La salvaguardia dei beni culturali rappresenta un'esigenza di primario rilievo in un territorio come quello italiano esposto a rilevanti rischi naturali, tra i quali emerge in molte aree quello sismico. Tale obiettivo risulta essere molto più complesso e arduo quando l'interesse è rivolto ai beni artistici, opere mobili e apparati decorativi come stucchi e affreschi, che sono collocati all'interno di manufatti storici. Per promuovere corrette azioni di prevenzione dei beni costituenti la memoria della comunità nazionale e territoriale, nonché di mitigazione del rischio sismico, il quadro normativo è stato fortemente rinnovato, sulla spinta degli effetti dei terremoti recenti che hanno colpito ripetutamente (2009 - 2012 - 2016) l'Italia centrale. In questo contesto, la conoscenza delle principali caratteristiche formali e strutturali delle opere esposte rappresenta un passo fondamentale che deve essere esteso, in prospettiva sismica, anche ai beni mobili. Questa può essere perseguita attraverso strumenti speditivi, che siano in grado di caratterizzare l'oggetto in modo semplice e standardizzato, raccogliendo, secondo una struttura gerarchica, tutte le informazioni che lo definiscono e che permettono di comprenderne l'essenza, apprezzandone le qualità ed evidenziandone le criticità sotto azioni eccezionali. Il tema è assai interessante e richiede un approccio interdisciplinare, capace di coniugare gli aspetti di salvaguardia e conservazione tipici del restauro, con quelli geometrici, materici collegati alle problematiche di ingegneria strutturale e sismica. Analizzando criticamente le metodologie e le procedure disponibili in letteratura - con particolare riferimento a quelle collegate alla gestione del rischio sismico anche in fase emergenziale - è emerso che vi è una mancanza di correlazione tra beni mobili e immobili ma anche di uno strumento di supporto alla fase di conoscenza che dovrebbe essere preliminare a qualsiasi operazione si voglia condurre su un bene appartenente al patrimonio tutelato. Il risultato degli approfondimenti sopra indicati è costituito da un protocollo di rilievo speditivo per il patrimonio tutelato finalizzato alla raccolta sistematica e ragionata delle informazioni riguardanti le caratteristiche tipologiche e del danno dei beni artistici. Tale protocollo è stato implementato sui beni artistici esposti all'interno della maestosa Certosa di Trisulti e ha costituito un valido ausilio nella fase di conoscenza del bene. Il protocollo rappresenta un percorso guidato interoperabile facilmente in un'intesa di gestione informatizzata di raccolta di informazioni. Attraverso il rilievo geometrico e quello dello stato di conservazione, è possibile raggiungere un elevato livello di conoscenza delle differenti tipologie di beni esposti. Inoltre, è possibile individuare in maniera qualitativa gli effetti che un evento calamitoso produrrebbe su tali beni, cosicché tale protocollo costituisce un supporto per l'identificazione di idonei interventi di conservazione ma soprattutto la base di partenza per futuri studi sulla valutazione della sicurezza del patrimonio tutelato esistente.

Strumenti di rilievo e caratterizzazione dei beni museali e artistici

Marra Adriana
2018

Abstract

La salvaguardia dei beni culturali rappresenta un'esigenza di primario rilievo in un territorio come quello italiano esposto a rilevanti rischi naturali, tra i quali emerge in molte aree quello sismico. Tale obiettivo risulta essere molto più complesso e arduo quando l'interesse è rivolto ai beni artistici, opere mobili e apparati decorativi come stucchi e affreschi, che sono collocati all'interno di manufatti storici. Per promuovere corrette azioni di prevenzione dei beni costituenti la memoria della comunità nazionale e territoriale, nonché di mitigazione del rischio sismico, il quadro normativo è stato fortemente rinnovato, sulla spinta degli effetti dei terremoti recenti che hanno colpito ripetutamente (2009 - 2012 - 2016) l'Italia centrale. In questo contesto, la conoscenza delle principali caratteristiche formali e strutturali delle opere esposte rappresenta un passo fondamentale che deve essere esteso, in prospettiva sismica, anche ai beni mobili. Questa può essere perseguita attraverso strumenti speditivi, che siano in grado di caratterizzare l'oggetto in modo semplice e standardizzato, raccogliendo, secondo una struttura gerarchica, tutte le informazioni che lo definiscono e che permettono di comprenderne l'essenza, apprezzandone le qualità ed evidenziandone le criticità sotto azioni eccezionali. Il tema è assai interessante e richiede un approccio interdisciplinare, capace di coniugare gli aspetti di salvaguardia e conservazione tipici del restauro, con quelli geometrici, materici collegati alle problematiche di ingegneria strutturale e sismica. Analizzando criticamente le metodologie e le procedure disponibili in letteratura - con particolare riferimento a quelle collegate alla gestione del rischio sismico anche in fase emergenziale - è emerso che vi è una mancanza di correlazione tra beni mobili e immobili ma anche di uno strumento di supporto alla fase di conoscenza che dovrebbe essere preliminare a qualsiasi operazione si voglia condurre su un bene appartenente al patrimonio tutelato. Il risultato degli approfondimenti sopra indicati è costituito da un protocollo di rilievo speditivo per il patrimonio tutelato finalizzato alla raccolta sistematica e ragionata delle informazioni riguardanti le caratteristiche tipologiche e del danno dei beni artistici. Tale protocollo è stato implementato sui beni artistici esposti all'interno della maestosa Certosa di Trisulti e ha costituito un valido ausilio nella fase di conoscenza del bene. Il protocollo rappresenta un percorso guidato interoperabile facilmente in un'intesa di gestione informatizzata di raccolta di informazioni. Attraverso il rilievo geometrico e quello dello stato di conservazione, è possibile raggiungere un elevato livello di conoscenza delle differenti tipologie di beni esposti. Inoltre, è possibile individuare in maniera qualitativa gli effetti che un evento calamitoso produrrebbe su tali beni, cosicché tale protocollo costituisce un supporto per l'identificazione di idonei interventi di conservazione ma soprattutto la base di partenza per futuri studi sulla valutazione della sicurezza del patrimonio tutelato esistente.
2018
978-88-366-4025-6
Certosa di Trisulti
Documentazione
Conservazione
Rischio sismico
Protocollo SeVAMH
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/407408
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