L'inquinamento atmosferico e le temperature estreme sono stati associati a molteplici effetti sanitari avversi, soprattutto sugli apparati cardiovascolare e respiratorio. Le evidenze di una relazione tra esposizioni giornaliere e mortalità per cause metaboliche, nervose e mentali sono ancora da consolidare. L'obiettivo di questo studio è indagare l'associazione tra esposizioni giornaliere a particolato fine (PM2.5) e temperature estreme (caldo e freddo) con la mortalità causaspecifica dell'intera popolazione Italiana. Metodi. Gli esiti di salute sono i conteggi giornalieri dei decessi per cause naturali, cardiovascolari, respiratorie, metaboliche, nervose, mentali e per diabete, a livello comunale (dati Istat), per il periodo 2006-2015. Attraverso l'applicazione di modelli di machine learning basati su dati satellitari e variabili spaziotemporali, sono stati stimati i valori giornalieri di PM2.5 (2013-2015) e di temperatura dell'aria (2006-2015) pesati per popolazione, per tutti i comuniitaliani. Sono stati applicati modelli di serie temporali aggiustati per trend stagionali e di lungo periodo per stimare l'associazione tra le esposizioni e le diverse cause di decesso a livello nazionale. Risultati. Lo studio ha riscontrato un effetto molto marcato del PM2.5 sui decessi per cause nervose, con un incremento di rischio (IR%) pari a 6,55% per incrementi di PM2.5 di 10 ?g/m3 (intervallo di confidenza - IC 95%: 3,38%-9,81%). Lo studio ha inoltre evidenziato effetti significativi delle basse edelle alte temperature su tutti gli esiti in studio. Gli effetti sono maggiori per le elevate temperature. In particolare gli effetti del caldo, espressi come incremento percentuali di rischio per incrementi di temperatura dal 75° al 99° percentile, mostrano associazioni massime con la mortalità per cause nervose (IR%: 58,3%; IC95%: 49,7%- 67,5%), cause mentali (IR%: 48,4%; IC95%: 40,4%- 56,9%), diabete (IR%: 45,8%; IC95%: 39,7%-52,1%) e cause respiratorie (IR%: 36,9%; IC95%: 30,6%-43,5%).Discussione. Lo studio ha evidenziato una forte associazione tra l'esposizione giornaliera al PM2.5 e alle temperature estreme, soprattutto quelle calde, e la mortalità, evidenziando in particolare l'effetto anche su cause di mortalità meno studiate, quali il diabete, le malattie metaboliche, nervose e mentali.

Effetti acuti dell'inquinamento atmosferico e delle temperature estreme sulla mortalità causa-specifica in Italia - Risultati del progetto BIGEPI

Viegi G;Maio S;
2023

Abstract

L'inquinamento atmosferico e le temperature estreme sono stati associati a molteplici effetti sanitari avversi, soprattutto sugli apparati cardiovascolare e respiratorio. Le evidenze di una relazione tra esposizioni giornaliere e mortalità per cause metaboliche, nervose e mentali sono ancora da consolidare. L'obiettivo di questo studio è indagare l'associazione tra esposizioni giornaliere a particolato fine (PM2.5) e temperature estreme (caldo e freddo) con la mortalità causaspecifica dell'intera popolazione Italiana. Metodi. Gli esiti di salute sono i conteggi giornalieri dei decessi per cause naturali, cardiovascolari, respiratorie, metaboliche, nervose, mentali e per diabete, a livello comunale (dati Istat), per il periodo 2006-2015. Attraverso l'applicazione di modelli di machine learning basati su dati satellitari e variabili spaziotemporali, sono stati stimati i valori giornalieri di PM2.5 (2013-2015) e di temperatura dell'aria (2006-2015) pesati per popolazione, per tutti i comuniitaliani. Sono stati applicati modelli di serie temporali aggiustati per trend stagionali e di lungo periodo per stimare l'associazione tra le esposizioni e le diverse cause di decesso a livello nazionale. Risultati. Lo studio ha riscontrato un effetto molto marcato del PM2.5 sui decessi per cause nervose, con un incremento di rischio (IR%) pari a 6,55% per incrementi di PM2.5 di 10 ?g/m3 (intervallo di confidenza - IC 95%: 3,38%-9,81%). Lo studio ha inoltre evidenziato effetti significativi delle basse edelle alte temperature su tutti gli esiti in studio. Gli effetti sono maggiori per le elevate temperature. In particolare gli effetti del caldo, espressi come incremento percentuali di rischio per incrementi di temperatura dal 75° al 99° percentile, mostrano associazioni massime con la mortalità per cause nervose (IR%: 58,3%; IC95%: 49,7%- 67,5%), cause mentali (IR%: 48,4%; IC95%: 40,4%- 56,9%), diabete (IR%: 45,8%; IC95%: 39,7%-52,1%) e cause respiratorie (IR%: 36,9%; IC95%: 30,6%-43,5%).Discussione. Lo studio ha evidenziato una forte associazione tra l'esposizione giornaliera al PM2.5 e alle temperature estreme, soprattutto quelle calde, e la mortalità, evidenziando in particolare l'effetto anche su cause di mortalità meno studiate, quali il diabete, le malattie metaboliche, nervose e mentali.
2023
Istituto di Fisiologia Clinica - IFC
inquinamento atmosferico
mortalità
particolato fine
temperature estreme
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