This article introduces the new underground built asset's category of dismissed mining towns and links it the concept of ecomuseum. The paper is divided into two sections, initially the concepts of industrial heritage and ecomuseum applied to the mining towns are introduced and discussed, this part is then followed by the application of the ecomuseum concept to four dismissed mining town in Italy, Japan and Namibia. Dismissing mining represents an immense heritage that could be used to revive local communities and generate new activities based on the original economic uses and the historical value of the landscape. The extractive resource industries have played a contradictory role in the process of regional and national development, promoting the passage from a traditional to a modern industrial society in the case of western economies, while often retarding such process in the case of third world economies. Mining however is a dynamic industry, with a live span that can last for centuries or few decades, until reserves are depleted, or technical, market and political conditions change. As result towns grown around the mining sites, share the same fortune; a large number of them end up to be transformed into ghost towns, representing abandoned elements of an industrial heritage apparently useless. The dismissed mining towns of Carbonia, (Italy), Hashima's island, (Japan) and Kolmanskop (Namibia) are here analysed. The possibility to bring such mining towns to new life implementing the ecomuseum, and making them attractive in terms of space and cost while promoting the concurrently development of the local communities is proposed

L'articolo introduce nella classificazione delle attività sotterranee costruite dall'uomo, la nuova categoria di città mineraririe dismesse (CMD) e suggerisce che le le attività legate al turismo attraverso lo sviluppo di ecomusei, possano dare una nuova vita alle CMD. L'articolo si sviluppa in due sezioni, inizialmente vengono sviluppati i concetti di patrimonio industriale ed ecomuseo che vengono applicati alle città minerarie. Si passa poi alla descrizione di tre casi studio di città minerarie dismesse, in Italia, Giappone e Namibia. Queste rappresentano degli esempi di patrimonio industriale dove applicare il concetto di ecomuseo che potrebbe fungere da volano turistico, avendo degli effetti benefici sull'ambiente circostante. Le città mineriarie dismesse aprresentano un immenso patrimonio che, sulla base degli usi economici regionali e del valore storico del paesaggio, potrebbero dare nuovi stimoli alle comunità locali, generare nuove attiivtà e infine promuovere la crescita economica nelle regioni. Le indiustrie estrattive hanno avuto un ruolo contraddittorio nel processo di sviluppo nazionale e regionale, promuovendo, nel caso dele econopmie occidentali, il passaggio da una società indiustriale tradizionale a una moderna, mentre nel caso delle economie del terzo mondo spesso ne hanno ritardato tale processo. Tuttavia, l'estrazione mineraria è un'industria dinamica, con una durata che può estendersi per secoli o pochi decenni, legati all'esaurimento delle riserve o al cambiamento delle condizioni techine, di mercato o politiche. Di conseguenza, le citta cresciute attorno ai siti minerari condivino la stessa fortuna. Un gran numero di esse, alla fine del ciclo produttivo della miniera diventano città fantasma, rappresentando elementi abbandonati di un patrimonio industriale apparentemente inutile. In questo saggio vengono analizzate le città minerarie di Carbonia (Italia), Hashima, (Giappone) e Koilmaskop (Namibia). Viene proposta l'idea di dare una nuova vita a tali città minerarie attraverso lo sviluppo di strutture ecomuseali, rendendole attraenti in termini di spazio e di costi, promuovendo al tempo stesso le sviluppo delle comunità locali

Bringing new life to dismissed mining towns: Ecomuseum's sceneries in Italy, Japan and Namibia

Venditto Bruno
2020-01-01

Abstract

This article introduces the new underground built asset's category of dismissed mining towns and links it the concept of ecomuseum. The paper is divided into two sections, initially the concepts of industrial heritage and ecomuseum applied to the mining towns are introduced and discussed, this part is then followed by the application of the ecomuseum concept to four dismissed mining town in Italy, Japan and Namibia. Dismissing mining represents an immense heritage that could be used to revive local communities and generate new activities based on the original economic uses and the historical value of the landscape. The extractive resource industries have played a contradictory role in the process of regional and national development, promoting the passage from a traditional to a modern industrial society in the case of western economies, while often retarding such process in the case of third world economies. Mining however is a dynamic industry, with a live span that can last for centuries or few decades, until reserves are depleted, or technical, market and political conditions change. As result towns grown around the mining sites, share the same fortune; a large number of them end up to be transformed into ghost towns, representing abandoned elements of an industrial heritage apparently useless. The dismissed mining towns of Carbonia, (Italy), Hashima's island, (Japan) and Kolmanskop (Namibia) are here analysed. The possibility to bring such mining towns to new life implementing the ecomuseum, and making them attractive in terms of space and cost while promoting the concurrently development of the local communities is proposed
2020
Istituto di Studi sul Mediterraneo - ISMed
L'articolo introduce nella classificazione delle attività sotterranee costruite dall'uomo, la nuova categoria di città mineraririe dismesse (CMD) e suggerisce che le le attività legate al turismo attraverso lo sviluppo di ecomusei, possano dare una nuova vita alle CMD. L'articolo si sviluppa in due sezioni, inizialmente vengono sviluppati i concetti di patrimonio industriale ed ecomuseo che vengono applicati alle città minerarie. Si passa poi alla descrizione di tre casi studio di città minerarie dismesse, in Italia, Giappone e Namibia. Queste rappresentano degli esempi di patrimonio industriale dove applicare il concetto di ecomuseo che potrebbe fungere da volano turistico, avendo degli effetti benefici sull'ambiente circostante. Le città mineriarie dismesse aprresentano un immenso patrimonio che, sulla base degli usi economici regionali e del valore storico del paesaggio, potrebbero dare nuovi stimoli alle comunità locali, generare nuove attiivtà e infine promuovere la crescita economica nelle regioni. Le indiustrie estrattive hanno avuto un ruolo contraddittorio nel processo di sviluppo nazionale e regionale, promuovendo, nel caso dele econopmie occidentali, il passaggio da una società indiustriale tradizionale a una moderna, mentre nel caso delle economie del terzo mondo spesso ne hanno ritardato tale processo. Tuttavia, l'estrazione mineraria è un'industria dinamica, con una durata che può estendersi per secoli o pochi decenni, legati all'esaurimento delle riserve o al cambiamento delle condizioni techine, di mercato o politiche. Di conseguenza, le citta cresciute attorno ai siti minerari condivino la stessa fortuna. Un gran numero di esse, alla fine del ciclo produttivo della miniera diventano città fantasma, rappresentando elementi abbandonati di un patrimonio industriale apparentemente inutile. In questo saggio vengono analizzate le città minerarie di Carbonia (Italia), Hashima, (Giappone) e Koilmaskop (Namibia). Viene proposta l'idea di dare una nuova vita a tali città minerarie attraverso lo sviluppo di strutture ecomuseali, rendendole attraenti in termini di spazio e di costi, promuovendo al tempo stesso le sviluppo delle comunità locali
Ecomuseum
industrial heritage
Italy
Japan
local development
Namibia
underground build assets
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/411975
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact