La diffusione delle infezioni di Xylella fastidiosa in Puglia è associata principalmente all'olivo ha raggiunto proporzioni catastrofiche in alcune aree della regione. Il batterio è trasmesso dalla sputacchina Philaenus spumarius. Come per altre malattie causate da patogeni trasmessi da insetti vettori, il contenimento delle infezioni non può prescindere da un efficace controllo della popolazione del vettore. A tal fine, cinque prove sono state allestite tra il 2015 e il 2017, volte a verificare l'efficacia di numerose molecole sia di sintesi che sostanze naturali. I risultati migliori sono stati conseguiti con l'applicazione di formulati a base di neonicotinoidi e piretroidi. Inferiore è stata l'efficacia dei fosforganici. Un buon effetto abbattente hanno mostrato spinosad ed estratto di olio di agrumi, quest'ultimo se impiegato con alti volumi di applicazione. Nessuna azione è stata invece registrata con le applicazioni a base di spirotetramat, flonicamid, piretrine naturali e azadiractina. Trattamenti a calendario con caolino o imidacloprid hanno permesso di ridurre o azzerare la percentuale di trasmissione del batterio in piante "sane" esposte sperimentalmente per due anni alla popolazione del vettore presente nell'areale infetto.

Valutazione dell'efficacia di diversi insetticidi nei confronti degli individui adulti di Philaenus Spumarius vettore di Xylella Fastidiosa

Cavalieri V;Altamura G;
2018

Abstract

La diffusione delle infezioni di Xylella fastidiosa in Puglia è associata principalmente all'olivo ha raggiunto proporzioni catastrofiche in alcune aree della regione. Il batterio è trasmesso dalla sputacchina Philaenus spumarius. Come per altre malattie causate da patogeni trasmessi da insetti vettori, il contenimento delle infezioni non può prescindere da un efficace controllo della popolazione del vettore. A tal fine, cinque prove sono state allestite tra il 2015 e il 2017, volte a verificare l'efficacia di numerose molecole sia di sintesi che sostanze naturali. I risultati migliori sono stati conseguiti con l'applicazione di formulati a base di neonicotinoidi e piretroidi. Inferiore è stata l'efficacia dei fosforganici. Un buon effetto abbattente hanno mostrato spinosad ed estratto di olio di agrumi, quest'ultimo se impiegato con alti volumi di applicazione. Nessuna azione è stata invece registrata con le applicazioni a base di spirotetramat, flonicamid, piretrine naturali e azadiractina. Trattamenti a calendario con caolino o imidacloprid hanno permesso di ridurre o azzerare la percentuale di trasmissione del batterio in piante "sane" esposte sperimentalmente per due anni alla popolazione del vettore presente nell'areale infetto.
2018
Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - IPSP
978-88-491-5573-0
olivo
batterio da quarantena
sputacchina
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/389243
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