Alcuni cibi altamente palatabili, quali i dolci (soprattutto il cioccolato) e i carboidrati, sono in grado di attivare il circuito cerebrale del piacere (sistema limbico) esercitando effetti di rinforzo positivo che possono indurre dipendenza. Il processo è per lo più graduale, inizia con l'assunzione sempre più frequente di una quantità eccessiva di cibo, ma acquista ben presto connotati di compulsività fino a divenire una vera e propria dipendenza, con aspetti del tutto sovrapponibili alla tossicodipendenza. Come la maggior parte delle dipendenze patologiche, anche la dipendenza da cibo è una patologia che si manifesta in maniera diversa nell'uomo e nella donna, e che spesso sottende motivazioni diverse tra i due sessi. La forte spinta emotiva che porta un individuo ad eccedere nella quantità di cibo ingerito, quel desiderio smodato e irrefrenabile che gli specialisti indicano come craving, assume connotati diversi nei due sessi. Più donne che uomini, ad esempio, sono dipendenti dal cioccolato e più spesso riportano craving anche per altri tipi di cibi dolci. L'assunzione incontrollata di cibo inevitabilmente conduce l'individuo a uno stato di sovrappeso o di obesità che l'OMS riporta essere maggiormente diffusi tra le donne rispetto agli uomini. Maggiormente diffusi tra le donne sono anche i disturbi dell'alimentazione, quali il disturbo da alimentazione incontrollata (BED, binge eating disorder) o abbuffate compulsive, l'anoressia nervosa e la bulimia. Appare quindi evidente come sia oggi sempre più necessario, per tutti coloro che sono impegnati nella ricerca e nell'assistenza, avere un "approccio di genere" ai problemi dell'obesità e delle patologie ad essa correlate, sia per un affinamento delle strategie di ricerca, sia per un approccio più adeguato ai trattamenti e alla organizzazione dei servizi e delle politiche assistenziali.

Dipendenza da cibo: aspetti di genere

Fattore L
2015

Abstract

Alcuni cibi altamente palatabili, quali i dolci (soprattutto il cioccolato) e i carboidrati, sono in grado di attivare il circuito cerebrale del piacere (sistema limbico) esercitando effetti di rinforzo positivo che possono indurre dipendenza. Il processo è per lo più graduale, inizia con l'assunzione sempre più frequente di una quantità eccessiva di cibo, ma acquista ben presto connotati di compulsività fino a divenire una vera e propria dipendenza, con aspetti del tutto sovrapponibili alla tossicodipendenza. Come la maggior parte delle dipendenze patologiche, anche la dipendenza da cibo è una patologia che si manifesta in maniera diversa nell'uomo e nella donna, e che spesso sottende motivazioni diverse tra i due sessi. La forte spinta emotiva che porta un individuo ad eccedere nella quantità di cibo ingerito, quel desiderio smodato e irrefrenabile che gli specialisti indicano come craving, assume connotati diversi nei due sessi. Più donne che uomini, ad esempio, sono dipendenti dal cioccolato e più spesso riportano craving anche per altri tipi di cibi dolci. L'assunzione incontrollata di cibo inevitabilmente conduce l'individuo a uno stato di sovrappeso o di obesità che l'OMS riporta essere maggiormente diffusi tra le donne rispetto agli uomini. Maggiormente diffusi tra le donne sono anche i disturbi dell'alimentazione, quali il disturbo da alimentazione incontrollata (BED, binge eating disorder) o abbuffate compulsive, l'anoressia nervosa e la bulimia. Appare quindi evidente come sia oggi sempre più necessario, per tutti coloro che sono impegnati nella ricerca e nell'assistenza, avere un "approccio di genere" ai problemi dell'obesità e delle patologie ad essa correlate, sia per un affinamento delle strategie di ricerca, sia per un approccio più adeguato ai trattamenti e alla organizzazione dei servizi e delle politiche assistenziali.
2015
dipendenza
obesità
alimentazione compulsiva
binge eating disorder
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/418042
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