Questo saggio vuole ripercorrere la complessa vicenda della censura musicale che negli ultimi decenni coinvolge l'Afghanistan. La musica è stata da sempre condannata, con diversi gradi di intensità, in un paese sostanzialmente privo di una tradizione democratica e senza leggi che garantiscano libertà di parola. Ma da quando, nel 2021, i talebani hanno riconquistato il potere, tutti i tipi di musica afghana sono stati drasticamente proibiti. I talebani considerano infatti ogni forma musicale come haram (proibita), in base alla loro particolare interpretazione dell'Islam. Ancora una volta i musicisti sono stati costretti a trasferirsi all'estero, la sola strada possibile per mantenere viva la loro identità culturale. L'autore descrive anzitutto le azioni repressive dei talebani contro i musicisti. In secondo luogo analizza il genere del tarana (canto) talebano, che è incentrato sulle emozioni di orgoglio, disperazione e speranza per mobilitare e convincere la popolazione afghana della visione fondamentalista del mondo. Da ultimo, ripercorrendo alcune fonti teologiche storiche e recenti, l'autore cerca di illustrare alcune delle implicazioni etiche del potere emotivo della musica.
La censura musicale in Afghanistan (1996-2023): politica, teologia, etica
Bertolini Manuel
2023
Abstract
Questo saggio vuole ripercorrere la complessa vicenda della censura musicale che negli ultimi decenni coinvolge l'Afghanistan. La musica è stata da sempre condannata, con diversi gradi di intensità, in un paese sostanzialmente privo di una tradizione democratica e senza leggi che garantiscano libertà di parola. Ma da quando, nel 2021, i talebani hanno riconquistato il potere, tutti i tipi di musica afghana sono stati drasticamente proibiti. I talebani considerano infatti ogni forma musicale come haram (proibita), in base alla loro particolare interpretazione dell'Islam. Ancora una volta i musicisti sono stati costretti a trasferirsi all'estero, la sola strada possibile per mantenere viva la loro identità culturale. L'autore descrive anzitutto le azioni repressive dei talebani contro i musicisti. In secondo luogo analizza il genere del tarana (canto) talebano, che è incentrato sulle emozioni di orgoglio, disperazione e speranza per mobilitare e convincere la popolazione afghana della visione fondamentalista del mondo. Da ultimo, ripercorrendo alcune fonti teologiche storiche e recenti, l'autore cerca di illustrare alcune delle implicazioni etiche del potere emotivo della musica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.