Il presente contributo, suddiviso in cinque articoli, vede riuniti insieme archeologi, chimici e geologi aventi un obiettivo comune, quello di analizzare e comprendere le caratteristiche tecniche e i processi produttivi della pittura di Ostia, con particolare riguardo per i contesti frammentari. In questo e nei seguenti articoli si vuole dimostrare l'importanza di un approccio combinato che unisce allo studio archeologico degli intonaci quello archeometrico. Solo sfruttando e coniugando i metodi delle diverse discipline si può tentare di rispondere ad alcune, frequenti, domande come ad es.: quali sono le analisi attualmente realizzate nei diversi laboratori per determinare la composizione chimica dei pigmenti e le componenti geologiche degli strati preparatori di malta delle pitture antiche? Che tipo di dati forniscono tali analisi? Fino a che punto l'archeometrista e l'archeologo possono spingersi nell'utilizzo e nell'interpretazione dei dati ottenuti? Lo studio archeometrico fornisce la prova scientifica all'identificazione per così dire stilistica delle botteghe di decoratori, ossia, trovare le stesse "ricette" per il confezionamento di malte e pigmenti in un unico contesto urbano significa realmente aver identificato l'opera di un'unica bottega? I contesti pittorici pre-adrianei di Ostia si presentano come terreno fertile per questo tipo d'indagine: in particolare lo studio archeometrico degli intonaci di Quarto Stile messi in luce in diversi settori della città ha permesso l'acquisizione di nuove informazioni sulla produzione pittorica di I sec. d.C. e sul lavoro delle botteghe, verosimilmente botteghe locali, che hanno utilizzato le stesse materie prime, le stesse miscele di pigmenti e lo stesso repertorio decorativo.
In this paper we present the fruitful collaboration between archaeometrists and archaeologists
Archaeometry and Roman Wall Paintings: the case of Pre- Hadrianic paintings in Ostia Antica
Cantisani E;
2021
Abstract
Il presente contributo, suddiviso in cinque articoli, vede riuniti insieme archeologi, chimici e geologi aventi un obiettivo comune, quello di analizzare e comprendere le caratteristiche tecniche e i processi produttivi della pittura di Ostia, con particolare riguardo per i contesti frammentari. In questo e nei seguenti articoli si vuole dimostrare l'importanza di un approccio combinato che unisce allo studio archeologico degli intonaci quello archeometrico. Solo sfruttando e coniugando i metodi delle diverse discipline si può tentare di rispondere ad alcune, frequenti, domande come ad es.: quali sono le analisi attualmente realizzate nei diversi laboratori per determinare la composizione chimica dei pigmenti e le componenti geologiche degli strati preparatori di malta delle pitture antiche? Che tipo di dati forniscono tali analisi? Fino a che punto l'archeometrista e l'archeologo possono spingersi nell'utilizzo e nell'interpretazione dei dati ottenuti? Lo studio archeometrico fornisce la prova scientifica all'identificazione per così dire stilistica delle botteghe di decoratori, ossia, trovare le stesse "ricette" per il confezionamento di malte e pigmenti in un unico contesto urbano significa realmente aver identificato l'opera di un'unica bottega? I contesti pittorici pre-adrianei di Ostia si presentano come terreno fertile per questo tipo d'indagine: in particolare lo studio archeometrico degli intonaci di Quarto Stile messi in luce in diversi settori della città ha permesso l'acquisizione di nuove informazioni sulla produzione pittorica di I sec. d.C. e sul lavoro delle botteghe, verosimilmente botteghe locali, che hanno utilizzato le stesse materie prime, le stesse miscele di pigmenti e lo stesso repertorio decorativo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


