Quando si affronta lo studio geomorfologico di un'area, ai sopralluoghi sul terreno è opportuno affiancare una ricerca di tutte le potenziali risorse che possano fornire utili informazioni sulla storia passata di quella zona (cronache, rapporti tecnici, cartografie, fotografie, ecc). Un'approfondita indagine storica può fornire rilevanti indicazioni sull'evoluzione della rete idrografica e dei versanti consentendo così una più mirata prevenzione e una più corretta previsione di scenari futuri. Analizzando la storia delle piene con esondazione di un corso d'acqua si può notare come i tratti fluviali ove sono avvenute le esondazioni e le zone limitrofe su cui le acque si sono espanse siano quasi sempre le stesse nonostante siano intervenute modificazioni di origine antropica (rettifiche, opere di difesa, rilevati stradali, ecc.). Considerazioni analoghe possono valere anche per le colate detritico-torrentizie, e in misura minore per le frane, fenomenologia assai diffusa in tutto l'arco alpino. Per l'individuazione delle aree esposte al pericolo è necessario analizzare le trasformazioni subite dal territorio nel corso degli anni e per fare ciò è indispensabile cercare, raccogliere, analizzare e validare tutte le risorse che il ricco patrimonio archivistico italiano mette a disposizione. Per tale ragione decenni or sono nacque la necessità, in alcuni gruppi di ricerca e in particolare all'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI) afferente al CNR, di raccogliere il maggior numero di risorse possibili al fine di creare banche-dati che sono andate via via arricchendosi e che negli ultimi lustri hanno usufruito di sofisticate tecnologie per la salvaguardia e la consultazione delle risorse stesse da parte di tutti, ricercatori e utenti comuni.
I processi d'instabilità naturale come archivio della montagna. L'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del CNR e i suoi archivi
LUINO F;Turconi L;Chiarle M;Nigrelli G;Marchesini I;
2014
Abstract
Quando si affronta lo studio geomorfologico di un'area, ai sopralluoghi sul terreno è opportuno affiancare una ricerca di tutte le potenziali risorse che possano fornire utili informazioni sulla storia passata di quella zona (cronache, rapporti tecnici, cartografie, fotografie, ecc). Un'approfondita indagine storica può fornire rilevanti indicazioni sull'evoluzione della rete idrografica e dei versanti consentendo così una più mirata prevenzione e una più corretta previsione di scenari futuri. Analizzando la storia delle piene con esondazione di un corso d'acqua si può notare come i tratti fluviali ove sono avvenute le esondazioni e le zone limitrofe su cui le acque si sono espanse siano quasi sempre le stesse nonostante siano intervenute modificazioni di origine antropica (rettifiche, opere di difesa, rilevati stradali, ecc.). Considerazioni analoghe possono valere anche per le colate detritico-torrentizie, e in misura minore per le frane, fenomenologia assai diffusa in tutto l'arco alpino. Per l'individuazione delle aree esposte al pericolo è necessario analizzare le trasformazioni subite dal territorio nel corso degli anni e per fare ciò è indispensabile cercare, raccogliere, analizzare e validare tutte le risorse che il ricco patrimonio archivistico italiano mette a disposizione. Per tale ragione decenni or sono nacque la necessità, in alcuni gruppi di ricerca e in particolare all'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI) afferente al CNR, di raccogliere il maggior numero di risorse possibili al fine di creare banche-dati che sono andate via via arricchendosi e che negli ultimi lustri hanno usufruito di sofisticate tecnologie per la salvaguardia e la consultazione delle risorse stesse da parte di tutti, ricercatori e utenti comuni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


