Il concetto di "dipendenza" viene generalmente associato all'abuso di sostanze legali o illegali, e differenze di genere nella frequenza e quantità di droga consumata così come negli effetti e nelle conseguenze di un loro utilizzo sono ampiamente documentate in letteratura. Tuttavia, un numero non esiguo di altre attività non legate all'abuso di sostanze è comunque in grado di generare dipendenza, soprattutto quelle riguardanti "piaceri" (reward) naturali quali il gioco, il cibo o il sesso. Queste forme di dipendenza stanno ricevendo grande attenzione medica e scientifica negli ultimi anni, in seguito all'aumento del numero di individui che sempre più frequentemente riportano sintomi del tutto paragonabili alla tossicodipendenza e riconducibili principalmente ad un deficit nel controllo dell'impulso. Tutte le "dipendenze comportamentali" sono caratterizzate infatti da: (1) una sensazione di tensione emotiva e di eccitazione quando si sta per compiere l'azione, (2) un senso di gratificazione e/o sollievo una volta compiuta l'azione, (3) incapacità di resistere all'impulso nonostante si possa andare incontro a spiacevoli conseguenze o seri pericoli non solo per se stessi ma anche per la famiglia, gli amici, o sul lavoro. In questa definizione rientrano l'assunzione compulsiva di cibo e l'eccessivo esercizio fisico, l'iperattività sessuale ed il gioco d'azzardo patologico, l'eccessivo utilizzo di Internet e lo shopping compulsivo. Questi comportamenti, definiti anche "disordini del controllo dell'impulso" tipicamente comportano azioni che risultano dannose per chi le compie o per chi sta loro vicino, e condividono diverse caratteristiche oltre la compulsività e l'impulsività, quali l'insorgenza di un desiderio smodato e spesso incontrollabile di intraprendere quell'attività (craving), tolleranza (la necessità di incrementarne la frequenza col passare del tempo), l'insorgenza di sintomi astinenziali (soprattutto irritabilità e irrequietezza) e le ricadute nonostante la ferma intenzione di astenersi da tali comportamenti. Uomini e donne differiscono notevolmente nella loro attitudine a fare uso di sostanze e intraprendere attività gratificanti, e di conseguenza a sviluppare dipendenza da droghe e altre forme di dipendenze comportamentali. Questo articolo illustra le differenze principali riscontrate tra uomini e donne nelle varie forme di dipendenza, a partire dalla tossicodipendenza per concludere con le dipendenze di più recente identificazione, come lo shopping compulsivo. Verranno esaminati potenziali fattori di rischio per queste patologie e la neurobiologia sottostante le differenze di genere riscontrate, con una particolare attenzione rivolta al ruolo giocato dagli ormoni sessuali nel controllo degli impulsi e nella modulazione del comportamento d'abuso.

Differenze di genere nelle dipendenze

Fattore L
2014

Abstract

Il concetto di "dipendenza" viene generalmente associato all'abuso di sostanze legali o illegali, e differenze di genere nella frequenza e quantità di droga consumata così come negli effetti e nelle conseguenze di un loro utilizzo sono ampiamente documentate in letteratura. Tuttavia, un numero non esiguo di altre attività non legate all'abuso di sostanze è comunque in grado di generare dipendenza, soprattutto quelle riguardanti "piaceri" (reward) naturali quali il gioco, il cibo o il sesso. Queste forme di dipendenza stanno ricevendo grande attenzione medica e scientifica negli ultimi anni, in seguito all'aumento del numero di individui che sempre più frequentemente riportano sintomi del tutto paragonabili alla tossicodipendenza e riconducibili principalmente ad un deficit nel controllo dell'impulso. Tutte le "dipendenze comportamentali" sono caratterizzate infatti da: (1) una sensazione di tensione emotiva e di eccitazione quando si sta per compiere l'azione, (2) un senso di gratificazione e/o sollievo una volta compiuta l'azione, (3) incapacità di resistere all'impulso nonostante si possa andare incontro a spiacevoli conseguenze o seri pericoli non solo per se stessi ma anche per la famiglia, gli amici, o sul lavoro. In questa definizione rientrano l'assunzione compulsiva di cibo e l'eccessivo esercizio fisico, l'iperattività sessuale ed il gioco d'azzardo patologico, l'eccessivo utilizzo di Internet e lo shopping compulsivo. Questi comportamenti, definiti anche "disordini del controllo dell'impulso" tipicamente comportano azioni che risultano dannose per chi le compie o per chi sta loro vicino, e condividono diverse caratteristiche oltre la compulsività e l'impulsività, quali l'insorgenza di un desiderio smodato e spesso incontrollabile di intraprendere quell'attività (craving), tolleranza (la necessità di incrementarne la frequenza col passare del tempo), l'insorgenza di sintomi astinenziali (soprattutto irritabilità e irrequietezza) e le ricadute nonostante la ferma intenzione di astenersi da tali comportamenti. Uomini e donne differiscono notevolmente nella loro attitudine a fare uso di sostanze e intraprendere attività gratificanti, e di conseguenza a sviluppare dipendenza da droghe e altre forme di dipendenze comportamentali. Questo articolo illustra le differenze principali riscontrate tra uomini e donne nelle varie forme di dipendenza, a partire dalla tossicodipendenza per concludere con le dipendenze di più recente identificazione, come lo shopping compulsivo. Verranno esaminati potenziali fattori di rischio per queste patologie e la neurobiologia sottostante le differenze di genere riscontrate, con una particolare attenzione rivolta al ruolo giocato dagli ormoni sessuali nel controllo degli impulsi e nella modulazione del comportamento d'abuso.
2014
differenze di genere
dismorfismo sessuale
ormoni sessuali
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/418045
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