La coltivazione del pioppo in sistemi silvoarabili ed i nuovi cloni ibridi a maggiore sostenibilità ambientale (cloni MSA) rappresentano due importanti fattori innovativi che potrebbero contribuire al rilancio della pioppicoltura italiana. Nei sistemi silvoarabili, i filari arborei intervallati alle colture agricole aumentano la sostanza organica ed il Carbonio nel suolo, mitigando i cambiamenti climatici. Le radici degli alberi riducono la lisciviazione dei nitrati, con una forte azione di fito-depurazione di acqua e suolo da molti contaminanti. Per i suddetti benefici, i Piani di Sviluppo Rurale di alcune Regioni prevedono finanziamenti per i sistemi silvoarabili con pioppo (Mis. 8.2, che copre 80% costo impianto pioppo e manutenzione 250 EUR/ha per 5 anni). I nuovi cloni ibridi MSA presentano una maggiore resistenza alle principali patologie della coltura, determinato minori costi di produzione (-17%) e minore impatto ambientale (-70%). L'assenza di trattamenti fitosanitari alla chioma delle piante arboree semplifica notevolmente la gestione delle eventuali colture erbacee consociate. Nuovi impianti silvoarabili sono stati realizzati, sia con il clone I-214 (2013, 9 ha, Azienda Casaria, PD), che con i nuovi cloni MSA (2018, Sasse Rami -RO, 7,5 ha; 2019, Vallevecchia, 20 ha; 2019, Sant'Anna, Uni. Pisa, 22 ha). L'obbiettivo del contributo è presentare i risultati della convenienza finanziaria dei sistemi silvoarabili del pioppo rispetto alle coltivazioni in purezza, per un ciclo colturale di 10 anni. I dati per le simulazioni economiche sono stati in parte ottenuti dall'impianto di Casaria (prima metà del ciclo), in parte dalla bibliografia per stabilire l'andamento della produttività delle colture consociate nella seconda metà del ciclo. Per il pioppo silvorabile è stato considerata una densità di 30 piante ad ha, con distanze tra i filari di 30 m. Sono considerati 5 scenari di coltivazione per una valutazione economica. È stato calcolato il VAN (valore attuale netto, EUR ha-1), con attualizzazione dei costi e dei ricavi, per scenario per la durata di 10 anni con tasso di sconto del 3% (i=0,03). Non è considerato il beneficio fondiario. Sono stati considerati i seguenti 5 scenari: A, grano e soia in avvicendamento con filari di pioppo, cloni MSA; B: grano e soia in avvicendamento e barbabietola anni alterni con filari di pioppo, cloni MSA; C, grano e soia in avvicendamento; D, barbabietola; E: pioppeto in piantagione con cloni MSA, densità 278 piante ettaro, con produzione finale di 150-180 t/ha, prezzo piante in piedi 80 EUR/t, contributo 60% costo impianto PSR 8.1 . Per le colture agrarie è stato considerato il contributo del Premio Unico Aziendale. I valori di VAN min (minimo) e VAN max (massimo) per i casi A e B si differenziano esclusivamente per il prezzo del pioppo applicato come prezzo da ripa (40 EUR/t) per il minimo, e prezzo da piantagione (80 EUR/t) nel caso di massimo ricavo. Dai dati di accrescimento delle piante di pioppo ottenuti nei primi anni di crescita si stima che a dieci anni ciascuna pianta possa produrre 7-8 quintali di legno destinabili per gran parte all'industria dei pannelli. Dal punto di vista economico i risultati di A e B (pioppo silvoarabile) si dimostrano superiori a quelli delle colture erbacee (seminativi) in purezza quando le piante arboree in consociazione raggiungono buone produzioni quanti-qualitative nel turno. Le ricerche proseguono per determinare l'andamento delle produzioni agricole consociate nella seconda metà del turno del pioppo (6-10 anni) e l'influenza della bassa densità d'impianto (30 piante ad ha) sulla forma del fusto (qualità del legno) dei nuovi cloni MSA. Contributo presentato con ricerche condotte nel progetto e H2020 AFINET e PSR Veneto Carter.

