Antropizzazione, industrializzazione e rinaturalizzazione sono fenomeni che interessano, in modo piu? o meno diretto e continuativo, l'intero territorio caratterizzando l'ambiente e modificandone i luoghi nel corso del tempo. Nella comprensione, investigazione e valutazione di dinamiche territoriali, con i relativi impatti ambientali, la cartografia, le immagini satellitari e quelle provenienti da sensori aviotrasportati, soprattutto se in serie storiche, possono rilevarsi uno strumento di analisi utile per comprendere l'evoluzione territoriale e lo stato qualitativo dell'ambiente in determinate aree. Nell'ambito delle attivita? previste dal Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto, e? stato condotto uno studio sull'Area di Crisi Ambientale di Taranto (564 km2) valutando i cambiamenti di copertura del suolo registrati negli ultimi decenni (dal 1954 al 2018). Utilizzando cartografie storiche (archivi IGM) unitamente a dati telerilevati, mappe digitali (DEM, DSM, etc.) e diversi tematismi ricavati da attivita? di processing (indici vegetali: NDVI, SAVI, etc.), supportati da dati di verita? a terra, e? stato possibile individuare ben 460 aree in cui si sono verificati, nelle annualita? considerate, dei cambiamenti significativi nell'uso/copertura del suolo e conseguentemente individuare le principali traiettorie storiche di cambiamento che hanno interessato il territorio. Tutti i dati storici sono stati, in primis, ortorettificati e digitalizzati prima di essere messi a sistema con i dati di nuova acquisizione per renderli confrontabili. Successivamente i diversi layers sono stati ricampionati in modo da avere un'unica risoluzione necessaria al confronto dei pixels al fine di analizzare i tematismi attraverso algoritmi di change detection. I risultati hanno fornito un notevole contributo per l'individuazione dei fenomeni di soil degradation, favorendo anche la pianificazione di un piano di campionamento ragionato per lo studio della matrice suolo. Difatti, le aree individuate mediante change detection hanno confermato i cambiamenti intercorsi negli ultimi decenni, dovuti prevalentemente ad impatti diretti (e.g. sbancamenti, disboscamenti, abbandono di rifiuti, etc.) e/o indiretti (e.g. abbandono dei campi) riferibili all'attivita? antropica, che hanno causato il depauperamento della risorsa suolo. I risultati ottenuti confermano l'utilita? di queste tecniche per la ricostruzione di fenomeni di degrado, al fine di individuare aree compromesse in cui intensificare le attivita? di indagine ottimizzando costi e tempi di intervento.

Tecniche di change detection e overlay mapping per l'individuazione di aree interessate da fenomeni di degrado: le attivita? nell'Area di Crisi Ambientale di Taranto

C Massarelli;VF Uricchio;
2020

Abstract

Antropizzazione, industrializzazione e rinaturalizzazione sono fenomeni che interessano, in modo piu? o meno diretto e continuativo, l'intero territorio caratterizzando l'ambiente e modificandone i luoghi nel corso del tempo. Nella comprensione, investigazione e valutazione di dinamiche territoriali, con i relativi impatti ambientali, la cartografia, le immagini satellitari e quelle provenienti da sensori aviotrasportati, soprattutto se in serie storiche, possono rilevarsi uno strumento di analisi utile per comprendere l'evoluzione territoriale e lo stato qualitativo dell'ambiente in determinate aree. Nell'ambito delle attivita? previste dal Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto, e? stato condotto uno studio sull'Area di Crisi Ambientale di Taranto (564 km2) valutando i cambiamenti di copertura del suolo registrati negli ultimi decenni (dal 1954 al 2018). Utilizzando cartografie storiche (archivi IGM) unitamente a dati telerilevati, mappe digitali (DEM, DSM, etc.) e diversi tematismi ricavati da attivita? di processing (indici vegetali: NDVI, SAVI, etc.), supportati da dati di verita? a terra, e? stato possibile individuare ben 460 aree in cui si sono verificati, nelle annualita? considerate, dei cambiamenti significativi nell'uso/copertura del suolo e conseguentemente individuare le principali traiettorie storiche di cambiamento che hanno interessato il territorio. Tutti i dati storici sono stati, in primis, ortorettificati e digitalizzati prima di essere messi a sistema con i dati di nuova acquisizione per renderli confrontabili. Successivamente i diversi layers sono stati ricampionati in modo da avere un'unica risoluzione necessaria al confronto dei pixels al fine di analizzare i tematismi attraverso algoritmi di change detection. I risultati hanno fornito un notevole contributo per l'individuazione dei fenomeni di soil degradation, favorendo anche la pianificazione di un piano di campionamento ragionato per lo studio della matrice suolo. Difatti, le aree individuate mediante change detection hanno confermato i cambiamenti intercorsi negli ultimi decenni, dovuti prevalentemente ad impatti diretti (e.g. sbancamenti, disboscamenti, abbandono di rifiuti, etc.) e/o indiretti (e.g. abbandono dei campi) riferibili all'attivita? antropica, che hanno causato il depauperamento della risorsa suolo. I risultati ottenuti confermano l'utilita? di queste tecniche per la ricostruzione di fenomeni di degrado, al fine di individuare aree compromesse in cui intensificare le attivita? di indagine ottimizzando costi e tempi di intervento.
2020
Istituto di Ricerca Sulle Acque - IRSA
oil degradation
remote sensing
processing
thematic map
change detection
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/389302
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