Studio di fattibilità per la produzione, a partire da biomasse, di energia elettrica, di prodotti energetici e di prodotti capaci di sostituire il consumo di materia prima fossile in Italia. Decreto Direttoriale n. 6302 dell'11 maggio 2007. (G.U.R.I. n. 118 del 23 Maggio 2007) Elaborazione di indagini territoriali mirate alla valutazione della consistenza ponderale, della stagionalità dei flussi e delle caratteristiche qualitative degli scarti agroalimentari del settore della produzione e del confezionamento dei prodotti orticoli con particolare riferimento al pomodoro. Abstract Nell'ambito del presente studio di fattibilità sono state condotte indagini ed analisi per la caratterizzazione di scarti da produzione di pomodoro, originatesi prevalentemente durante le fasi di confezionamento del prodotto fresco. La ricerca è stata svolta attraverso indagini a livello comprensoriale per l'individuazione del numero di aziende operanti nel settore ed a livello campionario su un numero più ristretto di aziende di produzione, confezionamento e distribuzione di prodotti ortofrutticoli per la determinazione delle capacità produttive, delle caratteristiche merceologiche e del contenuto di sostanze ad alto valore aggiunto nei relativi scarti di produzione. Attraverso i dati campionari ottenuti, la ricerca ha condotto, infine, alla stima delle produzioni di scarti a livello comprensoriale (province di Ragusa e Siracusa) e, conseguentemente, alla simulazione del fatturato potenziale dell'iniziativa oggetto di studio in relazione alla vendita dei composti ad alto valore aggiunto estraibili dai rifiuti. Lo studio è stato incentrato, principalmente, sulla coltura del pomodoro da mensa per via dell'ampia diffusione sul territorio regionale, dove rappresenta il 55% delle produzioni in serra (dati ISTAT nella media del quinquennio 2001-2005) e per via dell'elevato contenuto di composti ad alto valore aggiunto, quali i carotenoidi ed in particolare il licopene, utilizzato, principalmente in virtù delle sue proprietà antiossidanti, per la preparazione di prodotti cosmetici e parafarmaceutici o come colorante di alimenti "rinforzati". A fronte delle diversificate formulazioni e modalità di produzione del composto in parola, stime del valore commerciale individuano una quotazione compresa fra i EUR 4.000,00 ed i EUR 6.000,00 per chilo, sebbene siano ipotizzabili quotazioni più elevate in funzione sia dei processi di estrazione, sia della purezza del prodotto. Le attività condotte nell'ambito del presente studio si sono, quindi, focalizzate sul comprensorio delle province di Ragusa e Siracusa, in virtù della elevata concentrazione di attività di produzione e confezionamento di prodotti ortofrutticoli, dalle quali si origina circa il 79% della produzione complessiva regionale di pomodoro in serra (dati ISTAT nella media del quinquennio 2001-2005). In particolare, su 10 Aziende campione sono state condotte interviste ed analisi per la caratterizzazione quantitativa, merceologica e qualitativa degli scarti prodotti, registrati con cadenza mensile al fine di valutare anche il dato di stagionalità della produzione delle suddette biomasse. In dettaglio, le attività si sono articolate secondo il seguente schema: -Definizione quadro territoriale di riferimento -Articolazione contatti con Servizi Assistenza Tecnica, consulenti ed agricoltori per la definizione griglia di indagine -Elaborazione schede indagine territoriale -Indagine territoriale e raccolta materiali da analizzare -Analisi di laboratorio -Redazione risultati Attraverso le attività poste in essere sono state condotte elaborazioni per una valutazione della validità economica dell'iniziativa industriale oggetto di studio. In particolare i dati raccolti hanno permesso di: -Quantificare e caratterizzare la materia prima potenzialmente reperibile nel comprensorio oggetto di studio attraverso la stima dei flussi annuali e mensili e la stima della composizione merceologica e qualitativa degli scarti di pomodoro dalle attività di confezionamento; -Stimare il fatturato potenzialmente ottenibile attraverso la vendita del licopene; -Valutare il grado di interesse alle attività di valorizzazione degli scarti da parte delle Aziende di confezionamento di prodotti ortofrutticoli. In sintesi le stime effettuate suggeriscono la validità economica dell'iniziativa di cui, tuttavia, occorre implementare, ed opportunamente ottimizzare, gli aspetti connessi alla valenza ambientale insita nella valorizzazione degli scarti e nella riduzione dei rifiuti. La realizzabilità dell'attività studiata, specie nell'ottica dell'integrazione di processi diversi, appare vieppiù sostenuta dal contesto operativo in cui verrebbe posta in essere, dal momento che lo spiccato dinamismo imprenditoriale e la vicinanza al settore agricolo garantiscono la sensibilità e la disponibilità necessaria allo sviluppo dell'attività multifunzionale che risulta sottesa all'approccio integrato previsto per il sistema di gestione. Positivo è risultato, infatti, il riscontro all'idea progettuale ed anche alle attività svolte che ha determinato, peraltro, la possibilità di intercettare un campione di Aziende coinvolte di dimensioni sufficientemente ampie e pari a circa il 20% dell'intero comprensorio rispetto al dato ISTAT per il quinquennio 2001-2005.