Nuove opportunittà per la pioppicoltura con i sistemi silvoarabili ed i nuovi cloni

Pierluigi Paris;Andrea Pisanelli;Marco Lauteri;Luca Leonardi;Marcello Cherubini;Francesca Chiocchini;Marco Ciolfi;
2019

Abstract

La coltivazione del pioppo in sistemi silvoarabili ed i nuovi cloni ibridi a maggiore sostenibilità ambientale (cloni MSA) rappresentano due importanti fattori innovativi che potrebbero contribuire al rilancio della pioppicoltura italiana. Nei sistemi silvoarabili, i filari arborei intervallati alle colture agricole aumentano la sostanza organica ed il Carbonio nel suolo, mitigando i cambiamenti climatici. Le radici degli alberi riducono la lisciviazione dei nitrati, con una forte azione di fito-depurazione di acqua e suolo da molti contaminanti. Per i suddetti benefici, i Piani di Sviluppo Rurale di alcune Regioni prevedono finanziamenti per i sistemi silvoarabili con pioppo (Mis. 8.2, che copre 80% costo impianto pioppo e manutenzione 250 EUR/ha per 5 anni). I nuovi cloni ibridi MSA presentano una maggiore resistenza alle principali patologie della coltura, determinato minori costi di produzione (-17%) e minore impatto ambientale (-70%). L'assenza di trattamenti fitosanitari alla chioma delle piante arboree semplifica notevolmente la gestione delle eventuali colture erbacee consociate. Nuovi impianti silvoarabili sono stati realizzati, sia con il clone I-214 (2013, 9 ha, Azienda Casaria, PD), che con i nuovi cloni MSA (2018, Sasse Rami -RO, 7,5 ha; 2019, Vallevecchia, 20 ha; 2019, Sant'Anna, Uni. Pisa, 22 ha). L'obbiettivo del contributo è presentare i risultati della convenienza finanziaria dei sistemi silvoarabili del pioppo rispetto alle coltivazioni in purezza, per un ciclo colturale di 10 anni. I dati per le simulazioni economiche sono stati in parte ottenuti dall'impianto di Casaria (prima metà del ciclo), in parte dalla bibliografia per stabilire l'andamento della produttività delle colture consociate nella seconda metà del ciclo. Per il pioppo silvorabile è stato considerata una densità di 30 piante ad ha, con distanze tra i filari di 30 m. Sono considerati 5 scenari di coltivazione per una valutazione economica. È stato calcolato il VAN (valore attuale netto, EUR ha-1), con attualizzazione dei costi e dei ricavi, per scenario per la durata di 10 anni con tasso di sconto del 3% (i=0,03). Non è considerato il beneficio fondiario. Sono stati considerati i seguenti 5 scenari: A, grano e soia in avvicendamento con filari di pioppo, cloni MSA; B: grano e soia in avvicendamento e barbabietola anni alterni con filari di pioppo, cloni MSA; C, grano e soia in avvicendamento; D, barbabietola; E: pioppeto in piantagione con cloni MSA, densità 278 piante ettaro, con produzione finale di 150-180 t/ha, prezzo piante in piedi 80 EUR/t, contributo 60% costo impianto PSR 8.1 . Per le colture agrarie è stato considerato il contributo del Premio Unico Aziendale. I valori di VAN min (minimo) e VAN max (massimo) per i casi A e B si differenziano esclusivamente per il prezzo del pioppo applicato come prezzo da ripa (40 EUR/t) per il minimo, e prezzo da piantagione (80 EUR/t) nel caso di massimo ricavo. Dai dati di accrescimento delle piante di pioppo ottenuti nei primi anni di crescita si stima che a dieci anni ciascuna pianta possa produrre 7-8 quintali di legno destinabili per gran parte all'industria dei pannelli. Dal punto di vista economico i risultati di A e B (pioppo silvoarabile) si dimostrano superiori a quelli delle colture erbacee (seminativi) in purezza quando le piante arboree in consociazione raggiungono buone produzioni quanti-qualitative nel turno. Le ricerche proseguono per determinare l'andamento delle produzioni agricole consociate nella seconda metà del turno del pioppo (6-10 anni) e l'influenza della bassa densità d'impianto (30 piante ad ha) sulla forma del fusto (qualità del legno) dei nuovi cloni MSA. Contributo presentato con ricerche condotte nel progetto e H2020 AFINET e PSR Veneto Carter.
2019
Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri - IRET
agroselvicoltura
arboricoltura da legno
simulazione finanziaria
VAN
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/386203
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