Allievo del Bernini con cui collaborò giovanissimo nei cantieri più rappresentativi del tempo; collaboratore del Cortona presso cui avviò la carriera di disegnatore di architettura; assistente ai lavori di Carlo Rainaldi con cui collaborò sia pure marginalmente, Carlo Fontana rappresenta, per chi si occupi della formazione dell'architetto a cavallo tra Sei e Settecento, una figura nodale nei processi di trasmissione e codificazione di saperi, strumenti, tecniche. L'impegno profuso all'interno dell'Accademia di San Luca contribuì a imprimere una svolta determinante al delinearsi della nuova figura professionale dell'architetto. La necessità di rendere più incisivo il percorso di formazione dei giovani architetti e il loro inserimento nel mondo del lavoro costituì un interesse prevalente di Fontana che, professore e principe dell'Accademia romana, si occupò di riorganizzarne la didattica rinnovando lo "strumento" dei concorsi. La consapevolezza della necessità di approntare un metodo valido per la trasmissione e l'apprendimento del mestiere di architetto in base al quale strutturare l'articolazione dei saperi secondo precise linee formative, costituisce la grande modernità di Carlo Fontana che, maestro tra i più attenti e lungimiranti del suo tempo, rifondò la disciplina dell'architettura per delineare una figura professionale rinnovata nelle sue competenze e nei suoi compiti.
Carlo Fontana. La formazione dell'architetto e il «senso pratico del mestiere»
Rosa Maria Giusto
2017
Abstract
Allievo del Bernini con cui collaborò giovanissimo nei cantieri più rappresentativi del tempo; collaboratore del Cortona presso cui avviò la carriera di disegnatore di architettura; assistente ai lavori di Carlo Rainaldi con cui collaborò sia pure marginalmente, Carlo Fontana rappresenta, per chi si occupi della formazione dell'architetto a cavallo tra Sei e Settecento, una figura nodale nei processi di trasmissione e codificazione di saperi, strumenti, tecniche. L'impegno profuso all'interno dell'Accademia di San Luca contribuì a imprimere una svolta determinante al delinearsi della nuova figura professionale dell'architetto. La necessità di rendere più incisivo il percorso di formazione dei giovani architetti e il loro inserimento nel mondo del lavoro costituì un interesse prevalente di Fontana che, professore e principe dell'Accademia romana, si occupò di riorganizzarne la didattica rinnovando lo "strumento" dei concorsi. La consapevolezza della necessità di approntare un metodo valido per la trasmissione e l'apprendimento del mestiere di architetto in base al quale strutturare l'articolazione dei saperi secondo precise linee formative, costituisce la grande modernità di Carlo Fontana che, maestro tra i più attenti e lungimiranti del suo tempo, rifondò la disciplina dell'architettura per delineare una figura professionale rinnovata nelle sue competenze e nei suoi compiti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.