'Delle case di villa'. L'Architettura di villa Fabri tra Cinquecento e Seicento

La ricerca di spazi di riflessione e di 'isolamento' nei quali vivere in comunione con la natura intesa quale paesaggio da ammirare e in cui rigenerarsi, si accompagna, durante il rinascimento, alla concezione della campagna quale luogo di produzione, da coltivare proprio come si coltivano le migliori facoltà dell'uomo: le sue qualità intellettuali e morali, dunque, in un significato 'etico', prim'ancora che 'estetico' o 'edonistico'. La villa di Girolamo Fabri, costruita a Trevi alla fine del Cinquecento, costituisce un esempio di rilievo nel panorama delle abitazioni suburbane realizzate in Umbria a cavallo tra Cinquecento e Seicento, avendo mantenute intatte alcune caratteristiche originali dell'impianto che consentono di leggere l'affermarsi di un repertorio architettonico e figurativo legato al tema della residenza di svago e di delizia, armoniosamente inserita nel paesaggio dal quale trae la sua principale fonte di ispirazione.