Si presentano i risultati di uno studio di qualità dell'aria condotto a Sarno (Campania) in un sito industriale nei pressi di un impianto a biogas [1, 2]. Lo studio si è focalizzato sul potenziale ossidativo (OP) della frazione idrosolubile di PM2.5 e sulla stima del contributo della frazione fine di aerosol all'OP misurato. Tra il 30/01/2018 e il 28/03/2018, 48 campioni giornalieri di PM2.5 sono stati raccolti su filtri in fibra di quarzo (Whatmann, 47mm), utilizzando un campionatore sequenziale (Zambelli Explorer Plus, 2.3 m3/h). La concentrazione di aerosol è stata valutata con metodo gravimetrico e i campioni analizzati per la determinazione del carbonio organico ed elementare (con metodo termo- ottico), dei principali ioni solubili in acqua (via IC), dei principali metalli (via ICP-QMS) e del potenziale ossidativo (via DTT assay). Durante il periodo di misure la concentrazione media di PM2.5 è stata di 16.3 ?g/m3, la frazione carboniosa rappresentava il 33.8% della massa di aerosol, mentre gli ioni solubili e i metalli rispettivamente il 32.4% e l'8.8%. I livelli di DTT normalizzati per il volume campionato (DTTV) risultavano comparabili o leggermente inferiori ai livelli osservati per il PM2.5 in altre città italiane, europee e statunitensi. Lo studio di source apportionment, condotto con il modello PMF5, ha identificato sei sorgenti di PM2.5: combustione di biomassa; solfato secondario; traffico veicolare + nitrato secondario; crostale; spray marino ed emissioni industriali. I contributi delle sorgenti al DTTV sono stati stimati utilizzando due approcci indipendenti: 1) un'analisi MLR eseguita tra DTTV misurato e l'output del PMF; 2) usando il modello PMF5 e includendo il DTTV nell'input. I due approcci hanno dato risultati simili con i maggiori contributi al DTTV associati alle sorgenti di combustione.
Source apportionment del PM2.5 e del potenziale ossidativo in un sito industriale
D Cesari;E Merico;FM Grasso;S Decesari;F Belosi;F Manarini;P De Nuntiis;M Rinaldi;D Contini
2020
Abstract
Si presentano i risultati di uno studio di qualità dell'aria condotto a Sarno (Campania) in un sito industriale nei pressi di un impianto a biogas [1, 2]. Lo studio si è focalizzato sul potenziale ossidativo (OP) della frazione idrosolubile di PM2.5 e sulla stima del contributo della frazione fine di aerosol all'OP misurato. Tra il 30/01/2018 e il 28/03/2018, 48 campioni giornalieri di PM2.5 sono stati raccolti su filtri in fibra di quarzo (Whatmann, 47mm), utilizzando un campionatore sequenziale (Zambelli Explorer Plus, 2.3 m3/h). La concentrazione di aerosol è stata valutata con metodo gravimetrico e i campioni analizzati per la determinazione del carbonio organico ed elementare (con metodo termo- ottico), dei principali ioni solubili in acqua (via IC), dei principali metalli (via ICP-QMS) e del potenziale ossidativo (via DTT assay). Durante il periodo di misure la concentrazione media di PM2.5 è stata di 16.3 ?g/m3, la frazione carboniosa rappresentava il 33.8% della massa di aerosol, mentre gli ioni solubili e i metalli rispettivamente il 32.4% e l'8.8%. I livelli di DTT normalizzati per il volume campionato (DTTV) risultavano comparabili o leggermente inferiori ai livelli osservati per il PM2.5 in altre città italiane, europee e statunitensi. Lo studio di source apportionment, condotto con il modello PMF5, ha identificato sei sorgenti di PM2.5: combustione di biomassa; solfato secondario; traffico veicolare + nitrato secondario; crostale; spray marino ed emissioni industriali. I contributi delle sorgenti al DTTV sono stati stimati utilizzando due approcci indipendenti: 1) un'analisi MLR eseguita tra DTTV misurato e l'output del PMF; 2) usando il modello PMF5 e includendo il DTTV nell'input. I due approcci hanno dato risultati simili con i maggiori contributi al DTTV associati alle sorgenti di combustione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.