SCAGRO1: Scarti agro-alimentari: da rifiuto a risorsa - REPORT DI PROGETTO
RIGGI Ezio;AVOLA Giovanni
2008
Abstract
Studio di fattibilità per la produzione, a partire da biomasse, di energia elettrica, di prodotti energetici e di prodotti capaci di sostituire il consumo di materia prima fossile in Italia. Decreto Direttoriale n. 6302 dell'11 maggio 2007. (G.U.R.I. n. 118 del 23 Maggio 2007) Elaborazione di indagini territoriali mirate alla valutazione della consistenza ponderale, della stagionalità dei flussi e delle caratteristiche qualitative degli scarti agroalimentari del settore della produzione e del confezionamento dei prodotti orticoli con particolare riferimento al pomodoro. Abstract Nell'ambito del presente studio di fattibilità sono state condotte indagini ed analisi per la caratterizzazione di scarti da produzione di pomodoro, originatesi prevalentemente durante le fasi di confezionamento del prodotto fresco. La ricerca è stata svolta attraverso indagini a livello comprensoriale per l'individuazione del numero di aziende operanti nel settore ed a livello campionario su un numero più ristretto di aziende di produzione, confezionamento e distribuzione di prodotti ortofrutticoli per la determinazione delle capacità produttive, delle caratteristiche merceologiche e del contenuto di sostanze ad alto valore aggiunto nei relativi scarti di produzione. Attraverso i dati campionari ottenuti, la ricerca ha condotto, infine, alla stima delle produzioni di scarti a livello comprensoriale (province di Ragusa e Siracusa) e, conseguentemente, alla simulazione del fatturato potenziale dell'iniziativa oggetto di studio in relazione alla vendita dei composti ad alto valore aggiunto estraibili dai rifiuti. Lo studio è stato incentrato, principalmente, sulla coltura del pomodoro da mensa per via dell'ampia diffusione sul territorio regionale, dove rappresenta il 55% delle produzioni in serra (dati ISTAT nella media del quinquennio 2001-2005) e per via dell'elevato contenuto di composti ad alto valore aggiunto, quali i carotenoidi ed in particolare il licopene, utilizzato, principalmente in virtù delle sue proprietà antiossidanti, per la preparazione di prodotti cosmetici e parafarmaceutici o come colorante di alimenti "rinforzati". A fronte delle diversificate formulazioni e modalità di produzione del composto in parola, stime del valore commerciale individuano una quotazione compresa fra i EUR 4.000,00 ed i EUR 6.000,00 per chilo, sebbene siano ipotizzabili quotazioni più elevate in funzione sia dei processi di estrazione, sia della purezza del prodotto. Le attività condotte nell'ambito del presente studio si sono, quindi, focalizzate sul comprensorio delle province di Ragusa e Siracusa, in virtù della elevata concentrazione di attività di produzione e confezionamento di prodotti ortofrutticoli, dalle quali si origina circa il 79% della produzione complessiva regionale di pomodoro in serra (dati ISTAT nella media del quinquennio 2001-2005). In particolare, su 10 Aziende campione sono state condotte interviste ed analisi per la caratterizzazione quantitativa, merceologica e qualitativa degli scarti prodotti, registrati con cadenza mensile al fine di valutare anche il dato di stagionalità della produzione delle suddette biomasse. In dettaglio, le attività si sono articolate secondo il seguente schema: -Definizione quadro territoriale di riferimento -Articolazione contatti con Servizi Assistenza Tecnica, consulenti ed agricoltori per la definizione griglia di indagine -Elaborazione schede indagine territoriale -Indagine territoriale e raccolta materiali da analizzare -Analisi di laboratorio -Redazione risultati Attraverso le attività poste in essere sono state condotte elaborazioni per una valutazione della validità economica dell'iniziativa industriale oggetto di studio. In particolare i dati raccolti hanno permesso di: -Quantificare e caratterizzare la materia prima potenzialmente reperibile nel comprensorio oggetto di studio attraverso la stima dei flussi annuali e mensili e la stima della composizione merceologica e qualitativa degli scarti di pomodoro dalle attività di confezionamento; -Stimare il fatturato potenzialmente ottenibile attraverso la vendita del licopene; -Valutare il grado di interesse alle attività di valorizzazione degli scarti da parte delle Aziende di confezionamento di prodotti ortofrutticoli. In sintesi le stime effettuate suggeriscono la validità economica dell'iniziativa di cui, tuttavia, occorre implementare, ed opportunamente ottimizzare, gli aspetti connessi alla valenza ambientale insita nella valorizzazione degli scarti e nella riduzione dei rifiuti. La realizzabilità dell'attività studiata, specie nell'ottica dell'integrazione di processi diversi, appare vieppiù sostenuta dal contesto operativo in cui verrebbe posta in essere, dal momento che lo spiccato dinamismo imprenditoriale e la vicinanza al settore agricolo garantiscono la sensibilità e la disponibilità necessaria allo sviluppo dell'attività multifunzionale che risulta sottesa all'approccio integrato previsto per il sistema di gestione. Positivo è risultato, infatti, il riscontro all'idea progettuale ed anche alle attività svolte che ha determinato, peraltro, la possibilità di intercettare un campione di Aziende coinvolte di dimensioni sufficientemente ampie e pari a circa il 20% dell'intero comprensorio rispetto al dato ISTAT per il quinquennio 2001-2005.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.