Three Sicilian vernacular recipes, still unpublished, are edited here, handed on in the inferior edge of the folios 22v-23v included in the ms. Paris, Bibliotèque nationale de France, lat. 7018. It is one of the mss. that have transmitted Laurentius Rusius's Liber Marescalcie equorum. The recipes, a single hand work, written in 15th century "mercantesca" deal with the care of the soprosso, vernacular word defining a tissue excrescence forming on the horses' legs close to a bone, because of an inflammatory process resulting from a traumatic event. even if there are several points in common with the Rusius' treatise, especially with the chapter CVIII De superossibus, some lexical elements completely extraneous to the aforementioned chapter brings up the hypothesis that the three recipes are a readaptation made by the compiler-copyst (maybe a veterinary) himself. He is an user of Rusius' therapeutic suggestions for the general subject, but then he readapts the text in accordance with his scopes, providing us his personal care.

Si pubblicano qui tre ricette in volgare siciliano, tuttora inedite, tràdite nel margine inferiore delle carte 22v-23v del ms. Paris, Bibliotèque nationale de France, lat. 7018, che è uno dei latori della tradizione del Liber Marescalcie equorum di Lorenzo Rusio. Le ricette, opera di una stessa mano che scrive in mercantesca quattrocentesca, affrontano la cura del soprosso, vocabolo di formazione volgare che designa un'escrescenza di tessuto che si forma nelle zampe del cavallo, in corrispondenza di un osso, a causa di un processo infiammatorio conseguente a un evento traumatico. Anche se non sono pochi i punti in comune con il manuale di Rusio, e in particolare con il capitolo CVIII De superossibus, la presenza di elementi lessicali del tutto estranei al suddetto capitolo fa ipotizzare che le tre ricette siano piuttosto il frutto del rimaneggiamento a opera del compilatore-copista (forse un veterinario), esso stesso primo fruitore dei consigli terapeutici di Rusio, che di certo attinge al capitolo corrispondente del dettato latino di Rusio per l'argomento in generale, ma che poi riadatta il testo secondo i suoi scopi, fornendoci in pratica la sua cura personale.

Per la cura del soprosso in tre ricette in volgare siciliano: Ms. Parigi, BNF, lat. 7018

MOSTI Rossella
2019

Abstract

Three Sicilian vernacular recipes, still unpublished, are edited here, handed on in the inferior edge of the folios 22v-23v included in the ms. Paris, Bibliotèque nationale de France, lat. 7018. It is one of the mss. that have transmitted Laurentius Rusius's Liber Marescalcie equorum. The recipes, a single hand work, written in 15th century "mercantesca" deal with the care of the soprosso, vernacular word defining a tissue excrescence forming on the horses' legs close to a bone, because of an inflammatory process resulting from a traumatic event. even if there are several points in common with the Rusius' treatise, especially with the chapter CVIII De superossibus, some lexical elements completely extraneous to the aforementioned chapter brings up the hypothesis that the three recipes are a readaptation made by the compiler-copyst (maybe a veterinary) himself. He is an user of Rusius' therapeutic suggestions for the general subject, but then he readapts the text in accordance with his scopes, providing us his personal care.
2019
Istituto Opera del Vocabolario Italiano - OVI
Si pubblicano qui tre ricette in volgare siciliano, tuttora inedite, tràdite nel margine inferiore delle carte 22v-23v del ms. Paris, Bibliotèque nationale de France, lat. 7018, che è uno dei latori della tradizione del Liber Marescalcie equorum di Lorenzo Rusio. Le ricette, opera di una stessa mano che scrive in mercantesca quattrocentesca, affrontano la cura del soprosso, vocabolo di formazione volgare che designa un'escrescenza di tessuto che si forma nelle zampe del cavallo, in corrispondenza di un osso, a causa di un processo infiammatorio conseguente a un evento traumatico. Anche se non sono pochi i punti in comune con il manuale di Rusio, e in particolare con il capitolo CVIII De superossibus, la presenza di elementi lessicali del tutto estranei al suddetto capitolo fa ipotizzare che le tre ricette siano piuttosto il frutto del rimaneggiamento a opera del compilatore-copista (forse un veterinario), esso stesso primo fruitore dei consigli terapeutici di Rusio, che di certo attinge al capitolo corrispondente del dettato latino di Rusio per l'argomento in generale, ma che poi riadatta il testo secondo i suoi scopi, fornendoci in pratica la sua cura personale.
Filologia italiana
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Medicina Veterinaria
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/404770
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