La stagione dei grandi scavi nelle necropoli etrusche di Tarquinia, tra Ottocento e Novecento, è stata prolifica dal punto di vista delle scoperte e dei ritrovamenti di oggetti funerari. Tuttavia la scarsa attenzione verso le tracce collegate al 'paesaggio' della ritualità funeraria ha prodotto la perdita di preziose informazioni. Le indagini dell'Università di Torino e della Soprintendenza Archeologica dell'Etruria Meridionale nel sepolcreto della Doganaccia rappresentano uno dei pochi scavi recenti che mantengono vivo e aggiornato il quadro funerario tarquiniese attraverso moderni e interdisciplinari orientamenti di analisi. La scoperta di una tomba intatta è stata l'occasione per intervenire con un progetto... doi.org/10.2307/j.ctv1nzfvx7.28
Un approccio 'interdisciplinare' allo studio di un contesto funerario orientalizzante-arcaico da Tarquinia.
Ombretta Tarquini;
2018
Abstract
La stagione dei grandi scavi nelle necropoli etrusche di Tarquinia, tra Ottocento e Novecento, è stata prolifica dal punto di vista delle scoperte e dei ritrovamenti di oggetti funerari. Tuttavia la scarsa attenzione verso le tracce collegate al 'paesaggio' della ritualità funeraria ha prodotto la perdita di preziose informazioni. Le indagini dell'Università di Torino e della Soprintendenza Archeologica dell'Etruria Meridionale nel sepolcreto della Doganaccia rappresentano uno dei pochi scavi recenti che mantengono vivo e aggiornato il quadro funerario tarquiniese attraverso moderni e interdisciplinari orientamenti di analisi. La scoperta di una tomba intatta è stata l'occasione per intervenire con un progetto... doi.org/10.2307/j.ctv1nzfvx7.28I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


