Nella programmazione europea, l'attenzione delle politiche di coesione è sempre più rivolta al riequilibrio tra aree catalizzatrici di innovazione e sviluppo ed aree che hanno subìto processi di marginalizzazione in termini di spopolamento, perdita di risorse, degrado fisico e sociale, riduzione del welfare e dei livelli Di accessibilità. La concentrazione di popolazione, servizi, attività produttive e innovazione tecnologica in alcune regioni o aree metropolitane sta acuendo, infatti, le sperequazioni tra congestione ed abbandono e tra benessere e depauperamento. Il presente contributo, attraverso un approccio sistemico alla lettura del territorio, propone alcune riflessioni sul ruolo che le aree periferiche e marginalizzate, come le cosiddette aree interne italiane, hanno o potrebbero avere per il funzionamento dell'intero sistema in un'ottica di sviluppo equo e sostenibile. In questa prospettiva, il riconoscimento delle funzioni ecologiche, ambientali, culturali, di sussistenza del sistema si configura come presupposto necessario per un'implementazione delle politiche e delle relative risorse finanziarie che possa orientare verso riconnessioni bilaterali tra centro e periferia, aree metropolitane e aree interne, quindi verso una governance sistemica. Tale obiettivo può beneficiare di un approccio che studia il territorio quale sistema socio-ecologico, legando indissolubilmente l'uomo al suo ambiente di vita, in una visione dinamica che mira all'individuazione di nuove attività e servizi coerenti con le esigenze del sistema territoriale nella contemporaneità, superando atteggiamenti retorici e nostalgici verso i territori marginalizzati.
Oltre la retorica del borgo: un approccio sistemico per il bilanciamento territoriale
Stefania Oppido;Stefania Ragozino;Gabriella Esposito De Vita
2021
Abstract
Nella programmazione europea, l'attenzione delle politiche di coesione è sempre più rivolta al riequilibrio tra aree catalizzatrici di innovazione e sviluppo ed aree che hanno subìto processi di marginalizzazione in termini di spopolamento, perdita di risorse, degrado fisico e sociale, riduzione del welfare e dei livelli Di accessibilità. La concentrazione di popolazione, servizi, attività produttive e innovazione tecnologica in alcune regioni o aree metropolitane sta acuendo, infatti, le sperequazioni tra congestione ed abbandono e tra benessere e depauperamento. Il presente contributo, attraverso un approccio sistemico alla lettura del territorio, propone alcune riflessioni sul ruolo che le aree periferiche e marginalizzate, come le cosiddette aree interne italiane, hanno o potrebbero avere per il funzionamento dell'intero sistema in un'ottica di sviluppo equo e sostenibile. In questa prospettiva, il riconoscimento delle funzioni ecologiche, ambientali, culturali, di sussistenza del sistema si configura come presupposto necessario per un'implementazione delle politiche e delle relative risorse finanziarie che possa orientare verso riconnessioni bilaterali tra centro e periferia, aree metropolitane e aree interne, quindi verso una governance sistemica. Tale obiettivo può beneficiare di un approccio che studia il territorio quale sistema socio-ecologico, legando indissolubilmente l'uomo al suo ambiente di vita, in una visione dinamica che mira all'individuazione di nuove attività e servizi coerenti con le esigenze del sistema territoriale nella contemporaneità, superando atteggiamenti retorici e nostalgici verso i territori marginalizzati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


