune di queste testimonianze, con particolare attenzione per due sintesi cartografiche disegnate dai giapponesi in collaborazione con i loro interlocutori iberici e un'opera, il De missione legatorum Iaponensium ad Romanam curiam, rebusque in Europa, ac toto itinere animadversis dialogus ex effemeride ipsorum Legatorum collectus ("Un dialogo riguardante l'invio dei legati giapponesi nella Curia romana, sulle cose che hanno osservato in Europa e durante l'intero viaggio, composto a partire dalle note degli stessi legati"), composta e fatta stampare a Macao da Alessandro Valignano S.J. nel 1590, al ritorno in Asia di una celebre missione che aveva portato quattro giovani giapponesi a visitare per la prima volta le principali corti dell'Europa cattolica inclusa quella papale, a Roma, obbiettivo ultimo del viaggio.
Magellano per tutti? La circumnavigazione del globo e la sua ricezione a Venezia e in Giappone in una prospettiva comparata (XVI-XVII secolo), in Fiorelli, Vittoria (a cura di), Tracce di impero. Cortés tra Napoli e Nuovo Occidente. Napoli, Editoriale Scienifica, 2020, pp. 41-76
Cattaneo;Angelo Maria
2020
Abstract
La domanda con la quale si apre questo saggio, "Magellano per tutti?" intende approfondire il tema della portata e ricezione dell'apertura, da parte delle monarchie iberiche, delle rotte transoceaniche, nei decenni che seguirono il compimento della prima circumnavigazione, al di fuori dall'ambito europeo. Affronteremo questa riflessione prendendo in considerazione, come caso di studio, il Giappone di fine Cinquecento. A circa mezzo secolo dall'arrivo dei primi mercanti portoghesi (intorno al 1543), e dei primi gesuiti (nel 1549), la presenza degli europei, soprattutto iberici e italiani, ai quali si aggiunsero nel finale del secolo gli olandesi e gli inglesi, si era consolidata sulla base di interazioni mercantili, religiose e culturali che, per quanto complesse e conflittuali, hanno lasciato testimonianze documentali (archivistiche, librarie, materiali, artistiche) di grande rilevanza. Prenderemo in considerazione alcune di queste testimonianze, con particolare attenzione per due sintesi cartografiche disegnate dai giapponesi in collaborazione con i loro interlocutori iberici e un'opera, il De missione legatorum Iaponensium ad Romanam curiam, rebusque in Europa, ac toto itinere animadversis dialogus ex effemeride ipsorum Legatorum collectus ("Un dialogo riguardante l'invio dei legati giapponesi nella Curia romana, sulle cose che hanno osservato in Europa e durante l'intero viaggio, composto a partire dalle note degli stessi legati"), composta e fatta stampare a Macao da Alessandro Valignano S.J. nel 1590, al ritorno in Asia di una celebre missione che aveva portato quattro giovani giapponesi a visitare per la prima volta le principali corti dell'Europa cattolica inclusa quella papale, a Roma, obbiettivo ultimo del viaggio.| File | Dimensione | Formato | |
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