Nell'area mediterranea, l'estrema vulnerabilità dei paesi della riva Sud ed Est all'impatto del cambiamento climatico, il significativo contributo da parte dei paesi della riva Nord in termini di emissioni di gas serra e l'obiettivo concordato nell'ambito della Cop 21 di contenere l'aumento della temperatura media del pianeta ben al di sotto dei 2 °C rispetto al periodo pre-industriale, sono tutti fattori che impongono l'adozione di importanti azioni di mitigazione delle emissioni della CO2 e di adattamento agli impatti del surriscaldamento globale. Il principale settore in cui è possibile massimizzare il potenziale sinergico e la complementarietà tra mitigazione e adattamento è sicuramente quello energetico attraverso il passaggio dalle fonti fossili a quelle rinnovabili.In questa regione, la trasformazione delle fonti di energia non rappresenta solo una questione di sicurezza energetica. Secondo gli esperti, l'impatto geopolitico della low carbon transition sarà molto più complesso. Lo sviluppo delle rinnovabili ridisegnerà la mappa mondiale delle relazioni internazionali svicolandole dalle tradizionali logiche di potere che vedevano le aree geografiche a maggior concentrazione di determinate risorse (gas, petrolio, carbone) in una posizione di vantaggio. A fronte di una maggiore autonomia/sicurezza energetica per i paesi maggiormente dipendenti dalle importazioni di combustibili fossili, potrebbe verificarsi una diminuzione dell'influenza geopolitica e della stabilità socio-economica dei paesi esportatori. Allo stesso tempo, il ricorso all'energia rinnovabile potrà contribuire non solo a incrementare l'offerta energetica di quei paesi che non dispongono di giacimenti di origine fossile, ma anche ad aumentare la resilienza di quelle economie che, a causa della scarsità di due risorse considerate strategiche per la sopravvivenza umana, acqua e cibo, sono maggiormente esposti all'impatto del cambiamento climatico. L'energia rinnovabile, infatti, può rappresentare un'efficace strategia di mitigazione ma anche di adattamento al cambiamento climatico grazie all'ottimizzazione del nesso tra acqua, energia e cibo. Obiettivo del capitolo è quello di rilevare il contributo dei paesi mediterranei in termini di emissioni di gas serra e la loro vulnerabilità all'impatto del cambiamento climatico; di individuare i potenziali costi e benefici legati all'incremento delle fonti rinnovabili all'interno del mix energetico; di evidenziare le opportunità derivanti dalla transizione energetica attraverso la valorizzazione del nesso acqua-energia-cibo.

Il nesso acqua-energia-cibo e le strategie di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico nei paesi mediterranei

2019

Abstract

Nell'area mediterranea, l'estrema vulnerabilità dei paesi della riva Sud ed Est all'impatto del cambiamento climatico, il significativo contributo da parte dei paesi della riva Nord in termini di emissioni di gas serra e l'obiettivo concordato nell'ambito della Cop 21 di contenere l'aumento della temperatura media del pianeta ben al di sotto dei 2 °C rispetto al periodo pre-industriale, sono tutti fattori che impongono l'adozione di importanti azioni di mitigazione delle emissioni della CO2 e di adattamento agli impatti del surriscaldamento globale. Il principale settore in cui è possibile massimizzare il potenziale sinergico e la complementarietà tra mitigazione e adattamento è sicuramente quello energetico attraverso il passaggio dalle fonti fossili a quelle rinnovabili.In questa regione, la trasformazione delle fonti di energia non rappresenta solo una questione di sicurezza energetica. Secondo gli esperti, l'impatto geopolitico della low carbon transition sarà molto più complesso. Lo sviluppo delle rinnovabili ridisegnerà la mappa mondiale delle relazioni internazionali svicolandole dalle tradizionali logiche di potere che vedevano le aree geografiche a maggior concentrazione di determinate risorse (gas, petrolio, carbone) in una posizione di vantaggio. A fronte di una maggiore autonomia/sicurezza energetica per i paesi maggiormente dipendenti dalle importazioni di combustibili fossili, potrebbe verificarsi una diminuzione dell'influenza geopolitica e della stabilità socio-economica dei paesi esportatori. Allo stesso tempo, il ricorso all'energia rinnovabile potrà contribuire non solo a incrementare l'offerta energetica di quei paesi che non dispongono di giacimenti di origine fossile, ma anche ad aumentare la resilienza di quelle economie che, a causa della scarsità di due risorse considerate strategiche per la sopravvivenza umana, acqua e cibo, sono maggiormente esposti all'impatto del cambiamento climatico. L'energia rinnovabile, infatti, può rappresentare un'efficace strategia di mitigazione ma anche di adattamento al cambiamento climatico grazie all'ottimizzazione del nesso tra acqua, energia e cibo. Obiettivo del capitolo è quello di rilevare il contributo dei paesi mediterranei in termini di emissioni di gas serra e la loro vulnerabilità all'impatto del cambiamento climatico; di individuare i potenziali costi e benefici legati all'incremento delle fonti rinnovabili all'interno del mix energetico; di evidenziare le opportunità derivanti dalla transizione energetica attraverso la valorizzazione del nesso acqua-energia-cibo.
2019
Istituto di Studi sul Mediterraneo - ISMed
978-88-15-28438-9
Mediterraneo
Crisi idrica
Sicurezza alimentare
Nexus Acqua-Cibo-Energia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/395625
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