In questo contributo, che nasce dalle esperienze di studio del gruppo di ricerca Il Paesaggio in Laboratorio (CNR - IRET), s'intendono analizzare le tappe delle attività antropiche che hanno segnato e modificato l'immagine di alcuni tratti della costa di Massa Lubrense nel corso del Novecento. Il teatro naturale che accoglie i venti chilometri di questa suggestiva costa, è quello di un paesaggio collinare variegato, con coltivazioni di ulivi ed agrumi degradanti verso il mare, a tratti roccioso con una vegetazione selvaggia e spontanea a macchia tipica del mediterraneo che si che si specchia nel mare blu. Il progressivo depauperarsi delle matrici identitarie di questo luogo 'incantato', terra di Ulisse e delle sirene, meta di viaggiatori e letterati di ogni tempo, è frutto della progressiva affermazione dei nuovi modelli di sviluppo economico. Agli inizi del Novecento, le forti valenze paesaggistiche che per secoli avevano definito l'originalità e l'unicità di questo territorio, iniziano ad essere alterate; a seguito dalle attività estrattive la costa venne letteralmente divorata e modificata nella sua secolare struttura. Nei venti chilometri di costa Lubrense, da Puolo al fiordo di Crapolla, furono aperte sei cave per l'estrazione calcarea. Strategicamente le cave sorsero nelle baie più riparate e facilmente raggiungibili dalle imbarcazioni da carico che coincidono con alcune delle insenature più belle di questo tratto costiero. Proprio le anse più ridossate, successivamente riconvertite per nuove attività legate all'incremento del turismo, mutarono nuovamente la loro identità ed immagine. S'intende analizzare, sia attraverso la ricca documentazione d'archivio, in parte rinvenuta nel corso della ricerca nell'Archivio Storico del Comune di Massa Lubrense, si attraverso il vasto repertorio d'immagini stereotipate legate al fenomeno del turismo di massa, situazioni e casi che nel secondo Novecento modificarono la linea di costa nei due versanti quello sorrentino e quello salernitano. L'insorgere di stabilimenti balneari, complessi alberghieri, parchi privati per seconde residenze, non regolati da un'attenta pianificazione, hanno infatti mutato nel corso del secondo Novecento definitivamente i parametri ambientali e paesaggistici di questa meravigliosa costa, che abbraccia i due versanti dei i golfi: quello di Napoli e quello di Salerno, divisi naturalmente dalla Punta Campanella, profondamente diversi dal punto di vista morfologico.
MASSA LUBRENSE COAST AND ITS MODIFICATIONS DURING THE TWENTIETH CENTURY
Bertoli B.;Russo M.;Marcolongo L.;Cirillo C.
2022
Abstract
In questo contributo, che nasce dalle esperienze di studio del gruppo di ricerca Il Paesaggio in Laboratorio (CNR - IRET), s'intendono analizzare le tappe delle attività antropiche che hanno segnato e modificato l'immagine di alcuni tratti della costa di Massa Lubrense nel corso del Novecento. Il teatro naturale che accoglie i venti chilometri di questa suggestiva costa, è quello di un paesaggio collinare variegato, con coltivazioni di ulivi ed agrumi degradanti verso il mare, a tratti roccioso con una vegetazione selvaggia e spontanea a macchia tipica del mediterraneo che si che si specchia nel mare blu. Il progressivo depauperarsi delle matrici identitarie di questo luogo 'incantato', terra di Ulisse e delle sirene, meta di viaggiatori e letterati di ogni tempo, è frutto della progressiva affermazione dei nuovi modelli di sviluppo economico. Agli inizi del Novecento, le forti valenze paesaggistiche che per secoli avevano definito l'originalità e l'unicità di questo territorio, iniziano ad essere alterate; a seguito dalle attività estrattive la costa venne letteralmente divorata e modificata nella sua secolare struttura. Nei venti chilometri di costa Lubrense, da Puolo al fiordo di Crapolla, furono aperte sei cave per l'estrazione calcarea. Strategicamente le cave sorsero nelle baie più riparate e facilmente raggiungibili dalle imbarcazioni da carico che coincidono con alcune delle insenature più belle di questo tratto costiero. Proprio le anse più ridossate, successivamente riconvertite per nuove attività legate all'incremento del turismo, mutarono nuovamente la loro identità ed immagine. S'intende analizzare, sia attraverso la ricca documentazione d'archivio, in parte rinvenuta nel corso della ricerca nell'Archivio Storico del Comune di Massa Lubrense, si attraverso il vasto repertorio d'immagini stereotipate legate al fenomeno del turismo di massa, situazioni e casi che nel secondo Novecento modificarono la linea di costa nei due versanti quello sorrentino e quello salernitano. L'insorgere di stabilimenti balneari, complessi alberghieri, parchi privati per seconde residenze, non regolati da un'attenta pianificazione, hanno infatti mutato nel corso del secondo Novecento definitivamente i parametri ambientali e paesaggistici di questa meravigliosa costa, che abbraccia i due versanti dei i golfi: quello di Napoli e quello di Salerno, divisi naturalmente dalla Punta Campanella, profondamente diversi dal punto di vista morfologico.File | Dimensione | Formato | |
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