Nel 400 circa a.C. Ippocrate diceva: "Fa che il Cibo sia la tua Medicina e che la Medicina sia il tuo Cibo". È ormai riconosciuto che l'aumentata incidenza di numerosi disturbi (diabete, patologie cardiovascolari, malattie neurodegenerative, tumori, intolleranze alimentari) è dovuto anche a fattori ambientali, quali inquinamento e 'disalimentazione'. Studi recenti hanno dimostrato che un'alimentazione povera di grassi e di colesterolo e al tempo stesso ricca di fibre e antiossidanti - caratteristica della Dieta Mediterranea - può rappresentare un fattore protettivo nei confronti di patologie degenerative quali le demenze. In neurologia il ruolo dell'alimentazione viene considerato tanto importante quanto quello delle terapie farmacologiche in uso. Un'alimentazione mirata può servire a gestire in modo adeguato le malattie neurodegenerative e ad evitarne ulteriori complicanze, ma non può scongiurare del tutto il danno cerebrale, spesso severo, che queste patologie provocano. Mantenere uno stile di vita sano, può aiutare a prevenire quelle che vengono definite le malattie del terzo millennio, dovute al progressivo invecchiamento della popolazione. La malattia di Alzheimer è la causa più comune di demenza negli anziani, con una prevalenza intorno al 20% all'età di 80 anni, ed è caratterizzata dalla perdita graduale delle funzioni cognitive. Una volta iniziato, il processo si autoalimenta e progredisce in modo esponenziale; per questo, ogni fattore in grado di ritardarne l'inizio produce vantaggi clinici e funzionali importanti. La prevenzione più efficace nei confronti di queste malattie è quello di adottare uno stile di vita sano. Una corretta alimentazione può avere un impatto significativo sulle capacità cognitive anche in assenza di stati patologici. È ben consolidata l'idea che gli acidi grassi mono e polinsaturi, i polifenoli, i flavonoidi, le antocianine, la maggior parte delle vitamine e molti sali minerali siano essenziali per la funzione cerebrale. Tutte queste sostanze sono presenti in abbondanza negli alimenti che caratterizzano la Dieta Mediterranea, inserita nel 2010 dall'UNESCO tra i patrimoni culturali immateriali dell'Umanità. La Dieta Mediterranea e uno stile di vita sano sono associate a una riduzione dell'insorgenza di malattie croniche, quali cancro, sindrome dismetabolica, malattie cardiovascolari e patologie neurodegenerative. È intuitivo, quindi, che i centri che si occupano di disturbi cognitivi e demenze debbano avere tra le loro strategie di prevenzione l'educazione alimentare non solo dei pazienti, ma anche e soprattutto dei loro consanguinei e familiari. È su di loro, infatti, che si può attuare una vera prevenzione poiché condividono con i pazienti parte del corredo genetico e/o lo stile di vita.

Alimentazione come strategia di prevenzione delle patologie neurodegenerative

Carmela Colica
2017

Abstract

Nel 400 circa a.C. Ippocrate diceva: "Fa che il Cibo sia la tua Medicina e che la Medicina sia il tuo Cibo". È ormai riconosciuto che l'aumentata incidenza di numerosi disturbi (diabete, patologie cardiovascolari, malattie neurodegenerative, tumori, intolleranze alimentari) è dovuto anche a fattori ambientali, quali inquinamento e 'disalimentazione'. Studi recenti hanno dimostrato che un'alimentazione povera di grassi e di colesterolo e al tempo stesso ricca di fibre e antiossidanti - caratteristica della Dieta Mediterranea - può rappresentare un fattore protettivo nei confronti di patologie degenerative quali le demenze. In neurologia il ruolo dell'alimentazione viene considerato tanto importante quanto quello delle terapie farmacologiche in uso. Un'alimentazione mirata può servire a gestire in modo adeguato le malattie neurodegenerative e ad evitarne ulteriori complicanze, ma non può scongiurare del tutto il danno cerebrale, spesso severo, che queste patologie provocano. Mantenere uno stile di vita sano, può aiutare a prevenire quelle che vengono definite le malattie del terzo millennio, dovute al progressivo invecchiamento della popolazione. La malattia di Alzheimer è la causa più comune di demenza negli anziani, con una prevalenza intorno al 20% all'età di 80 anni, ed è caratterizzata dalla perdita graduale delle funzioni cognitive. Una volta iniziato, il processo si autoalimenta e progredisce in modo esponenziale; per questo, ogni fattore in grado di ritardarne l'inizio produce vantaggi clinici e funzionali importanti. La prevenzione più efficace nei confronti di queste malattie è quello di adottare uno stile di vita sano. Una corretta alimentazione può avere un impatto significativo sulle capacità cognitive anche in assenza di stati patologici. È ben consolidata l'idea che gli acidi grassi mono e polinsaturi, i polifenoli, i flavonoidi, le antocianine, la maggior parte delle vitamine e molti sali minerali siano essenziali per la funzione cerebrale. Tutte queste sostanze sono presenti in abbondanza negli alimenti che caratterizzano la Dieta Mediterranea, inserita nel 2010 dall'UNESCO tra i patrimoni culturali immateriali dell'Umanità. La Dieta Mediterranea e uno stile di vita sano sono associate a una riduzione dell'insorgenza di malattie croniche, quali cancro, sindrome dismetabolica, malattie cardiovascolari e patologie neurodegenerative. È intuitivo, quindi, che i centri che si occupano di disturbi cognitivi e demenze debbano avere tra le loro strategie di prevenzione l'educazione alimentare non solo dei pazienti, ma anche e soprattutto dei loro consanguinei e familiari. È su di loro, infatti, che si può attuare una vera prevenzione poiché condividono con i pazienti parte del corredo genetico e/o lo stile di vita.
2017
alimentazione
dieta mediterranea
patologie neurodegenerative
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/425158
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