Nel corso degli ultimi decenni il Mar Tirreno (Mediterraneo Occidentale) è stato oggetto di numerosi studi geologici e geofisici al fine di ricostruire l'origine e l'evoluzione del bacino di retroarco da esso ospitato. Marani et alii (2004) ha inizialmente proposto una suddivisione del bacino tirrenico in quattro principali domini geodinamici: 1) la provincia Tirrenica Settentrionale, delimitata a Nord dall'Arcipelago Toscano, ad Ovest dalla Dorsale Baronie, ad Est dalle Isole Pontine e a Sud dalla "Selli Line"; 2) il margine passivo della Sardegna Orientale, situato tra la Dorsale Baronie e il rilievo sottomarino Cornacya; 3) il margine attivo Appenninico che caratterizza l'area Tirrenica Meridionale ed Orientale; 4) i bacini oceanici dei vulcani Vavilov e Marsili e le loro rispettive piane abissali, nel Tirreno centrale.Il lavoro qui presentato è consistito nella realizzazione di una prima mappa morfo-tettonica del Mar Tirreno a scala regionale tramite l'analisi morfo-batimetrica e l'interpretazione di tipo morfo-strutturale di tutto il fondale marino Tirrenico (Figura 1). Sulla base di questa analisi sono state discriminate sette diverse figure morfologiche: 1) scarpata sinistra; 2)scarpata destra; 3) asse di bacino allungato; 4) cresta di dorsale di origine non-vulcanica; 5) gomito fluviale; 6) canale abbandonato; 7) meandro abbandonato. Sulla base della distribuzione di questi elementi morfo-tettonici e dei risultati ottenuti dalla proiezione in diagrammi a rosetta dei dati raccolti lungo le scarpate e degli assi di bacini allungati, il Mar Tirreno è stato suddiviso in sei aree principali, ognuna caratterizzata da differenti orientamenti e campi di stress. La nuova carta morfo-tettonica regionale del Mar Tirreno dimostra che l'apertura e l'evoluzione geodinamica del relativo bacino di retroarco potrebbe essere più complicata di quello che generalmente viene descritto in letteratura.Questo lavoro è stato realizzato durante una collaborazione tra il Servizio Geologico d'Italia- Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e l'Istituto di Scienze Marine-Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna, nell'ambito del progetto "EMODnet Geology 2". EMODnet (European Marine Observation and Data Network) è un programma supportato e finanziato dalla Commissione Europea, Direttorato Generale degli Affari Marittimi e della Pesca (DG MARE). I dati batimetrici multibeam (scala 200 m) sono stati scaricati dal sito di EMODnet (http://www.emodnet.eu/; le isobate (scala 100 m) sono state ottenute da Marani et alii (2004).

Un'immagine morfotettonica a scala regionale del bacino di retroarco Tirrenico (Mar Mediterraneo)

CAMILLA PALMIOTTO;MARIA FILOMENA LORETO;
2017

Abstract

Nel corso degli ultimi decenni il Mar Tirreno (Mediterraneo Occidentale) è stato oggetto di numerosi studi geologici e geofisici al fine di ricostruire l'origine e l'evoluzione del bacino di retroarco da esso ospitato. Marani et alii (2004) ha inizialmente proposto una suddivisione del bacino tirrenico in quattro principali domini geodinamici: 1) la provincia Tirrenica Settentrionale, delimitata a Nord dall'Arcipelago Toscano, ad Ovest dalla Dorsale Baronie, ad Est dalle Isole Pontine e a Sud dalla "Selli Line"; 2) il margine passivo della Sardegna Orientale, situato tra la Dorsale Baronie e il rilievo sottomarino Cornacya; 3) il margine attivo Appenninico che caratterizza l'area Tirrenica Meridionale ed Orientale; 4) i bacini oceanici dei vulcani Vavilov e Marsili e le loro rispettive piane abissali, nel Tirreno centrale.Il lavoro qui presentato è consistito nella realizzazione di una prima mappa morfo-tettonica del Mar Tirreno a scala regionale tramite l'analisi morfo-batimetrica e l'interpretazione di tipo morfo-strutturale di tutto il fondale marino Tirrenico (Figura 1). Sulla base di questa analisi sono state discriminate sette diverse figure morfologiche: 1) scarpata sinistra; 2)scarpata destra; 3) asse di bacino allungato; 4) cresta di dorsale di origine non-vulcanica; 5) gomito fluviale; 6) canale abbandonato; 7) meandro abbandonato. Sulla base della distribuzione di questi elementi morfo-tettonici e dei risultati ottenuti dalla proiezione in diagrammi a rosetta dei dati raccolti lungo le scarpate e degli assi di bacini allungati, il Mar Tirreno è stato suddiviso in sei aree principali, ognuna caratterizzata da differenti orientamenti e campi di stress. La nuova carta morfo-tettonica regionale del Mar Tirreno dimostra che l'apertura e l'evoluzione geodinamica del relativo bacino di retroarco potrebbe essere più complicata di quello che generalmente viene descritto in letteratura.Questo lavoro è stato realizzato durante una collaborazione tra il Servizio Geologico d'Italia- Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e l'Istituto di Scienze Marine-Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna, nell'ambito del progetto "EMODnet Geology 2". EMODnet (European Marine Observation and Data Network) è un programma supportato e finanziato dalla Commissione Europea, Direttorato Generale degli Affari Marittimi e della Pesca (DG MARE). I dati batimetrici multibeam (scala 200 m) sono stati scaricati dal sito di EMODnet (http://www.emodnet.eu/; le isobate (scala 100 m) sono state ottenute da Marani et alii (2004).
2017
Istituto di Scienze Marine - ISMAR
Analisi morfotettonica
EMODnet
tettonica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/390902
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