Sin dagli anni '70, le fioriture algali nocive (Harmful Algal Blooms, HABs) sono riconosciute come uno dei principali problemi ecologici delle zone costiere marine di tutto il mondo. Tra i dinoflagellati, le neurotossine (saxitossine) prodotte dalle specie del genere Alexandrium sono le principali responsabili della Paralytic Shellfish Poisoning (PSP). La PSP è una tra le piu? note e pericolose biointossicazioni che l'uomo contrae attraverso l'ingestione di molluschi che abbiano accumulato le tossine nei loro tessuti. La Sardegna è la regione italiana interessata dal maggior numero di eventi di chiusura degli impianti di molluschicoltura (8 in 6 anni, dal 2002 al 2008) e blocco della commercializzazione per la presenza di tossine PSP nei molluschi superiore al limite di legge (>800 µg STXeq kg-1 p.e.). In questo studio vengono riportati i profili delle tossine PSP e della tossicità totale (ossidazione pre-colonna e determinazione in HPLC-FL) di colture cellulari (A. catenella, A. tamarense, A. minutum), ottenute da campioni prelevati in diverse aree marine costiere della Sardegna (Olbia, costa orientale; Porto Torres, costa settentrionale; Alghero, costa occidentale). Le colture sono state ottenute con l'isolamento di cellule vegetative da campioni d'acqua o con la germinazione di cisti durature isolate da campioni di sedimento. Le colture sono state anche caratterizzate geneticamente (sequenziamento delle regioni 28S e 5.8S-ITS rDNA ) e morfologicamente (microscopia ottica). Le colture di A. catenella hanno mostrato le maggiori tossicità (sino a 17,811 fmoli cell-1) e la predominanza di GTX1,4 e GTX5. Entrambe le colture di A. tamarense sono state attribuite al Group III o WE Clade, poco segnalato nel Mediterraneo, e, sorprendentemente, una delle colture è risultata tossica, anche se con un livello modesto di tossicità totale (0,0994 fmoli cell-1). Le colture di A. minutum hanno rivelato una maggiore concentrazione di GTX1,4 rispetto a GTX2,3, in accordo con quanto già evidenziato per altre aree del Mediterraneo. Questo studio offre un contribuito alla conoscenza della biodiversità di specie del genere Alexandrium nel Mar Mediterraneo e fornisce nuove informazioni sulla loro tossicità, in particolare, lungo le coste sarde. Ottenere indicazione dettagliate sulla presenza di specie o ceppi potenzialmente tossici in una zona geografica rappresenta una base indispensabile per sviluppare strategie di gestione del rischio. I risultati ottenuti incoraggiano lo svolgimento di ulteriori indagini e approfondimenti per aumentare le conoscenze su specie ancora molte dibattute nel Mar Mediterraneo, quali i ceppi tossici e non tossici di A. tamarense.
Il genere Alexandrium Halim nel Mar Mediterraneo: nuovi contributi dalla Sardegna
2015
Abstract
Sin dagli anni '70, le fioriture algali nocive (Harmful Algal Blooms, HABs) sono riconosciute come uno dei principali problemi ecologici delle zone costiere marine di tutto il mondo. Tra i dinoflagellati, le neurotossine (saxitossine) prodotte dalle specie del genere Alexandrium sono le principali responsabili della Paralytic Shellfish Poisoning (PSP). La PSP è una tra le piu? note e pericolose biointossicazioni che l'uomo contrae attraverso l'ingestione di molluschi che abbiano accumulato le tossine nei loro tessuti. La Sardegna è la regione italiana interessata dal maggior numero di eventi di chiusura degli impianti di molluschicoltura (8 in 6 anni, dal 2002 al 2008) e blocco della commercializzazione per la presenza di tossine PSP nei molluschi superiore al limite di legge (>800 µg STXeq kg-1 p.e.). In questo studio vengono riportati i profili delle tossine PSP e della tossicità totale (ossidazione pre-colonna e determinazione in HPLC-FL) di colture cellulari (A. catenella, A. tamarense, A. minutum), ottenute da campioni prelevati in diverse aree marine costiere della Sardegna (Olbia, costa orientale; Porto Torres, costa settentrionale; Alghero, costa occidentale). Le colture sono state ottenute con l'isolamento di cellule vegetative da campioni d'acqua o con la germinazione di cisti durature isolate da campioni di sedimento. Le colture sono state anche caratterizzate geneticamente (sequenziamento delle regioni 28S e 5.8S-ITS rDNA ) e morfologicamente (microscopia ottica). Le colture di A. catenella hanno mostrato le maggiori tossicità (sino a 17,811 fmoli cell-1) e la predominanza di GTX1,4 e GTX5. Entrambe le colture di A. tamarense sono state attribuite al Group III o WE Clade, poco segnalato nel Mediterraneo, e, sorprendentemente, una delle colture è risultata tossica, anche se con un livello modesto di tossicità totale (0,0994 fmoli cell-1). Le colture di A. minutum hanno rivelato una maggiore concentrazione di GTX1,4 rispetto a GTX2,3, in accordo con quanto già evidenziato per altre aree del Mediterraneo. Questo studio offre un contribuito alla conoscenza della biodiversità di specie del genere Alexandrium nel Mar Mediterraneo e fornisce nuove informazioni sulla loro tossicità, in particolare, lungo le coste sarde. Ottenere indicazione dettagliate sulla presenza di specie o ceppi potenzialmente tossici in una zona geografica rappresenta una base indispensabile per sviluppare strategie di gestione del rischio. I risultati ottenuti incoraggiano lo svolgimento di ulteriori indagini e approfondimenti per aumentare le conoscenze su specie ancora molte dibattute nel Mar Mediterraneo, quali i ceppi tossici e non tossici di A. tamarense.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


