L'innovazione è sempre più il risultato congiunto dell'attività di ricerca e sviluppo realizzata da imprese che appartengono a business ecosystem (Iansiti e Levien, 2004). L'idea di fondo che sta emergendo con forza negli studi di management è che le imprese non possano perseguire strategie di sviluppo dell'innovazione facendo affidamento esclusivamente sulle proprie risorse e competenze ma devono aprirsi alla possibilità di utilizzare a proprio vantaggio il contributo di soggetti sui quali l'azienda non ha un controllo di tipo gerarchico (equity). Da qui la proposizione di nuovi modelli di business che si fondano sull'idea di open innovation (Chesbrough, 2003). In realtà il dibattito sulla definizione dei confini dell'impresa e sul ruolo dei soggetti esterni nei processi di innovazione non è nuovo (si veda ad esempio von Hippel, 1988 e Womack et. al., 1990). Tuttavia, gli elementi di novità attengono alla circostanza che le imprese hanno iniziato a metabolizzare il cambio di scenario e sono impegnate in un processo di ristrutturazione complessa sia dell'organizzazione interna del processo di sviluppo prodotto sia della architettura della propria value chain (Jacobides et al., 2006). Tale processo si rispecchia anche nella letteratura che è passata da una rappresentazione entusiastica ed, a volte, edulcorata delle prerogative positive dei processi di outsourcing di alcune delle attività di ricerca e sviluppo, ad una loro analisi critica. Questo lavoro si inquadra nella necessità di analizzare con maggiore profondità il tema dell'outsourcing di innovazione e si pone due finalità. In primo luogo si cercherà di rappresentare in modo dettagliato le implicazioni che l'outsourcing di attività di progettazione di sistemi e componenti ha sulla capacità dell'impresa di realizzare con efficacia l'integrazione di sistemi (Prencipe et al., 2003). In secondo luogo si offrirà un'analisi critica delle variabili più rilevanti ai fini del successo nell'integrazione di sistema. Il lavoro si pone nel solco della letteratura che si è occupata dell'innovazione nel contesto di prodotti complessi (Hobday e Rush, 2000). Di conseguenza si è scelto di condurre l'analisi empirica su cui si basa il lavoro, nel settore dell'auto e di circoscriverla al coinvolgimento nei processi di innovazione dei fornitori di primo livello di componenti e sistemi complessi. Il taglio del lavoro è volto a mettere in luce le modalità organizzative con le quali le imprese implementano nella pratica le strategie di integrazione di sistema ed i problemi che gli OEM (Original Equipment Manufacturer) si trovano ad affrontare nel perseguire una strategia di outsourcing di progettazione.

What Happens When You Outsource Too Much?

Zirpoli Francesco;
2011

Abstract

L'innovazione è sempre più il risultato congiunto dell'attività di ricerca e sviluppo realizzata da imprese che appartengono a business ecosystem (Iansiti e Levien, 2004). L'idea di fondo che sta emergendo con forza negli studi di management è che le imprese non possano perseguire strategie di sviluppo dell'innovazione facendo affidamento esclusivamente sulle proprie risorse e competenze ma devono aprirsi alla possibilità di utilizzare a proprio vantaggio il contributo di soggetti sui quali l'azienda non ha un controllo di tipo gerarchico (equity). Da qui la proposizione di nuovi modelli di business che si fondano sull'idea di open innovation (Chesbrough, 2003). In realtà il dibattito sulla definizione dei confini dell'impresa e sul ruolo dei soggetti esterni nei processi di innovazione non è nuovo (si veda ad esempio von Hippel, 1988 e Womack et. al., 1990). Tuttavia, gli elementi di novità attengono alla circostanza che le imprese hanno iniziato a metabolizzare il cambio di scenario e sono impegnate in un processo di ristrutturazione complessa sia dell'organizzazione interna del processo di sviluppo prodotto sia della architettura della propria value chain (Jacobides et al., 2006). Tale processo si rispecchia anche nella letteratura che è passata da una rappresentazione entusiastica ed, a volte, edulcorata delle prerogative positive dei processi di outsourcing di alcune delle attività di ricerca e sviluppo, ad una loro analisi critica. Questo lavoro si inquadra nella necessità di analizzare con maggiore profondità il tema dell'outsourcing di innovazione e si pone due finalità. In primo luogo si cercherà di rappresentare in modo dettagliato le implicazioni che l'outsourcing di attività di progettazione di sistemi e componenti ha sulla capacità dell'impresa di realizzare con efficacia l'integrazione di sistemi (Prencipe et al., 2003). In secondo luogo si offrirà un'analisi critica delle variabili più rilevanti ai fini del successo nell'integrazione di sistema. Il lavoro si pone nel solco della letteratura che si è occupata dell'innovazione nel contesto di prodotti complessi (Hobday e Rush, 2000). Di conseguenza si è scelto di condurre l'analisi empirica su cui si basa il lavoro, nel settore dell'auto e di circoscriverla al coinvolgimento nei processi di innovazione dei fornitori di primo livello di componenti e sistemi complessi. Il taglio del lavoro è volto a mettere in luce le modalità organizzative con le quali le imprese implementano nella pratica le strategie di integrazione di sistema ed i problemi che gli OEM (Original Equipment Manufacturer) si trovano ad affrontare nel perseguire una strategia di outsourcing di progettazione.
2011
Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo - IRISS
Innovation
Product development
Outsourcing
Automotive sector
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/39734
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