Titian's imposing 'Assumption of the Virgin' (the 'Assunta'), erected in 1518 on the high altar of the Venetian church of the Frari, attracted widespread acclaim, but from the start poor viewing conditions hampered its appreciation. The bright light emanating from the large windows behind obscured the picture itself, and the devotional practice of lighting luminous candles led to a progressive darkening of the surface. Guidebooks noted the altarpiece as one of Titian's masterpieces, but always mentioned its limited visibility and poor state of conservation. Among the positive outcomes of the fall of the Venetian republic in 1797 was the attention paid by succeeding governments to the care and conservation of works of art, especially those that remained in Venice after others were requisitioned and moved to other museums. The renovation of the Accademia di Belle Arti di Venezia in 1807, through the initiative of its second president Leopoldo Cicognara, led to the establishment of an academic museum in which the most important works of art, and those in need of restoration, could be assembled under one roof. Thus, at the end of 1816, the Assunta left the Frari for the Accademia. There it was displayed with other important paintings until 1917, when it was transported with the greatest possible care first to Cremona nad then to Pisa, before being returned to its original place in the Frari in 1920.

La pala con la 'Assunzione della Vergine' (Assunta) di mano di Tiziano Vecellio, collocata nel 1518 sull'altare maggiore della chiesa veneziana conventuale dei Frari, fu sin dall'inizio oggetto di meraviglia, pur in cattive condizioni di esposizione. La luce diretta proveniente dai finestroni alle spalle della pala oscurava quasi completamente la superficie dipinta, e la pratica devozionale di porre numerose candele costantemente accese davanti all'opera cui la chiesa è dedicata oscuravano progressivamente la materia pittorica. Le guide artistiche segnalavano l'Assunta come uno dei capolavori tizianeschi, ma continuavano a ricordare la poca visibilità del dipinto e il precario stato di conservazione. Tra gli esiti positivi della caduta della Repubblica veneta nel 1797 vi fu dunque la maggiore attenzione verso la tutela delle opere d'arte, soprattutto di quelle rimaste in laguna dopo le requisizioni napoleoniche e austriache. Il rinnovamento dell'Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1807, mosso dall'iniziativa del suo secondo presidente Leopoldo Cicognara, portò alla nascita di un museo accademico nel quale vennero concentrati per ragioni di tutela, conservazione, ed educazione, i principali capi d'opera degli artisti veneziani. Così, alla fine del 1816, l'Assunta lasciò i Frari dopo quasi trecento anni per essere collocata nella principale sala di esposizione delle Gallerie dell'Accademia, dove rimase sino al 1917.

Un'assenza illustre. L'Assunta di Tiziano, i Frari e l'Accademia (1816-1917/1919)

Isabella Cecchini
2015

Abstract

Titian's imposing 'Assumption of the Virgin' (the 'Assunta'), erected in 1518 on the high altar of the Venetian church of the Frari, attracted widespread acclaim, but from the start poor viewing conditions hampered its appreciation. The bright light emanating from the large windows behind obscured the picture itself, and the devotional practice of lighting luminous candles led to a progressive darkening of the surface. Guidebooks noted the altarpiece as one of Titian's masterpieces, but always mentioned its limited visibility and poor state of conservation. Among the positive outcomes of the fall of the Venetian republic in 1797 was the attention paid by succeeding governments to the care and conservation of works of art, especially those that remained in Venice after others were requisitioned and moved to other museums. The renovation of the Accademia di Belle Arti di Venezia in 1807, through the initiative of its second president Leopoldo Cicognara, led to the establishment of an academic museum in which the most important works of art, and those in need of restoration, could be assembled under one roof. Thus, at the end of 1816, the Assunta left the Frari for the Accademia. There it was displayed with other important paintings until 1917, when it was transported with the greatest possible care first to Cremona nad then to Pisa, before being returned to its original place in the Frari in 1920.
2015
Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea - ISEM
978-88-95908-00-7
La pala con la 'Assunzione della Vergine' (Assunta) di mano di Tiziano Vecellio, collocata nel 1518 sull'altare maggiore della chiesa veneziana conventuale dei Frari, fu sin dall'inizio oggetto di meraviglia, pur in cattive condizioni di esposizione. La luce diretta proveniente dai finestroni alle spalle della pala oscurava quasi completamente la superficie dipinta, e la pratica devozionale di porre numerose candele costantemente accese davanti all'opera cui la chiesa è dedicata oscuravano progressivamente la materia pittorica. Le guide artistiche segnalavano l'Assunta come uno dei capolavori tizianeschi, ma continuavano a ricordare la poca visibilità del dipinto e il precario stato di conservazione. Tra gli esiti positivi della caduta della Repubblica veneta nel 1797 vi fu dunque la maggiore attenzione verso la tutela delle opere d'arte, soprattutto di quelle rimaste in laguna dopo le requisizioni napoleoniche e austriache. Il rinnovamento dell'Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1807, mosso dall'iniziativa del suo secondo presidente Leopoldo Cicognara, portò alla nascita di un museo accademico nel quale vennero concentrati per ragioni di tutela, conservazione, ed educazione, i principali capi d'opera degli artisti veneziani. Così, alla fine del 1816, l'Assunta lasciò i Frari dopo quasi trecento anni per essere collocata nella principale sala di esposizione delle Gallerie dell'Accademia, dove rimase sino al 1917.
Tiziano Vecellio
Assunta
Chiesa dei Frari
Venezia
Musei napoleonici
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/404061
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