Dopo una stagione - ancora non chiusa - di trasformazione fisica in chiave additiva, politiche e pratiche di diverso livello e natura sono state promosse all'insegna della riqualificazione e recupero dell'esistente con l'obiettivo di ridurre il consumo di suolo e l'impermeabilizzazione delle superfici antropizzate. L'attenzione è però prevalentemente focalizzata sulla dimensione fisica dell'intervento che riqualifica contenitori e spazi aperti sulla base di una catena decisionale totalmente avulsa da una corretta interpretazione della domanda dei potenziali fruitori. I gap sovente insormontabili tra decisori ed attori, tra contenitori e contenuti, tra pietre e relazioni contribuiscono al fallimento di modelli di pianificazione consolidati e, in un contesto di progressiva contrazione di risorse economiche, non consentono l'innesco di processi virtuosi di sviluppo locale. In questo scenario il tema della rigenerazione urbana e territoriale rappresenta un laboratorio per l'innovazione sociale, per lo sviluppo di modelli economici innovativi e per la gestione degli impatti del climate change. Ri-generare un territorio significa invertire la tendenza al depauperamento delle risorse territoriali, valorizzare il patrimonio culturale tangibile e intangibile, innescare processi decisionali efficienti e collaborativi e promuovere attività produttive con risorse endogene. Tale tema e le sue declinazioni in termini di scala e di ambito d'interesse si collocano sulla frontiera della conoscenza, intercettando gli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell'ONU ed offrendo rilevanti occasioni di trasferimento di conoscenze e tecnologico a decision-makers, comunità e soggetti economici. L'innovazione di tale approccio sistemico alla rigenerazione risiede anche nei tools per valorizzare le risorse disponibili, attrarre ed ottimizzare gli investimenti e innescare processi di innovazione sociale, sia in contesti ad elevata antropizzazione, quali città consolidate, attrattori turistici ed aree costiere, che in contesti marginalizzati, quali le c.d. aree interne. Parlare di rigenerazione place-based e place-sensitive quale motore di community engagement e di valorizzazione delle risorse endogene del territorio sembra una delle strade più praticabili verso uno sviluppo consapevole ed equilibrato sia in termini di community empowerment che di compatibilità ambientale.

Approcci di rigenerazione place-based per innescare processi adattivi complessi

Gabriella Esposito De Vita
2020

Abstract

Dopo una stagione - ancora non chiusa - di trasformazione fisica in chiave additiva, politiche e pratiche di diverso livello e natura sono state promosse all'insegna della riqualificazione e recupero dell'esistente con l'obiettivo di ridurre il consumo di suolo e l'impermeabilizzazione delle superfici antropizzate. L'attenzione è però prevalentemente focalizzata sulla dimensione fisica dell'intervento che riqualifica contenitori e spazi aperti sulla base di una catena decisionale totalmente avulsa da una corretta interpretazione della domanda dei potenziali fruitori. I gap sovente insormontabili tra decisori ed attori, tra contenitori e contenuti, tra pietre e relazioni contribuiscono al fallimento di modelli di pianificazione consolidati e, in un contesto di progressiva contrazione di risorse economiche, non consentono l'innesco di processi virtuosi di sviluppo locale. In questo scenario il tema della rigenerazione urbana e territoriale rappresenta un laboratorio per l'innovazione sociale, per lo sviluppo di modelli economici innovativi e per la gestione degli impatti del climate change. Ri-generare un territorio significa invertire la tendenza al depauperamento delle risorse territoriali, valorizzare il patrimonio culturale tangibile e intangibile, innescare processi decisionali efficienti e collaborativi e promuovere attività produttive con risorse endogene. Tale tema e le sue declinazioni in termini di scala e di ambito d'interesse si collocano sulla frontiera della conoscenza, intercettando gli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell'ONU ed offrendo rilevanti occasioni di trasferimento di conoscenze e tecnologico a decision-makers, comunità e soggetti economici. L'innovazione di tale approccio sistemico alla rigenerazione risiede anche nei tools per valorizzare le risorse disponibili, attrarre ed ottimizzare gli investimenti e innescare processi di innovazione sociale, sia in contesti ad elevata antropizzazione, quali città consolidate, attrattori turistici ed aree costiere, che in contesti marginalizzati, quali le c.d. aree interne. Parlare di rigenerazione place-based e place-sensitive quale motore di community engagement e di valorizzazione delle risorse endogene del territorio sembra una delle strade più praticabili verso uno sviluppo consapevole ed equilibrato sia in termini di community empowerment che di compatibilità ambientale.
2020
Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo - IRISS
978-88-8497-780-9
rigenerazione urbana
approccio place-based
bilanciamento territoriale
social innovation
sostenibilità
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/423336
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