In seguito alla colonizzazione ispanica, i Caraibi divennero un territorio di confronto tra le diverse monarchie circa l'attribuzione dei territori scoperti. I numerosi assalti dei corsari alle materie prime del luogo (perle, oro, argento e sale) e la successiva produzione agricola costrinsero la corona di Spagna a sviluppare, a partire dal XVI secolo, un sistema difensivo che avrebbe ridisegnato i confini dei paesaggi naturali vergini per dare origine a paesaggi fortificati frutto della collaborazione tra architetti e ingegneri militari provenienti dall'Europa (italiani, fiamminghi, francesi e spagnoli). Le coste dei territori che attualmente compongono gli stati della Repubblica Dominicana, di Cuba, Puerto Rico, Messico, Colombia, Venezuela e Argentina furono trasformate attraverso l'esecuzione di movimenti di terra, sentieri e strade, mura e fortezze realizzati per garantirne la difesa. Tale processo raggiunse il suo culmine nel XVIII secolo quando, con l'Illuminismo, i progressi tecnico-scientifici e il miglioramento delle tattiche militari favorirono l'arricchimento di nuove tipologie fortificate. Nel caso del Venezuela -i cui confini settentrionali e orientali si affacciano rispettivamente sul Mar dei Caraibi e sull'Oceano Atlantico fino ad arrivare a 3726 km di costa marina ai quali si aggiungono 2140 km del fiume Orinocodurante i tre secoli di dominazione ispanica sorsero sei centri abitati caratterizzati dalla concentrazione di strutture difensive. Il contributo proposto intende indirizzare uno sguardo nuovo ai centri di Maracaibo, Puerto Cabello, La Guaira, Cumaná, Margarita e Guayana, autentici paesaggi culturali fortificati, per promuovere la valorizzazione del patrimonio culturale fortificato del Venezuela, parte integrante del più esteso sistema difensivo coloniale dei Caraibi.

PAISAJES FORTIFICADOS DEL PERIODO HISPÁNICO EN EL CARIBE. EL CASO DE VENEZUELA (1498-1821)

ROSA MARIA GIUSTO
2019

Abstract

In seguito alla colonizzazione ispanica, i Caraibi divennero un territorio di confronto tra le diverse monarchie circa l'attribuzione dei territori scoperti. I numerosi assalti dei corsari alle materie prime del luogo (perle, oro, argento e sale) e la successiva produzione agricola costrinsero la corona di Spagna a sviluppare, a partire dal XVI secolo, un sistema difensivo che avrebbe ridisegnato i confini dei paesaggi naturali vergini per dare origine a paesaggi fortificati frutto della collaborazione tra architetti e ingegneri militari provenienti dall'Europa (italiani, fiamminghi, francesi e spagnoli). Le coste dei territori che attualmente compongono gli stati della Repubblica Dominicana, di Cuba, Puerto Rico, Messico, Colombia, Venezuela e Argentina furono trasformate attraverso l'esecuzione di movimenti di terra, sentieri e strade, mura e fortezze realizzati per garantirne la difesa. Tale processo raggiunse il suo culmine nel XVIII secolo quando, con l'Illuminismo, i progressi tecnico-scientifici e il miglioramento delle tattiche militari favorirono l'arricchimento di nuove tipologie fortificate. Nel caso del Venezuela -i cui confini settentrionali e orientali si affacciano rispettivamente sul Mar dei Caraibi e sull'Oceano Atlantico fino ad arrivare a 3726 km di costa marina ai quali si aggiungono 2140 km del fiume Orinocodurante i tre secoli di dominazione ispanica sorsero sei centri abitati caratterizzati dalla concentrazione di strutture difensive. Il contributo proposto intende indirizzare uno sguardo nuovo ai centri di Maracaibo, Puerto Cabello, La Guaira, Cumaná, Margarita e Guayana, autentici paesaggi culturali fortificati, per promuovere la valorizzazione del patrimonio culturale fortificato del Venezuela, parte integrante del più esteso sistema difensivo coloniale dei Caraibi.
2019
Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo - IRISS
Valorizzazione
paesaggio fortificato
Venezuela
Caraibi
torri di difesa costiere
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/388132
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