In the Mediterranean, the effects induced by anthropic activities have produced a strong environmental impact that manifests itself with a gradual deterioration of coastal environments. Add to this the scarcity of resources available as well as the fragility of the Mediterranean ecosystems, it becomes extremely difficult to manage the development of these areas and to plan changes. Given the important role that cultural heritage can fill as an economic and social resource, this work was about defining the modalities for a valorisation of the Cultural Heritage in a modern policy of sustainable human development. And more precisely: a valuation that is consistent with its proper preservation and the safeguarding of its values. The proposal, based on case studies concerning on the one hand the Submerged Park of Gaiola in Italy and the Archaeological Complex of Tipasa in Algeria, on the other the metropolitan vineyards of the Gulf of Naples, provides theoretical and practical references for upcoming public policy development initiated by Mediterranean countries and local authorities, highlighting the importance of the local communities role and of the cooperation from a co-development perspective.
Nel Mediterraneo, gli effetti indotti dalle attività antropiche hanno prodotto un forte impatto ambientale che si manifesta con un graduale degrado degli ambienti costieri. In particolare, in molti paesi che si affacciano sul mare nostrum l'estensione dei processi di urbanizzazione dei litorali, così come la pressione generata dalle attività agricole, industriali, turistiche e dai traffici marittimi, producono effetti negativi sulla qualità della vita nelle zone costiere. Se a ciò si aggiunge la scarsità di risorse disponibili, diventa estremamente difficile gestire lo sviluppo di queste aree e pianificarne i cambiamenti . A fronte di ciò, il presente contributo nasce dalla consapevolezza che tematiche relative al paesaggio urbano e al patrimonio culturale meritino una grande attenzione per acquisire, "raccontare" e trasmettere la conoscenza del passato e dei cambiamenti delle società contemporanee in vista di uno sviluppo sostenibile dei territori e delle comunità che li abitano. Dalle esperienze di ricerca, studio e sperimentazione condotti sulle regioni mediterranee, infatti, si rileva come nello stile di vita delle comunità si stia affermando una "nuova" coscienza dei luoghi che vengono reinterpretati sia in senso fisico e antropologico che sociale ed economico. La città può essere un motore evidente di tale trasformazione perché qui, più che altrove, si consolidano e si condividono le relazioni storiche e spaziali tra i diversi soggetti pubblici e privati, le comunità residenti e le istituzioni intermedie (Comune, Regione, Università, Centri di ricerca, ONG, Associazioni etc). In quest'ottica, si può concepire un patto sociale di sviluppo ed un'organica azione di pianificazione tesa ad accrescere il carattere resiliente e solidale dei territori urbani costieri attraverso la costruzione di "nuovi" paesaggi identitari e l'ampliamento dei legami tra i diversi attori locali coinvolti nei relativi processi di governance. Su tali basi, dopo una breve introduzione sullo stato dell'arte delle iniziative in corso in relazione a tali tematiche nel contesto euro-mediterraneo, il saggio sarà focalizzato su due casi studio incentrati sulla valorizzazione di Beni culturali tangibili (o materiali) e intangibili (o immateriali), di rilevante interesse su scala mediterranea. Nello specifico, si procederà innanzitutto ad un'analisi relativa al Parco Sommerso di Gaiola a Napoli, in Italia, e a quello archeologico di Tipasa, in Algeria, due luoghi accomunati non solo dalla geo-localizzazione sulle coste del Mediterraneo ma anche dal fatto di essere entrambi ricchi di reperti e vestigia storiche che rappresentano allo stesso tempo beni da salvaguardare e, se efficacemente valorizzati, opportunità di sviluppo territoriale. L'analisi delle caratteristiche e degli interventi programmati in questi luoghi alla ricerca di invarianti e specificità consente, pertanto, di testimoniare non solo ciò che è condiviso nel percorso di valorizzazione e sviluppo, ma anche quali siano gli obiettivi ancora da raggiungere nonché il progresso e la solidarietà già acquisite nella costruzione di una sfuggente identità mediterranea, attualmente più che mai centrale nel dibattito politico. Apparentemente diverso, anche se in effetti incluso pienamente nell'approccio perseguito nel lavoro complessivo, è il secondo caso studio imperniato sul riuso e la valorizzazione dei vigneti metropolitani inseriti nella cornice del golfo della città di Napoli. L'area metropolitana di Napoli, infatti, si contraddistingue per un elevato numero di ettari destinati ai vigneti. Posillipo, Agnano, il Vomero, i Camaldoli, Chiaiano sono le zone maggiormente interessate dalla viticoltura ma si parla anche di vigne di rilievo storico presenti in alcuni siti reali come, ad esempio, la Real Vigna del Giardino dei Principi, collocata all'interno della cosiddetta Delizia Reale e nelle grandi tenute e masserie che occupavano l'area di Capodimonte o la ripristinata viticoltura originaria dell'antico vino di Pompei . Nella provincia di Napoli, inoltre, gli itinerari del vino spaziano dai crinali assolati del Vesuvio ai Campi Flegrei, si inerpicano sui monti Lattari e giungono fino alla Penisola Sorrentina, toccando le isole di Ischia e Capri con vigne terrazzate a picco sul mare e/o mescolate a luoghi leggendari, a terme, boschi, oasi del World Wide Fund (WWF), anfiteatri, parchi archeologici e tracce romane. L'analisi di questo caso appare, dunque, particolarmente interessante non solo in quanto riguarda una peculiarità della città di Napoli poco nota ai più, ma anche e soprattutto in quanto si parla di beni culturali intangibili e di come questi possano dialogare a pieno titolo con quelli tangibili in cui sono inseriti. Come nel caso precedente della Gaiola e di Tipaza, inoltre, il focus sui vigneti metropolitani rappresenta un approfondimento analitico su spazi lungo la costa, da ripensare nell'ottica di un differente sistema di nuovi contesti aperti, attrattivi e multifunzionali, destinati alla fruizione sociale ed economica. L'obiettivo finale comune che ci si pone nello studio complessivo è, infatti, quello di delineare in prospettiva possibili indirizzi innovativi per costruire un progetto territoriale centrato su una complessiva riconfigurazione e valorizzazione degli spazi costieri. E ciò a partire dai valori, dalle potenzialità e dalle opportunità presenti, evidenziandone, al contempo, il ruolo strategico nello sviluppo sostenibile dei territori, visti come sistemi complessi e beni comuni nella loro identità storica, culturale, sociale, ambientale e produttiva.
Paesaggio urbano e patrimonio culturale nel Mediterraneo: politiche e pratiche per la valorizzazione e l'inclusione socio-economica e spaziale dei territori costieri
Immacolata Caruso;
2020
Abstract
In the Mediterranean, the effects induced by anthropic activities have produced a strong environmental impact that manifests itself with a gradual deterioration of coastal environments. Add to this the scarcity of resources available as well as the fragility of the Mediterranean ecosystems, it becomes extremely difficult to manage the development of these areas and to plan changes. Given the important role that cultural heritage can fill as an economic and social resource, this work was about defining the modalities for a valorisation of the Cultural Heritage in a modern policy of sustainable human development. And more precisely: a valuation that is consistent with its proper preservation and the safeguarding of its values. The proposal, based on case studies concerning on the one hand the Submerged Park of Gaiola in Italy and the Archaeological Complex of Tipasa in Algeria, on the other the metropolitan vineyards of the Gulf of Naples, provides theoretical and practical references for upcoming public policy development initiated by Mediterranean countries and local authorities, highlighting the importance of the local communities role and of the cooperation from a co-development perspective.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.