In questo capitolo vengono illustrate le alterazioni funzionali ed anatomiche che si riscontrano in pazienti con il disturbo post-traumatico da stress (DPTS) e gli effetti su di esse delle varie psicoterapie. La maggior parte di questi studi sono stati effettuati nel corso delle ultime 3 decadi con tecniche avanzate di neuroimmagini e hanno contribuito in maniera determinante a descrivere il modello delle variazioni neurobiologiche che sottendono il DPTS. Questo modello è stato recentemente confermato e integrato da alcuni studi che hanno utilizzato l'EEG per registrare in tempo reale le variazioni dell'attività cerebrale durante l'esecuzione dell'EMDR, uno dei trattamenti psicoterapici focalizzati a risolvere una condizione post-traumatica in atto. L'importanza degli studi che descrivono l'effetto neurobiologico delle psicoterapie, a parte la componente anatomo-funzionale di per sé, essenziale per identificare le regioni cerebrali colpite e la natura del danno, risiede nella conferma che anche interventi che non implichino la somministrazione di farmaci modificano e normalizzano gli squilibri organici dell'omeostasi del sistema nervoso centrale che causano i sintomi delle patologie psichiatriche. Queste nuove conoscenze dovrebbero agire da volano per gli operatori del settore, psicologi e psichiatri in primis, per i quali le implicazioni e le conseguenze funzionali dei propri interventi terapeutici dovrebbero aumentare la consapevolezza e le motivazioni del proprio agire. Viene anche presentato e discusso il modello anatomo-funzionale implicato nella resilienza al trauma insieme ai suoi corrispettivi neurobiologici.
Anatomopatologia dello Stress Post-traumatico e della resilienza
Pagani M;
2019
Abstract
In questo capitolo vengono illustrate le alterazioni funzionali ed anatomiche che si riscontrano in pazienti con il disturbo post-traumatico da stress (DPTS) e gli effetti su di esse delle varie psicoterapie. La maggior parte di questi studi sono stati effettuati nel corso delle ultime 3 decadi con tecniche avanzate di neuroimmagini e hanno contribuito in maniera determinante a descrivere il modello delle variazioni neurobiologiche che sottendono il DPTS. Questo modello è stato recentemente confermato e integrato da alcuni studi che hanno utilizzato l'EEG per registrare in tempo reale le variazioni dell'attività cerebrale durante l'esecuzione dell'EMDR, uno dei trattamenti psicoterapici focalizzati a risolvere una condizione post-traumatica in atto. L'importanza degli studi che descrivono l'effetto neurobiologico delle psicoterapie, a parte la componente anatomo-funzionale di per sé, essenziale per identificare le regioni cerebrali colpite e la natura del danno, risiede nella conferma che anche interventi che non implichino la somministrazione di farmaci modificano e normalizzano gli squilibri organici dell'omeostasi del sistema nervoso centrale che causano i sintomi delle patologie psichiatriche. Queste nuove conoscenze dovrebbero agire da volano per gli operatori del settore, psicologi e psichiatri in primis, per i quali le implicazioni e le conseguenze funzionali dei propri interventi terapeutici dovrebbero aumentare la consapevolezza e le motivazioni del proprio agire. Viene anche presentato e discusso il modello anatomo-funzionale implicato nella resilienza al trauma insieme ai suoi corrispettivi neurobiologici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.