Il parlamento sardo del 1624 presenta notevole interesse storiografico perché, nell'ambito dei regni di Aragona, è l'unico nel quale il conte duca de Olivares, ministro di Filippo IV, assecondando le iniziative del viceré Vivas, riuscì a sperimentare il modello autoritario di restauración monarchica descritto da J. Elliott. Facendo leva sulle rivalità cetuali esso prevedeva l'uso brutale della forza , l'emarginazione o il confino nei confronti di quanti si opponevano al progetto di omogeneizzazione politica e legislativa dei regni ispanici. Durante le corti del 1624 il Vivas violò le norme e la prassi costituzionale de regno (identiche a quelle catalane) e l'habeas corpus dei parlamentari. Le denuncie sulle violazioni dei fueros e le polemiche che ne seguirono coinvolsero giudici reggenti, consiglieri di stato e fazioni nobiliari sarde e catalano-aragonesi e documentarono e diedero concretezza alle voci che già aleggiavano nei regni d'Aragona sui progetti centralizzatori del Conte duca. Le polemiche che ne seguirono ebbero effetti contrastanti. Per un verso, unitamente alle resistenze delle città catalane e castigliane esse contribuirono ad indurre l'Olivares ad abbandonare la rischiosa politica del rigore e a cercare forme di collaborazione che portarono alla Unión de Armas, per l'altro rafforzarono le fazioni nobiliari catalano-ragonesi schierate a difesa di quella costituzione che nel regno di Sardegna era stato brutalmente violata.
«Entre el rigor i la blanesa». El regne de Sardenya, Olivares i la Unió d'Armes
Tore Gianfranco
2008
Abstract
Il parlamento sardo del 1624 presenta notevole interesse storiografico perché, nell'ambito dei regni di Aragona, è l'unico nel quale il conte duca de Olivares, ministro di Filippo IV, assecondando le iniziative del viceré Vivas, riuscì a sperimentare il modello autoritario di restauración monarchica descritto da J. Elliott. Facendo leva sulle rivalità cetuali esso prevedeva l'uso brutale della forza , l'emarginazione o il confino nei confronti di quanti si opponevano al progetto di omogeneizzazione politica e legislativa dei regni ispanici. Durante le corti del 1624 il Vivas violò le norme e la prassi costituzionale de regno (identiche a quelle catalane) e l'habeas corpus dei parlamentari. Le denuncie sulle violazioni dei fueros e le polemiche che ne seguirono coinvolsero giudici reggenti, consiglieri di stato e fazioni nobiliari sarde e catalano-aragonesi e documentarono e diedero concretezza alle voci che già aleggiavano nei regni d'Aragona sui progetti centralizzatori del Conte duca. Le polemiche che ne seguirono ebbero effetti contrastanti. Per un verso, unitamente alle resistenze delle città catalane e castigliane esse contribuirono ad indurre l'Olivares ad abbandonare la rischiosa politica del rigore e a cercare forme di collaborazione che portarono alla Unión de Armas, per l'altro rafforzarono le fazioni nobiliari catalano-ragonesi schierate a difesa di quella costituzione che nel regno di Sardegna era stato brutalmente violata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.