L'individuazione di evidenti tracce di divisioni agrarie antiche nel territorio tarantino hanno sollecitato una nuova attenzione all'analisi delle trasformazioni del paesaggio agrario di quest'area, sicuramente legate alla conquista romana di Taranto. Già G. Lugli, nel 1955, aveva evidenziato a nord-ovest e a nord-est della città la sopravvivenza, attraverso muri a secco, strade e limiti di campo, di quella che fu interpretata come limitatio di età graccana e messa in relazione alla fondazione della colonia Neptunia Tarentum (123 a.C.). Ma cospicue tracce di parcellizzazione antica sono presenti in tutto il territorio orientale e sud-orientale, sino alla costa, rilevabili e misurabili nelle cartografie numeriche recenti, nelle basi cartografiche nazionali e, soprattutto, attraverso l'analisi delle levate aeree storiche, in particolare nei voli dell'Areonautica Militare del 1943 e del volo base IGM 1954-55. Anche lo studio toponomastico, a partire dall'osservazione della cartografia I.G.M., ha messo in luce una seriazione di toponimi tipici della "centuriazione", sia nel territorio nord-occidentale che a est e sud-est della città. Interventi di Roma sul territorio tarantino avvennero, come già detto, nel 123 a.C. (Strab. VI, 3, 4), intorno all'89 a.C. (lex Municipii Tarentini) con la municipalizzazione della città, nel 67 a.C. con lo stanziamento ad opera di Pompeo di pirati ( Plut. Pompeo, 28) a NO di Taranto, nel 60 d.C. con l'assegnazione di terre ai veterani da parte di Nerone (Tacito, Ann. XIV, 27, 2-3) e, come attestato dal Liber Coloniarum (II, 9-12), sotto Vespasiano. Non è escluso, però che già a seguito della riconquista di Quinto Fabio Massimo nel 209 a.C. (Liv. XXXV, 16 e 8,11; Polyb. VIII, 26 e 36), quando avvenne, oltre a devastazioni e deportazioni, la confisca di gran parte dell'ager publicus, vi fosse stata una trasformazione ed una razionalizzazione del paesaggio agrario. Questo contributo si propone, dunque, l'individuazione di tracce o evidenze e persistenze attribuibili ad un sistema di divisioni agrarie antiche al fine anche di comprendere le trasformazioni agrarie di cui fu oggetto il territorio tarantino a seguito della guerra annibalica e alle implicazioni socio-economiche cui fu sottoposto tutto il territorio di pertinenza della città.

Findings of clear traces of ancient agrarian partitions in the territory of Taranto urged a new attention on the transformation analysis of agrarian ladscape of the mentioned area, certainly connected to the Roman conquest of Taranto. Lugli, in 1955, pointed out - in the north-west and north-east of the town - the surviving of what was interpreted as limitatio of Gracchi age and linked with the foundation of the colony (123 b.C.). But numerous traces of ancient partitions exist on the whole eastern and south-eastern territory plotted and measured on recent numeric cartographies, on national cartographic bases and through the analysis of the historical aerial photographs. Roman interventions on the territory of Taranto took place in 123 b.C., in around 89 b.C., in 67 b.C., in 60 A.D. and during Vespasiano's leadership. It is difficult to deny that, already with the reconquest by Quinto Fabio Massimo in 209 b.C. a transformation of the agrarian landscape took place. This work has the goal of finding traces and remains of a system of ancient agrarian partitions to understand the agrarian transformations of the territory of Taranto, because of the war with Hannibal and the social and economic implications regarding the territory of the town.

Divisioni agrarie antiche nel territorio di Taranto

Fiorella De Luca
2019

Abstract

Findings of clear traces of ancient agrarian partitions in the territory of Taranto urged a new attention on the transformation analysis of agrarian ladscape of the mentioned area, certainly connected to the Roman conquest of Taranto. Lugli, in 1955, pointed out - in the north-west and north-east of the town - the surviving of what was interpreted as limitatio of Gracchi age and linked with the foundation of the colony (123 b.C.). But numerous traces of ancient partitions exist on the whole eastern and south-eastern territory plotted and measured on recent numeric cartographies, on national cartographic bases and through the analysis of the historical aerial photographs. Roman interventions on the territory of Taranto took place in 123 b.C., in around 89 b.C., in 67 b.C., in 60 A.D. and during Vespasiano's leadership. It is difficult to deny that, already with the reconquest by Quinto Fabio Massimo in 209 b.C. a transformation of the agrarian landscape took place. This work has the goal of finding traces and remains of a system of ancient agrarian partitions to understand the agrarian transformations of the territory of Taranto, because of the war with Hannibal and the social and economic implications regarding the territory of the town.
2019
L'individuazione di evidenti tracce di divisioni agrarie antiche nel territorio tarantino hanno sollecitato una nuova attenzione all'analisi delle trasformazioni del paesaggio agrario di quest'area, sicuramente legate alla conquista romana di Taranto. Già G. Lugli, nel 1955, aveva evidenziato a nord-ovest e a nord-est della città la sopravvivenza, attraverso muri a secco, strade e limiti di campo, di quella che fu interpretata come limitatio di età graccana e messa in relazione alla fondazione della colonia Neptunia Tarentum (123 a.C.). Ma cospicue tracce di parcellizzazione antica sono presenti in tutto il territorio orientale e sud-orientale, sino alla costa, rilevabili e misurabili nelle cartografie numeriche recenti, nelle basi cartografiche nazionali e, soprattutto, attraverso l'analisi delle levate aeree storiche, in particolare nei voli dell'Areonautica Militare del 1943 e del volo base IGM 1954-55. Anche lo studio toponomastico, a partire dall'osservazione della cartografia I.G.M., ha messo in luce una seriazione di toponimi tipici della "centuriazione", sia nel territorio nord-occidentale che a est e sud-est della città. Interventi di Roma sul territorio tarantino avvennero, come già detto, nel 123 a.C. (Strab. VI, 3, 4), intorno all'89 a.C. (lex Municipii Tarentini) con la municipalizzazione della città, nel 67 a.C. con lo stanziamento ad opera di Pompeo di pirati ( Plut. Pompeo, 28) a NO di Taranto, nel 60 d.C. con l'assegnazione di terre ai veterani da parte di Nerone (Tacito, Ann. XIV, 27, 2-3) e, come attestato dal Liber Coloniarum (II, 9-12), sotto Vespasiano. Non è escluso, però che già a seguito della riconquista di Quinto Fabio Massimo nel 209 a.C. (Liv. XXXV, 16 e 8,11; Polyb. VIII, 26 e 36), quando avvenne, oltre a devastazioni e deportazioni, la confisca di gran parte dell'ager publicus, vi fosse stata una trasformazione ed una razionalizzazione del paesaggio agrario. Questo contributo si propone, dunque, l'individuazione di tracce o evidenze e persistenze attribuibili ad un sistema di divisioni agrarie antiche al fine anche di comprendere le trasformazioni agrarie di cui fu oggetto il territorio tarantino a seguito della guerra annibalica e alle implicazioni socio-economiche cui fu sottoposto tutto il territorio di pertinenza della città.
Divisioni agrarie antiche
Taranto
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/408708
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact