Negli ultimi 25 anni un numero sempre più vasto e crescente di ricerche ha studiato il ruolo di vari artefatti digitali nel processo di insegnamento/apprendimento della matematica. Gli artefatti considerati nelle sperimentazioni effettuate sono sia artefatti appositamente realizzati per scopi didattici (software di geometria dinamica come Cabri o Sketchpad, software specifici per l'apprendimento dell'algebra come Aplusix) sia artefatti inizialmente progettati per scopi professionali e successivamente usati anche in ambito didattico (Computer Algebra Systems - CAS, spreadsheet, software statistici...). Osserviamo che entrambe le tipologie di artefatti considerati incorporano funzioni per l'attività matematica ma si differenziano per il fatto che nella prima tipologia tali funzioni sono state progettate avendo in mente il raggiungimento di obiettivi e la soluzione di problemi di natura didattica mentre nella seconda tipologia tali funzioni sono state progettate per rispondere a criteri di efficienza, efficacia e economia di pensiero nella soluzione di problematiche di tipo professionale. La teoria ergonomia di Rabardel, ed in particolare la distinzione da lui effettuata tra funzioni costituenti e funzioni costituite di un artefatto (quelle incorporate nel sistema all'atto della sua progettazione vs quelle riconosciute in un sistema attraverso il suo uso in diversi contesti), permette di giustificare e comprendere i meccanismi di fondo che portano un artefatto, costruito per uno scopo, a poter essere utilizzato per scopi diversi da quelli previsti dal progettista [Rabardel, 2007]. Gli artefatti digitali per le attività matematiche professionali e quelli per le attività matematiche orientate all'insegnamento presentano caratteristiche diverse che incidono sul modo in cui essi possono essere usati nel contesto scolastico. In questo lavoro verrà realizzato un confronto tra queste due tipologie di artefatti e verrà analizzato il loro possibile uso nel contesto scolastico. Questa analisi può servire ad inquadrare le difficoltà che si registrano nell'integrare l'uso di queste tecnologie nella pratica didattica.
Didattica della Matematica e ICT
Chiappini G
2007
Abstract
Negli ultimi 25 anni un numero sempre più vasto e crescente di ricerche ha studiato il ruolo di vari artefatti digitali nel processo di insegnamento/apprendimento della matematica. Gli artefatti considerati nelle sperimentazioni effettuate sono sia artefatti appositamente realizzati per scopi didattici (software di geometria dinamica come Cabri o Sketchpad, software specifici per l'apprendimento dell'algebra come Aplusix) sia artefatti inizialmente progettati per scopi professionali e successivamente usati anche in ambito didattico (Computer Algebra Systems - CAS, spreadsheet, software statistici...). Osserviamo che entrambe le tipologie di artefatti considerati incorporano funzioni per l'attività matematica ma si differenziano per il fatto che nella prima tipologia tali funzioni sono state progettate avendo in mente il raggiungimento di obiettivi e la soluzione di problemi di natura didattica mentre nella seconda tipologia tali funzioni sono state progettate per rispondere a criteri di efficienza, efficacia e economia di pensiero nella soluzione di problematiche di tipo professionale. La teoria ergonomia di Rabardel, ed in particolare la distinzione da lui effettuata tra funzioni costituenti e funzioni costituite di un artefatto (quelle incorporate nel sistema all'atto della sua progettazione vs quelle riconosciute in un sistema attraverso il suo uso in diversi contesti), permette di giustificare e comprendere i meccanismi di fondo che portano un artefatto, costruito per uno scopo, a poter essere utilizzato per scopi diversi da quelli previsti dal progettista [Rabardel, 2007]. Gli artefatti digitali per le attività matematiche professionali e quelli per le attività matematiche orientate all'insegnamento presentano caratteristiche diverse che incidono sul modo in cui essi possono essere usati nel contesto scolastico. In questo lavoro verrà realizzato un confronto tra queste due tipologie di artefatti e verrà analizzato il loro possibile uso nel contesto scolastico. Questa analisi può servire ad inquadrare le difficoltà che si registrano nell'integrare l'uso di queste tecnologie nella pratica didattica.File | Dimensione | Formato | |
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