La questione relativa alla presenza nell'italiano antico di varietà non toscane interessa anche un dizionario come il GDLI, che poggia saldamente sulla codificazione dell'italiano scritto unitario ma che da un lato deve rendere conto, nell'entrata lessicale, del concetto di unità linguistica su base toscana, e dall'altro non può trascurare di citare le specificità areali della lingua delle origini, che sono da considerarsi lingue vere e proprie alla pari del toscano e del fiorentino. Il contributo analizza essenzialmente come sono stati trattati in generale nel GDLI gli antichi volgari non toscani e, in particolare, qual è stato il criterio adottato per la scelta della forma dell'entrata lessicale nel caso di voci basate esclusivamente su documentazione non toscana.
Le antiche voci non toscane nella tradizione lessicografica italiana: l'approccio del Grande Dizionario della Lingua Italiana
MOSTI Rossella
2019
Abstract
La questione relativa alla presenza nell'italiano antico di varietà non toscane interessa anche un dizionario come il GDLI, che poggia saldamente sulla codificazione dell'italiano scritto unitario ma che da un lato deve rendere conto, nell'entrata lessicale, del concetto di unità linguistica su base toscana, e dall'altro non può trascurare di citare le specificità areali della lingua delle origini, che sono da considerarsi lingue vere e proprie alla pari del toscano e del fiorentino. Il contributo analizza essenzialmente come sono stati trattati in generale nel GDLI gli antichi volgari non toscani e, in particolare, qual è stato il criterio adottato per la scelta della forma dell'entrata lessicale nel caso di voci basate esclusivamente su documentazione non toscana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.