Nel 1983 due donatori hanno presentato al J. Paul Getty Museum di Malibu un gruppo di frammenti di ceramica costituiti per lo più da vasi in ceramica a vernice nera definita «etrusca», da alcune coppe attiche a figure rosse del IV secolo a.C. (alcune più antiche) e da una grande quantità di frammenti di vasi falisci a figure rosse, per lo più appartenenti a kylikes. Ji?í Frel, curatore delle antichità al J. Paul Getty Museum tra il 1973 e il 1986, attribuì questi frammenti a un pittore da lui denominato Pittore Del Chiaro. Benedetta Adembri ha osservato che non tutti questi frammenti di kylikes falische acceduti al J. Paul Getty Museum sono attribuibili al Pittore Del Chiaro come credeva Frel, ma soltanto i nn. 1-8 e 11 del catalogo di Frel. Le kylikes rimanenti devono essere attribuite al Pittore di Deianira (kylikes nn. 9-10 del catalogo di Frel), al Pittore di Malibu (nn. 12, 17-18, 23-30 del catalogo di Frel) e alla Pittore di Villa Giulia 8238 (nn. 13-16 del catalogo di Frel). Sulle kylikes nn. 26-27, 29 e 30, attribuite dalla Adembri al Pittore di Malibu, è sovradipinto il digrafo HE, considerato da Frel l'abbreviazione del teonimo HE(rakles). Un'ipotesi alternativa è che il digrafo HE sia l'abbreviazione del nome falisco del Pittore di Malibu. Si può ipotizzare che le kylikes con il digrafo HE provengano tutte dallo stesso contesto, da un'officina o da un deposito votivo falisco o favissa in connessione con un santuario. Nel catalogo d'asta di Christie del 24 ottobre 2013 una kylix, identica alla kylix n. 24 pubblicata da Frel, che la Adembri attribuisce al Pittore di Malibu, reca anch'essa il digrafo HE sovradipinto. Anche se il contesto di rinvenimento di queste kylikes è destinato a rimanere sconosciuto, se non sopraggiungono nuovi dati, è ragionevole supporre che esso fosse in connessione con l'officina A, attiva a Falerii Veteres, in cui il Pittore di Malibu ha svolto la sua attività tra il 380/370 e il 360 a.C
Una nuova kylix del Pittore di Malibu e il perduto contesto di kylikes falische a figure rosse della più antica produzione
Ambrosini L
2020
Abstract
Nel 1983 due donatori hanno presentato al J. Paul Getty Museum di Malibu un gruppo di frammenti di ceramica costituiti per lo più da vasi in ceramica a vernice nera definita «etrusca», da alcune coppe attiche a figure rosse del IV secolo a.C. (alcune più antiche) e da una grande quantità di frammenti di vasi falisci a figure rosse, per lo più appartenenti a kylikes. Ji?í Frel, curatore delle antichità al J. Paul Getty Museum tra il 1973 e il 1986, attribuì questi frammenti a un pittore da lui denominato Pittore Del Chiaro. Benedetta Adembri ha osservato che non tutti questi frammenti di kylikes falische acceduti al J. Paul Getty Museum sono attribuibili al Pittore Del Chiaro come credeva Frel, ma soltanto i nn. 1-8 e 11 del catalogo di Frel. Le kylikes rimanenti devono essere attribuite al Pittore di Deianira (kylikes nn. 9-10 del catalogo di Frel), al Pittore di Malibu (nn. 12, 17-18, 23-30 del catalogo di Frel) e alla Pittore di Villa Giulia 8238 (nn. 13-16 del catalogo di Frel). Sulle kylikes nn. 26-27, 29 e 30, attribuite dalla Adembri al Pittore di Malibu, è sovradipinto il digrafo HE, considerato da Frel l'abbreviazione del teonimo HE(rakles). Un'ipotesi alternativa è che il digrafo HE sia l'abbreviazione del nome falisco del Pittore di Malibu. Si può ipotizzare che le kylikes con il digrafo HE provengano tutte dallo stesso contesto, da un'officina o da un deposito votivo falisco o favissa in connessione con un santuario. Nel catalogo d'asta di Christie del 24 ottobre 2013 una kylix, identica alla kylix n. 24 pubblicata da Frel, che la Adembri attribuisce al Pittore di Malibu, reca anch'essa il digrafo HE sovradipinto. Anche se il contesto di rinvenimento di queste kylikes è destinato a rimanere sconosciuto, se non sopraggiungono nuovi dati, è ragionevole supporre che esso fosse in connessione con l'officina A, attiva a Falerii Veteres, in cui il Pittore di Malibu ha svolto la sua attività tra il 380/370 e il 360 a.CFile | Dimensione | Formato | |
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