"Comprendere" l'immagine che la geografia italiana ha restituito dei territori "contesi", in par- ticolare della penisola adriatico-balcanica, implica una messa a fuoco del concetto di regione naturale e dei suoi limiti. È a partire dalla seconda metà dell'Ottocento che si diffonde, radicandosi via via, l'aspirazione a tracciare confini, fisici quanto etnici, in cui imbrigliare e tenere divisi, al tempo stesso, popoli, regioni, luoghi. Una tendenza che si rafforza nel pieno clima scientista positivista che nutre una geografia di matrice determinista, in seno alla quale si forma l'idea di regione naturale, risultante dalla stretta coincidenza tra i bacini fluviali e gli ambiti regionali. In tale disamina assume un ruolo significativo l'operato della Società Geografica Italiana (da ora in poi SGI), che asseconda e sostiene l'impegno dell'Italia nella rivendicazione delle terre d'oltre confine, contribuendo alla definizione di una commistione tra geografia e politica. In particolare, nel presente lavoro si darà maggiore enfasi alla questione adriatico-balcanica, sondando il significato e il peso che hanno giocato le diverse motivazioni a sostegno dell'espansioni- smo italiano. La Dalmazia e l'Albania saranno terreni di osservazione per aiutarci a comprendere le considerazioni prevalenti che i geografi italiani hanno manifestato in merito alle diffuse aspirazioni territoriali e alle rivendicazioni etnico-linguistiche.

La grande guerra e la geografia italiana: Dalmazia e Albania

Luisa Spagnoli
2018

Abstract

"Comprendere" l'immagine che la geografia italiana ha restituito dei territori "contesi", in par- ticolare della penisola adriatico-balcanica, implica una messa a fuoco del concetto di regione naturale e dei suoi limiti. È a partire dalla seconda metà dell'Ottocento che si diffonde, radicandosi via via, l'aspirazione a tracciare confini, fisici quanto etnici, in cui imbrigliare e tenere divisi, al tempo stesso, popoli, regioni, luoghi. Una tendenza che si rafforza nel pieno clima scientista positivista che nutre una geografia di matrice determinista, in seno alla quale si forma l'idea di regione naturale, risultante dalla stretta coincidenza tra i bacini fluviali e gli ambiti regionali. In tale disamina assume un ruolo significativo l'operato della Società Geografica Italiana (da ora in poi SGI), che asseconda e sostiene l'impegno dell'Italia nella rivendicazione delle terre d'oltre confine, contribuendo alla definizione di una commistione tra geografia e politica. In particolare, nel presente lavoro si darà maggiore enfasi alla questione adriatico-balcanica, sondando il significato e il peso che hanno giocato le diverse motivazioni a sostegno dell'espansioni- smo italiano. La Dalmazia e l'Albania saranno terreni di osservazione per aiutarci a comprendere le considerazioni prevalenti che i geografi italiani hanno manifestato in merito alle diffuse aspirazioni territoriali e alle rivendicazioni etnico-linguistiche.
2018
978-88-941810-2-9
Grande Guerra
geografia
confine naturale
confine politico
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/427137
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact