Il contributo propone un excursus storico che individua i tratti comuni tra il modello economico sviluppato dalla scuola francescana nel 1300, l'economia civile di Antonio Genovesi nel 1700 e l'attuale modello di economia circolare. Una letteratura molto ricca - anche recente e di respiro internazionale (si veda il recente documento della Commissione Europea "La città centrata sull'uomo") (Commissione Europea, 2019, 2020) - evidenzia che l'Umanesimo rappresenta una prospettiva che, evocando la nozione di "umanità", fa riferimento a una serie di valori: libertà di scelta, responsabilità, razionalità ma anche cura nella solidarietà, creatività, dignità della persona. Ci sono molti punti in comune tra il modello di economia circolare e la nozione di economia civile. L'economia circolare è l'economia che riconosce la centralità di tutte le forme di capitale, da quello naturale a quello umano, che non deve essere sprecata, ma deve essere valorizzata in modo adeguato. Una forma di capitale tanto rilevante quanto il capitale umano è il capitale sociale, che attiva forme di cooperazione reciproca. Inoltre, l'economia circolare sottolinea l'importanza dell'uso (cioè dei valori d'uso) rispetto alla proprietà dei beni (e quindi al loro valore di scambio). Sono elementi comuni all'economia civile che i vari autori, da Genovesi a Galliani e a Filangieri, hanno più volte sottolineato nelle loro ricerche. Ebbene, questi valori danno forma non solo all'economia della città ma anche all'idea stessa di organizzazione della città: danno l'immagine della "città dell'Umanesimo civile", finalizzata al raggiungimento del bene di tutti, del bene comune. La città del nuovo umanesimo è prima di tutto la città incubatrice di sinergie/simbiosi. Come in natura si verifica che i sistemi che funzionano meglio sono quelli autopoietici, cioè hanno la capacità di auto-organizzazione e autogestione, così anche le città che meglio realizzano i valori umanistici sono quelle organizzate in modo da imitare gli ecosistemi naturali. Esse sono caratterizzate dal paradigma della circolarizzazione che diventa quindi il paradigma organizzativo della città del "nuovo umanesimo" (Fusco Girard, 2013).

Nuovo umanesimo e rigenerazione urbana: l'economia civile tra l'economia della scuola francescana e l'economia circolare per la città prospera ed inclusiva

Martina Bosone;Luigi Fusco Girard
2019

Abstract

Il contributo propone un excursus storico che individua i tratti comuni tra il modello economico sviluppato dalla scuola francescana nel 1300, l'economia civile di Antonio Genovesi nel 1700 e l'attuale modello di economia circolare. Una letteratura molto ricca - anche recente e di respiro internazionale (si veda il recente documento della Commissione Europea "La città centrata sull'uomo") (Commissione Europea, 2019, 2020) - evidenzia che l'Umanesimo rappresenta una prospettiva che, evocando la nozione di "umanità", fa riferimento a una serie di valori: libertà di scelta, responsabilità, razionalità ma anche cura nella solidarietà, creatività, dignità della persona. Ci sono molti punti in comune tra il modello di economia circolare e la nozione di economia civile. L'economia circolare è l'economia che riconosce la centralità di tutte le forme di capitale, da quello naturale a quello umano, che non deve essere sprecata, ma deve essere valorizzata in modo adeguato. Una forma di capitale tanto rilevante quanto il capitale umano è il capitale sociale, che attiva forme di cooperazione reciproca. Inoltre, l'economia circolare sottolinea l'importanza dell'uso (cioè dei valori d'uso) rispetto alla proprietà dei beni (e quindi al loro valore di scambio). Sono elementi comuni all'economia civile che i vari autori, da Genovesi a Galliani e a Filangieri, hanno più volte sottolineato nelle loro ricerche. Ebbene, questi valori danno forma non solo all'economia della città ma anche all'idea stessa di organizzazione della città: danno l'immagine della "città dell'Umanesimo civile", finalizzata al raggiungimento del bene di tutti, del bene comune. La città del nuovo umanesimo è prima di tutto la città incubatrice di sinergie/simbiosi. Come in natura si verifica che i sistemi che funzionano meglio sono quelli autopoietici, cioè hanno la capacità di auto-organizzazione e autogestione, così anche le città che meglio realizzano i valori umanistici sono quelle organizzate in modo da imitare gli ecosistemi naturali. Esse sono caratterizzate dal paradigma della circolarizzazione che diventa quindi il paradigma organizzativo della città del "nuovo umanesimo" (Fusco Girard, 2013).
2019
978-88-6906-120-2
umanesimo
economia circolare
economia civile
sviluppo umano sostenibile
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/409032
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