In alcuni dettagli di dipinti di arte sacra, come la Maestà di Santa Maria dei Servi a Bologna, al posto della costosa foglia aurea si utilizzava "pigmento dorato", che simulava l'aspetto del metallo prezioso ma che, con il tempo, era destinato a scurire e perdere lucentezza. Letizia Monico, ricercatrice dell'Istituto di scienze e tecnologie chimiche "Giulio Natta" del Cnr, ha analizzato l'imbrunimento del "finto oro" dell'opera di Cimabue, ottenendo risultati utili per mettere a punto strategie di conservazione preventiva

Non è tutto oro quel che luccica

Alessia Cosseddu
2022

Abstract

In alcuni dettagli di dipinti di arte sacra, come la Maestà di Santa Maria dei Servi a Bologna, al posto della costosa foglia aurea si utilizzava "pigmento dorato", che simulava l'aspetto del metallo prezioso ma che, con il tempo, era destinato a scurire e perdere lucentezza. Letizia Monico, ricercatrice dell'Istituto di scienze e tecnologie chimiche "Giulio Natta" del Cnr, ha analizzato l'imbrunimento del "finto oro" dell'opera di Cimabue, ottenendo risultati utili per mettere a punto strategie di conservazione preventiva
2022
ASR - Direzione Generale
chimica
beni culturali
divulgazione scientifica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/417170
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