Il presente articolo riporta i più recenti sviluppi relativi alla progettazione e realizzazione di biosensori innovativi basati sulla nonotecnologia del silicio poroso. Un biosensore differisce da un sensore di tipo tradizionale in quanto impiega sonde molecolari che per loro natura assicurano interazioni altamente specifiche e selettive in grado di riconoscere degli analiti target presenti in tracce in matrici complesse. Questa caratteristica, unitamente ai bassi costi di produzione ed all’elevata sensibilità, rende estremamente vasto il campo di applicazioni cui i biosensori si candidano ad essere assoluti protagonisti: la diagnostica clinica ed ambientale; il controllo dei processi produttivi nel campo agro-alimentare e delle acque potabili; le analisi per la gnomica e la proteomica, tanto per citare solo alcuni esempi. In questo lavoro presentiamo i risultati relativi a biosensori ottici che utilizzano come sonda molecolare una proteina purificata da Escherichia coli capace di legare un aminoacido di importanza fondamentale, la glutammica e perciò denominata in inglese glutamine-binding protein (GlnBP). L’elemento chiave di questo tipo di ricerca è la forte multidisciplinarietà, che richiede il coinvolgimento di professionalità provenienti da campi scientifici e tecnologici altamente specializzati e settoriali quali la biologia molecolare, la fisica della materia e le nanotecnologie.

Biosensori e biochip basati sulla nanotecnologia del Silicio poroso.

De Stefano L;Rossi M;
2005

Abstract

Il presente articolo riporta i più recenti sviluppi relativi alla progettazione e realizzazione di biosensori innovativi basati sulla nonotecnologia del silicio poroso. Un biosensore differisce da un sensore di tipo tradizionale in quanto impiega sonde molecolari che per loro natura assicurano interazioni altamente specifiche e selettive in grado di riconoscere degli analiti target presenti in tracce in matrici complesse. Questa caratteristica, unitamente ai bassi costi di produzione ed all’elevata sensibilità, rende estremamente vasto il campo di applicazioni cui i biosensori si candidano ad essere assoluti protagonisti: la diagnostica clinica ed ambientale; il controllo dei processi produttivi nel campo agro-alimentare e delle acque potabili; le analisi per la gnomica e la proteomica, tanto per citare solo alcuni esempi. In questo lavoro presentiamo i risultati relativi a biosensori ottici che utilizzano come sonda molecolare una proteina purificata da Escherichia coli capace di legare un aminoacido di importanza fondamentale, la glutammica e perciò denominata in inglese glutamine-binding protein (GlnBP). L’elemento chiave di questo tipo di ricerca è la forte multidisciplinarietà, che richiede il coinvolgimento di professionalità provenienti da campi scientifici e tecnologici altamente specializzati e settoriali quali la biologia molecolare, la fisica della materia e le nanotecnologie.
2005
Istituto di Biochimica delle Proteine - IBP - Sede Napoli
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/430578
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